Lunedì 24 gennaio il Parlamento, in seduta comune, inizierà le votazioni per l’elezione del presidente della Repubblica che succederà a Sergio Mattarella, eletto il 31 gennaio 2015, che vedrà il suo settennato scadere il 3 febbraio 2022. L’attuale Capo dello Stato ha già annunciato di non volersi ricandidare, escludendo un secondo mandato come accaduto con Giorgio Napolitano, ma il suo nome resta ancora in circolazione. E non è il solo. Ecco chi sono quelli favoriti per il Quirinale.
Chi potrebbe essere il prossimo presidente della Repubblica: Draghi favorito
Il favorito numero uno è Mario Draghi. L’attuale presidente del Consiglio, 74 anni, ha sempre evitato di parlare di una sua candidatura, senza confermare né smentire, lasciando comunque più di uno spiraglio. I leader dei partiti vorrebbero mantenere la condizione esistente, senza quindi veder sciogliere le Camere e andare al voto: la larga maggioranza al momento è garantita proprio dal profilo del premier, rischierebbe di venire meno in caso di passaggio al Colle. Questa legislatura, comunque, non durerà per molto a prescindere: la sua scadenza è fissata nel 2023.
Inoltre a livello di credibilità europea, vista anche la necessità di un vero e proprio manager delle risorse arrivate con il Pnrr, Draghi al Quirinale sarebbe quasi ‘sprecato’ secondo gli analisti politici.
Chi potrebbe essere il prossimo presidente della Repubblica: da Berlusconi alla Cartabia
Alle spalle di Draghi ci sono tanti nomi di aree diverse. Si sta parlando molto delle possibilità di Silvio Berlusconi, sicuramente il candidato più divisivo, ma anche di Marta Cartabia, che sarebbe la prima donna a ricoprire un incarico del genere.
Berlusconi, 85 anni, è al momento il candidato del centrodestra, ma non sembra avere i numeri: alla fine potrebbe chiamarsi fuori per evitare la sconfitta ufficiale. La Cartabia, invece, è la più giovane del roster con 58 anni: è l’attuale ministro della Giustizia e presidente emerito della Corte Costituzionale, sarebbe una figura istituzionale e di garanzia, ma ha poca esperienza politica. Dalla sua, il fatto di poter essere la prima donna a sedere al Colle. Per contro, le probabilità che la pista Cartabia si concretizzi appaiono davvero scarse.
Chi invece ha il miglior curriculum è Giuliano Amato: politico, giurista e accademico, è stato premier dal 1992 al 1993 e dal 2000 al 2001. Ha 83 anni, ma secondo gli analisti è improbabile che possa essere sostenuto da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, oltre al fatto che il suo passato con Craxi sarebbe un ostacolo per il Movimento 5 Stelle.
Occhio anche a Pierferdinando Casini: 66 anni, non è legato a una coalizione e per questo potrebbe raccogliere più voti. Diverso il discorso per Paolo Gentiloni, 67 anni, ma legato al Pd, che ha solamente il 12% dei grandi elettori. Anche se col sostegno di Italia Viva, M5S e LeU potrebbe anche riuscire a spuntarla.
Sullo sfondo restano altre due donne. Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato e quindi candidata naturale alla presidenza della Repubblica (anche se Partito Democratico e pentastellati difficilmente la sosterrebbero) e Letizia Moratti, già sindaca di Milano e ora assessora al Welfare in Regione Lombardia: apprezzata da Giuseppe Conte, meno dal resto dei 5 Stelle.