Il generale Roberto Vannacci viene nominato capo di Stato maggiore delle forze operative terrestri e al primo giorno va in licenza per un mese dopo aver ricevuto la notifica dei rilievi disciplinari. Scoppia la bufera attorno al nuovo incarico dell’alto ufficiale dell’esercito italiano, tornato al centro della polemica dopo il caso sulle sue teorie omofobe e discriminatorie contenute nel libro ‘Il mondo al contrario’, sul quale è stata avviata un’inchiesta interna. “Nessuna promozione” si è affrettato a chiarire il ministro della Difesa Guido Crosetto, che lo scorso agosto aveva etichettato le frasi del generale come “farneticazioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione”.
Il nuovo incarico
Dalle affermazioni racchiuse nel libro di Roberto Vannacci avevano preso le distanze sia i vertici dell’Esercito, che avevano dichiarato di valutare “l’adozione di ogni eventuale provvedimento utile a tutelare la propria immagine”, sia il ministro Crosetto che aveva destituito il generale dalla guida dell’Istituto geografico militare, annunciando l’apertura di un provvedimento disciplinare (qui per sapere quanto ha incassato il generale Vannacci con il libro delle polemiche).
“Vedremo nei prossimi mesi e nelle prossime settimane quale sarà l’impiego di Vannacci che non è stato cacciato dalle Forze armate e come qualunque dirigente deve avere un impiego” aveva detto il responsabile della Difesa alla festa del ‘Fatto Quotidiano’.
L’alto ufficiale era rimasto in effetti alle dipendenze del comandante dell’area operativa di Firenze, in attesa del nuovo incarico che infine è arrivato: capo di Stato Maggiore del Comando delle forze operative terrestri dell’Esercito.
“È un ruolo prestigiosissimo che assumo e porterò avanti con la passione di sempre, adeguato alla mia esperienza” ha detto con soddisfazione il Roberto Vannacci.
“Il nuovo incarico, che ero sicuro ci sarebbe stato, mi è stato attribuito dai vertici delle forze armate a seguito del mio avvicendamento all’Istituto geografico militare” ha affermato il generale, aggiungendo che “chi ha millantato una mia discesa in politica lo ha detto erroneamente, almeno per il momento, perché ho sempre detto che non mi precludo nulla nel futuro”.
Le reazioni
La decisione delle Forze armate ha scatenato le reazioni dell’opposizione, creando però anche imbarazzo nella maggioranza.
“Vannacci è stato promosso, il mondo di Meloni va proprio al contrario” è stato il commento del leader M5S, Giuseppe Conte, secondo cui “chi porta con onore e sacrificio la divisa, rispettando i valori della Costituzione, viene spesso dimenticato; chi scrive le sue ‘farneticazioni’ in un libro fa carriera” (qui abbiamo scritto dell‘imbarazzo di Giorgia Meloni per il generale Vannacci).
Giudizio seguito da un post del segretario di + Europa Riccardo Magi, che ha definito “indegna” la decisione: “È la conferma che con questo governo la xenofobia, l’omofobia e le farneticazioni complottiste sono meriti e non demeriti”.
Sulla stessa linea le parole del deputato Pd , Alessandro Zan, che chiede di chiarire “come è stato possibile promuovere un generale che fa politica e esalta discriminazione e odio come valore“.
Il ministro Crosetto ha respinto però “le polemiche pretestuose che alcuni stanno provando a sollevare, sentendosi esperti di questioni e tematiche militari”, tenendo a precisare che il “generale Vannacci non è stato né promosso né retrocesso” in quanto si tratterà di un “incarico di staff”.
Del resto potrebbe non essere un caso la notifica sull’avvio dell’inchiesta disciplinare formale dal parte del ministero della Difesa, arrivata a Vannacci nel primo giorno di affiancamento per l’assunzione del nuovo incarico. In seguito all’informativa, il generale ha chiesto e ottenuto un mese di licenza per “motivi familiari”.