Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha autorizzato un Accordo di sviluppo di circa 96 milioni di euro, proposto dalla società MBDA Italia S.p.A. e sottoscritto dalla Regione Campania e da Invitalia, inerente un programma di sviluppo industriale finalizzato all’ammodernamento e alla ricerca di tecnologie per la Difesa.
Il progetto, denominato “Aristide” prevede interventi di “Ammodernamento Ricerca e Investimenti negli Stabilimenti Italiani per la Difesa” e sarà realizzato a Bacoli (Napoli), La Spezia e Roma e si concentra sull’ampliamento della capacità produttiva di sistemi elettronici per strumenti militari e un nuovo piano di ricerca e sviluppo in questo settore
I fondi stanziati
Oltre ai 96 milioni di euro finanziati per autorizzare l’Accordo di sviluppo del progetto “Aristide”, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy prevede la concessione di 16,5 milioni di euro per sostenere la realizzazione del progetto. La Regione Campania compartecipa al progetto con circa 1,2 milioni di euro.
L’impegno – si legge in una nota stampa del MIMIT – è subordinato all’esito positivo dell’istruttoria da parte di Invitalia – l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia – che gestirà l’accordo per conto del Ministero.
Cosa prevede il programma
Il nuovo accordo finanziato dal MIMIT per dare il via al progetto “Aristide”, prevede – come anticipato – interventi di “Ammodernamento Ricerca e Investimenti negli Stabilimenti Italiani per la Difesa”, ma cosa significa esattamente? Di fatto il programma concretizza quanto stabilito dal Decreto-legge del 18/10/2023 n. 145, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18/10/2023 e contenente “Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.
Il testo, convertito nella Legge n. 191 del 15/12/2023, con modifiche, all’art. 15 stabilisce che: “Al fine di accelerare la realizzazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento destinati alla difesa nazionale” il governo avrebbe autorizzato un’ulteriore spesa per:
- Interventi per la razionalizzazione, ristrutturazione e riconversione produttiva dell’industria bellica, ovvero interventi per l’ammodernamento delle Forze armate, delle unità navali, incluso il relativo supporto logistico, munizionamento ed elicotteri;
- Finanziamenti e contributi per la partecipazione di imprese nazionali a programmi industriali aeronautici in collaborazione internazionale. Nello specifico, per la realizzazione di aeromobili, motori, equipaggiamenti e materiali aeronautici possono essere concessi contributi in conto interessi e finanziamenti per l’elaborazione di programmi e l’esecuzione di studi, progettazioni, sviluppi, realizzazione di prototipi, prove, investimenti per industrializzazione ed avviamento alla produzione fino alla concorrenza dei relativi costi, inclusi i maggiori costi di produzione sostenuti in relazione all’apprendimento precedente al raggiungimento delle condizioni produttive di regime;
- Sviluppare le capacità di collaborazione internazionale, con particolare riferimento alle intese produttive e tecnologiche volte ad acquisire, da parte dell’industria aeronautica nazionale, significative quote di lavoro nell’ambito dei maggiori programmi aeronautici civili predisposti dall’industria dell’Unione europea;
- Garantire un qualificato livello della presenza italiana nei programmi aeronautici di elevato contenuto tecnologico, connessi alle esigenze della difesa aerea nazionale e realizzati nel contesto dell’Unione europea.
Gli ulteriori 96 milioni di euro per i nuovi strumenti militari e quindi il progetto Aristide, si inseriscono di fatto in un piano di intervento già avviato e che fa seguito alle risoluzioni di maggioranza che Camera dei Deputati e Senato della Repubblica hanno approvato il decreto legge che impegna il governo – in linea con quanto stabilito in ambito NATO e Ue nonché nei consessi internazionali di cui l’Italia fa parte – a continuare a sostenere le autorità governative dell’Ucraina attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari.