Chi è Robert Fico, il premier slovacco colpito da tre colpi di pistola

Robert Fico è in condizioni molto gravi dopo l'attentato subito vicino Bratislava: la sua carriera, i quattro mandati, la vicenda controversa del giornalista Kuciak e le posizioni pro Russia

Pubblicato: 15 Maggio 2024 19:47

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

C’è apprensione per le condizioni di Robert Fico, premier della Slovacchia che è stato ferito con colpi d’arma da fuoco dopo la riunione del suo governo a Handlova, non lontano da Bratislava. Il presidente slovacco è stato nello specifico raggiunto da tre proiettili, due dei quali lo hanno colpito al braccio e uno all’addome. È stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Roosevelt di Banská Bystrica, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. A quanto si apprende sarebbe in pericolo di vita. L’aggressore è stato identificato e fermato, si tratta di un uomo di 71 anni chiamato Juraj C. che ha utilizzato una sua arma legalmente denunciata.

Chi è Robert Fico

Robert Fico ricopre la carica di premier della Slovacchia dall’ottobre 2023 ed è al suo quarto mandato. Il suo partito, Smer-Ds, si è aggiudicato il potere nelle ultime elezioni raggiungendo il parere favorevole del 23 per cento degli elettori. Classe 1964, Fico è nato a Topoľčany, in quella che era la Cecoslovacchia, e si laureato a Bratislava nel 1987. La sua storia politica inizia con il Partito Comunista e, dopo la Rivoluzione di Velluto, entra nella forza politica del suo Paese che ha raccolto l’eredità del partito, ovvero il Partito della Sinistra Democratica (SDL). Inizialmente europeista convinto, nel corso degli ultimi anni Fico si è dimostrato contrario all’invio di armi all’Ucraina e all’accoglienza dei migranti nel suo Paese.

Lo Smer, il partito di Robert Fico

Dopo essere stato il rappresentante del suo Paese alla Corte europea dei diritti dell’uomo, dal 1994 al 2000, e aver transitato nel Partito Comunista e poi nella Sinistra Democratica, Robert Fico ha fondato nel 1999 il suo partito, lo Smer. Proponendosi come alternativa ai comunisti e ai socialisti, in una sorta di sinistra più centrista, Fico partecipa alle elezioni nazionali nel 2002 diventando la terza forza politica. La vittoria arriva nel 2006 quando, anche grazie a una svolta decisamente nazionalista dello Smer, il partito ottiene il 29,1 per cento dei consensi e Robert Fico diventa premier per la prima volta. Con lui in coalizione anche il Partito Nazionale Slovacco (SNS) e il Partito Popolare – Movimento per una Slovacchia Democratica (HZDS).

Nel 2010 lo Smer non conferma il potere nazionale e Fico torna all’opposizione fino al 2012 quando, ottenendo il 44 per cento nelle nuove elezioni anticipate, il partito torna in vetta. È il secondo mandato di Fico, con la carica che verrà conquistata anche tra il 2016 e il 2018.

L’omicidio del giornalista Kuciak

A porre fine al terzo mandato di Robert Fico nel 2018 sono le forti proteste popolari innescate dall’omicidio del giornalista d’inchiesta Jan Kuciak e della sua compagna Martina Kusnirova. Entrando più nel dettaglio, il reporter aveva denunciato la vicinanza del premier con la ‘Ndrangheta, oltre che una gestione poco limpida dei fondi Ue ricevuti dalla Slovacchia.

Il quarto mandato di Fico

Malgrado l’impatto mediatico accusato da Fico a seguito della morte di Jan Kuciak, il politico è riuscito a tornare a guidare il suo Paese nell’ottobre del 2023 facendo leva sull’insoddisfazione dei cittadini nei confronti del governo di destra di Heger.

Fico su Ucraina e migranti

Il nuovo corso politico di Robert Fico è stato contrassegnato da posizioni decisamente più radicali rispetto al passato. Si è opposto all’invio di armi all’Ucraina e non vuole che questa entri nella Nato, oltre a reputare non giuste le sanzioni alla Russia. Una posizione simile a quella dell’Ungheria di Orbán, con cui condivide anche un avversione nei confronti dell’accoglienza dei migranti e dei diritti LGBTQI+. Ha nello specifico definito pura “perversione” l’adozione per coppie omosessuali, dichiarandosi fortemente contrario anche ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.

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