Farmaci da banco, frenano i consumi: quanto spendiamo per curarci?

Secondo i dati Assosalute-Federchimica, nel 2024 le vendite di farmaci senza obbligo di prescrizione registrano un calo dei volumi ma una leggera crescita dei fatturati

Pubblicato: 14 Febbraio 2025 16:52

Federico Mereta

Giornalista scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica. Raccontare la scienza e la salute è la sua passione, perché crede che la conoscenza sia alla base di ogni nostra scelta. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Si chiamano farmaci senza obbligo di prescrizione. Si possono quindi acquistare senza la ricetta del medico. Li usiamo per moltissimi sintomi da lenire, dal mal di testa all’allergia, dalla febbre fino ai dolori di stomaco, alle dinamiche dei movimenti dell’intestino, dai problemi della pelle fino ai piccoli disturbi della circolazione.
Ma quali sono le tendenze di consumo e spesa per questi farmaci? Ecco, sulla scorta delle elaborazioni di Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica) su dati New Line – Ricerche di Mercato, come si sono comportati gli italiani nel 2024.

Ritorno al passato

Stando ai dati, il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione nel 2024 conferma la tendenza alla stabilizzazione già osservata nel 2023, con una contrazione dei volumi di vendita e una crescita contenuta del fatturato. Secondo le nel corso dell’anno sono state dispensate quasi 291 milioni di confezioni, con un calo del -2,6% rispetto al 2023, mentre il fatturato complessivo ha raggiunto poco più di 3 miliardi di euro, segnando un incremento del +1,7%.
La dinamica dei volumi riflette la stabilizzazione epidemiologica dopo il biennio 2021-2022, segnato da un’impennata delle vendite dovuta all’alta incidenza di patologie stagionali, legata al progressivo allentamento delle misure di contenimento della pandemia e alla transizione del Covid-19 a una forma endemica, che si manifesta spesso in forme lievi. Per quanto i livelli di vendita restino superiori a quelli pre-pandemia, il settore si conferma, quindi, fortemente condizionato dalla circolazione di virus respiratori, dall’andamento delle sindromi influenzali e, più in generale, dalla maggiore o minore incidenza di disturbi non gravi.

Come si è mosso il mercato

L’analisi dei dati mostra che diversi fattori hanno determinato l’andamento delle vendite nel 2024. La stagione influenzale 2024-2025, pur registrando un’intensità elevata, sta mostrando un andamento più in linea con i trend storici: a differenza del 2023, quando il picco di diffusione si era verificato a dicembre, quest’anno la massima incidenza dell’influenza e delle sindromi da raffreddamento si è osservata nella quarta settimana del 2025 determinando, quindi, un diverso andamento della domanda di farmaci da banco, minore nell’ultima parte del 2024 rispetto a quanto osservato lo scorso anno.
Al contempo, la presenza per tutto l’anno di varianti lievi di SARS-CoV-2, e la contemporanea circolazione con altri virus respiratori anche nei mesi caldi hanno determinato un utilizzo maggiore e “fuori stagione” di farmaci contro le affezioni respiratorie, che rappresentano la prima classe terapeutica del mercato dei medicinali senza obbligo di ricetta. Infatti, mentre a dicembre 2024 i volumi di questa tipologia di medicinali hanno fatto osservare una contrazione del 24,7%, nei mesi estivi se ne è visto un eccezionale incremento (+18,9% a luglio, +12,3% ad agosto +6,2% a settembre). Questi fattori confermano ancora una volta quanto l’utilizzo dei farmaci senza obbligo di prescrizione sia strettamente legato a fattori esterni, come l’andamento epidemiologico e la stagionalità.

Quali sono e dove li acquistiamo

Nel 2024, le vendite delle due categorie principali della classe dei farmaci senza obbligo di prescrizione – i medicinali di automedicazione o OTC (Over The Counter) e i SOP (Behind The Counter) – seguono trend differenti.
Gli OTC (che costituiscono il 75% del mercato a valori e il 71,3% di quello a volumi), con un giro d’affari di quasi 2,3 miliardi di euro e oltre 207 milioni di confezioni vendute, registrano un calo del -3,6% nelle confezioni dispensate, mentre i SOP rimangono pressoché stabili (+0,1%). In termini di fatturato, la crescita è più contenuta per gli OTC (+1,3%) rispetto ai SOP, che segnano un aumento più deciso del +2,7%.

La distribuzione del mercato tra i diversi canali di vendita (farmacie, parafarmacie e corner della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) rimane stabile. La farmacia fisica continua a detenere la quota dominante, con il 90,2% del mercato a volumi e il 91,5% a valori. Le vendite online continuano a rappresentare una quota ridotta del mercato, pari al 3,5% delle confezioni dispensate (10,3 milioni) e al 2,7% del fatturato complessivo del comparto (82,5 milioni di euro). Tuttavia, il settore e-commerce conferma un trend positivo, con una crescita del +10,0% nei fatturati e del +5,3% nei volumi, consolidando la tendenza all’acquisto digitale di farmaci da banco. Michele Albero, Presidente di Federchimica Assosalute, ha precisato che:

L’andamento del mercato riflette il ruolo sempre più consapevole dei cittadini nella gestione della propria salute. I farmaci senza obbligo di prescrizione vengono assunti se e quando servono e restano una risorsa fondamentale per affrontare in autonomia i disturbi lievi, ma è essenziale continuare a promuoverne un utilizzo responsabile. In un contesto in cui le esigenze di cura evolvono così come cambiano i modi in cui le persone si informano, promuovere una comunicazione sanitaria corretta da fonti autorevoli significa offrire alle persone strumenti per scelte di salute più consapevoli, contribuendo così al benessere collettivo.

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