Giorgia Meloni finisce in classifica: la premier italiana viene considerata la leader più concreta del Vecchio Continente dalla versione europea di Politico.eu, prestigiosa testata americana. Bruxelles, viene scritto, si preparava a vedere un membro di un “partito post-fascista” ottenere un posto ai suoi tavoli più importanti andando a infoltire le fila “dei bambini problematici dell’Unione europea”. E invece le cose sono andate diversamente.
Giorgia Meloni prima in classifica
Assumendo il punto di vista dell’Europa unita, le premesse non erano certo le migliori se si ricordano i reiterati appelli di Meloni ad abbandonare la moneta comunitaria. Ma una volta giunta a Palazzo Chigi, Meloni ha cambiato marcia diventando pro euro e smettendo di attaccare a giorni alterni “i burocrati di Bruxelles”.
Hanno spinto Meloni verso la medaglia d’oro dei “Doers” (letteralmente, “quelli che agiscono”, “quelli che fanno”) anche il suo saldo posizionamento atlantista e l’essersi posta nel cerchio dei più convinti sostenitori della resistenza Ucraina. Un’inversione a U, di fatto: “Prima di diventare primo ministro – scrive Politico – Meloni sembrava essere un’altra delle amiche di estrema destra del presidente russo Vladimir Putin: si oppose a sanzionare Mosca dopo l’annessione illegale della Crimea nel 2014 e nel 2018 congratulò Putin per la sua ‘rielezione’, affermando che rappresentava ‘la volontà inequivocabile del popolo russo’. E nel 2022, poco prima che Putin lanciasse la sua invasione dell’Ucraina, Meloni disse in un’intervista che l’Italia aveva bisogno di ‘una pace secolare con la Russia’ e accusò il presidente degli Stati Uniti Joe Biden […] di ‘usare la politica estera per nascondere i problemi che ha internamente'”.
Per tali adattamenti al cambio di ruolo, Giorgia Meloni è stata soprannominata “il camaleonte”. La premier conquista dunque il primo posto fra i “Doers” superando pezzi da novanta come Ursula von der Leyen (“la regina”) che si ferma al secondo posto e il presidente francese Emmanuel Macron (“Manu lo scatenato”) che conquista il bronzo. Seguono Andriy Yermak, Recep Tayyip Erdogan, Maros Sefcovic, Marine Le Pen, Christine Lagarde e Keir Starmer.
Italia fuori dalla Via della seta
Meloni ha definitivamente tranquillizzato i partner europei e atlantici tirando l’Italia fuori dall’accordo con la Cina: il Paese era diventato nel 2019 l’unica nazione del G7 ad aderire alla nuova via della seta. “Con l’Italia pronta a assumere la presidenza del G7 a gennaio, il dietrofront di Meloni ha suscitato sollievo da entrambe le sponde dell’Atlantico”, scrive Politico.eu.
Nessuna minaccia al diritto all’aborto
“C’erano timori che Meloni avrebbe usato la sua carica di primo ministro per indebolire l’accesso all’aborto. Tuttavia, mentre membri della sua coalizione hanno redatto una legge che conferisce uno status legale al feto fin dal concepimento […] Meloni non ha toccato la disposizione costituzionale che consente l’aborto entro 90 giorni in determinate condizioni”, scrive Politico.eu.
Una critica mascherata da elogio?
Il riconoscimento di Politico.eu è una manifestazione di apprezzamento per le politiche meloniane o è una critica? Di fatto Giorgia Meloni è stata elogiata per essersi comportata in maniera diametralmente opposta a quanto aveva promesso a partire dal suo ingresso in politica in giovanissima età e fino all’inizio del suo mandato da premier.
Il futuro di Giorgia Meloni
Nel 2024 il peso della premier italiana nello scacchiere internazionale potrebbe aumentare ulteriormente: Meloni è anche presidente dell’ECR (Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei), una famiglia politica che include anche i nazionalisti polacchi e l’estrema destra svedese. Se Meloni dovesse accettare la corte dei moderati del Partito Popolare Europeo, ci sarebbe un’ulteriore evoluzione in Fratelli d’Italia e il panorama politico del Vecchio Continente verrebbe interamente ridisegnato.
Gli altri politici in classifica
La persona più potente d’Europa per Politico.eu è Donald Tusk, ex primo ministro polacco che è stato presidente del Consiglio europeo prima di tornare come leader dell’opposizione centrista.
Nella categoria dei “Disrupters” (“distruttori”) il primo posto va a Elvira Nabiullina, tecnocrate fulcro della macchina bellica russa.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si aggiudica il primo posto nella categoria dei “Dreamers” (“sognatori”).