L’ultima fotografia della Sanità in Italia restituisce un quadro già noto, ovvero quello di un Paese sostanzialmente diviso a metà: le cinque migliori Asl, vere e proprie eccellenze, si trovano al Nord mentre le cinque peggiori sono al Sud. È quanto emerge dal report di Agenas sulla “Valutazione della performance delle aziende sanitarie pubbliche, ospedaliere e territoriali”.
L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ha preso in esame le performance delle Asl nel 2023, rispetto all’anno precedente. Alcune aree in particolare, come prevenzione e risultati, mostrano lacune significative nel Mezzogiorno. I dati sono stati presentati al Forum Risk management di Arezzo.
Il monitoraggio prende in considerazione tutte le 110 Aziende sanitarie locali italiane (Ast, Usp, Ats, Ulss, ecc…) e si basa sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree, cioè prevenzione, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale e outcome (esiti) e 12 relative sub-aree.
Le cinque migliori Asl d’Italia
- Ulss n.8 Berica (Vicenza);
- Ats di Bergamo;
- Ulss n.6 Euganea (Padova);
- Ulss n.1 Dolomiti (Belluno);
- Usl di Bologna.
Le cinque peggiori Asl
- Asl Napoli 1 Centro;
- Asp di Crotone;
- Asl di Matera;
- Asp di Enna;
- Asp di Vibo Valentia.
Le valutazioni per area
Sul campo della prevenzione si riscontrano alte performance nel Nord-Est per quanto riguarda gli screening a mammella, cervice, colon. Il Centro-Sud, invece, resta indietro con “mediamente valori bassi”.
Il livello è omogeneo a livello nazionale per quanto riguarda l’assistenza distrettuale, cioè indicatori che riguardano la dotazione dei servizi territoriali, le cure primarie, la presa in carico del territorio, le ospedalizzazioni evitabili e il consumo di prestazioni di specialistica ambulatoriale. La maggioranza delle Asl risulta avere un livello di performance medio.
Più variegato il quadro relativo all’assistenza ospedaliera, con livelli d’eccellenza che non mancano sia al Nord che al Sud. Tale indicatore si riferisce alle tempistiche di degenza media nei reparti di medicina interna e geriatria, all’indice di fuga per prestazioni di media e bassa complessità, al rispetto dei tempi di attesa per gli interventi di colecistectomia, protesi all’anca, ginocchio e spalla.
Sul fronte della sostenibilità economico-patrimoniale il Mezzogiorno rimane al palo rispetto al meglio organizzato Centro-Nord. I risultati medi fanno riscontrare un lieve peggioramento a livello nazionale nel 2023 rispetto al 2022.
In tutte le Asl dello Stivale si registrano livelli di investimenti relativamente bassi. L’indicatore afferisce alla capacità di rinnovamento tecnologico e allo stato del patrimonio. In una situazione generalmente migliorabile sotto molti profili, le performance migliori sono riscontrabili nelle regioni del Sud, in particolare in Campania dove tutte le aziende raggiungono un buon punteggio di performance. Nel Lazio si registra un’eccellenza.
Per quanto riguarda gli outcome (cioè gli esiti), i tassi di mortalità più bassi sono al Centro-Nord con la sola eccezione del Lazio.
Il report Agenas sulle migliori Asl nel 2023 completa la panoramica sul Servizio sanitario nazionale, iniziato con la pubblicazione del rapporto sui migliori ospedali e proseguito con l’analisi dei costi dei ricoveri ospedalieri nelle varie città.
La migliore organizzazione
Per quanto riguarda l’organizzazione, vengono premiate due Asl romane e tre del Nord:
- Ao Santa Croce e Carle (Cn);
- Aou Padova (Pd);
- Aou Policlinico Tor Vergata (Rm);
- Aou Sant’Andrea (Rm);
- Aou Policlinico San Matteo (Pv).
Il report completo è a disposizione sul portale statistico Agenas.