L’AIFA, ovvero l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha diramato una nota informativa connessa all’utilizzo di specifici farmaci per la cura del raffreddore e della congestione nasale. Si fa riferimento nello specifico a prodotti contenenti pseudoefedrina. Di seguito riportiamo tutti i dettagli di questo avvertimento, spiegando esattamente per quali soggetti sono sconsigliati e perché.
Farmaci sconsigliati
Non è la prima volta che i farmaci per il raffreddore a base di pseudoefedrina vengono posti sotto la lente d’ingrandimento da parte dell’AIFA e non solo. Più volte, infatti, si sono ritrovati esaminati in maniera scrupolosa dalle autorità internazionali.
Un nuovo capitolo in questa ricerca fondamentale per la salute di molti soggetti a rischio, generato da una novità rilevante. La nota pubblicata dall’Agenzia Italiana del Farmaco è in collaborazione con le autorità regolatorie europee, e sottolinea tutti i rischi associati all’utilizzo di medicinali di questo tipo.
Di fatto sono stati segnalati dei casi di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES), così come di sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS). Ciò è avvenuto in pazienti che hanno assunto farmaci contenenti pseudoefedrina.
La nota dell’AIFA
Vediamo quindi nel dettaglio cos’è riportato all’interno della nota pubblicata dall’AIFA, da leggere con estrema attenzione. Tali medicinali (contenenti pseudoefedrina) risultano controindicati dall’Agenzia in riferimento a un certo tipo di pazienti.
Si tratta di soggetti affetti da ipertensione grave o non controllata. Bando valido anche per chiunque soffra di malattia renale o insufficienza renale acuta o cronica. Considerando quanto riscontrato, ovvero casi di PRES e RCVS, è necessario tutelare questi pazienti, perché le condizioni di cui soffrono tendono ad aumentare i rischi proprio di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile e sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile.
Al fine di avere le idee più chiare in merito a queste sigle e sindromi, l’AIFA indica anche quelli che sono i sintomi di riferimento. L’elenco comprende un generico mal di testa improvviso e intenso, così come un mal di testa a rombo di tuono. In questo caso però occorre una precisazione. Con quest’espressione infatti si fa riferimento a un dolore al capo che impiega una manciata di minuti per raggiungere la sua massima intensità. Un po’ come subire un colpo improvviso, ma all’interno del cranio. L’elenco prosegue con una combinazione di nausea, vomito, generale stato di confusione e intontimento, convulsioni e/o disturbi visivi.
I consigli
I pazienti indicati dall’AIFA dovrebbero interrompere immediatamente l’eventuale uso di questi farmaci. Questo è però soltanto il primo passo. Dato l’utilizzo fatto, a seconda della somministrazione prolungata o meno, si dovrà richiedere assistenza medica. Ciò soprattutto in caso di presenza di sintomi sospetti.
L’allarme è importante ma lo è anche la buona notizia che pone la parola fine a questo avviso. Tutti i casi segnalati si sono risolti per il meglio con la sola sospensione del farmaco. In aggiunta a ciò un trattamento appropriato dei disturbi da trattare. Nessun caso di morte è stato posto in evidenza.
Considerando questo tipo di allarme, è naturale che un po’ tutti si chiedano quali siano gli effetti della pseudoefedrina. Quest’ultima allevia i sintomi a breve termine della congestione nasale o sinusale, che viene causata normalmente dal raffreddore comune, dalla rinite vasomotoria e da quella allergica.
L’AIFA si pone dunque sugli stessi binari dell’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco, che aveva già messo in guardia su gravi controindicazioni di questi farmaci lo scorso dicembre 2023. Ecco alcuni esempi tra i prodotti di maggior consumo:
- Actifed compresse
- Aerinaze
- Aspirin Complex
- Clarinase
- Humex rhume
- Nurofen Influenza Raffreddore