La tensione nel comparto russo-ucraino non va in vacanza e continua a crescere, con nuovi episodi che aggravano un conflitto già drammatico. Nell’ultima ondata di attacchi, i droni russi hanno colpito infrastrutture civili nella regione di Chernihiv, senza fortunatamente causare vittime.
Intanto, la centrale nucleare russa di Zaporizhzhia è al centro di polemiche, dopo un incendio su cui l’Aiea non è riuscita a far veramente luce. Sul fronte diplomatico, Vladimir Putin chiude la porta a qualsiasi trattativa, accusando l’Occidente di orchestrare una guerra per procura attraverso l’Ucraina. Le ripercussioni si fanno sentire anche sui mercati energetici, con il gas e il petrolio in rialzo, mentre Kiev rivendica nuovi successi militari nella regione di Kursk. A complicare ulteriormente la situazione, uno scandalo di corruzione coinvolge un alto funzionario ucraino.
Droni russi colpiscono obiettivi civili a Chernihiv
Dopo l’incursione ucraina in Russia, si è deciso di rispondere. Un attacco con droni nella regione ucraina di Chernihiv ha preso di mira alcune infrastrutture civili. Nonostante la gravità dell’azione, le autorità locali confermano l’assenza di vittime. Le squadre di emergenza hanno lavorato per contenere i danni, mentre la popolazione osserva con apprensione l’evoluzione della situazione.
Incendio a Zaporizhzhia: le indagini dell’Aiea, cause ancora sconosciute
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha condotto un’ispezione presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia, cercando di fare chiarezza sull’incendio che ha danneggiato una delle torri di raffreddamento.
Kiev e Mosca si stanno rimbalzando la palla su possibili moventi con accuse precise, ma le cause esatte restano ancora sconosciute. L’Aiea ha escluso pericoli immediati legati a radiazioni.
Putin esclude negoziati e incolpa l’Occidente
In risposta all’avanzata ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ha promesso che l’Ucraina subirà una risposta adeguata. Durante una riunione con i vertici della difesa, Putin ha affermato che l’obiettivo principale della Russia è ora quello di espellere le forze ucraine dal territorio russo. Il governatore ad interim della regione di Kursk, Alexei Smirnov, ha descritto la situazione come “complicata”, ammettendo che l’esercito ucraino ha preso il controllo di 28 località all’interno della regione.
Vladimir Putin non lascia nulla al dubbio: ha dichiarato che i negoziati con Kiev non sono più possibili, accusando l’Occidente di usare l’Ucraina come strumento per attaccare la Russia. Durante una riunione, ha riaffermato la determinazione delle forze russe a proseguire l’avanzata militare, mentre si intensificano le operazioni nelle regioni di confine.
Kiev avanza nella regione di Kursk
Oleksandr Syrsky, a capo delle forze armate ucraine, ha annunciato che le truppe di Kiev hanno preso il controllo di circa 1.000 chilometri quadrati nella regione russa di Kursk.
La situazione nel Kursk è peggiorata al punto che 121.000 civili sono stati già evacuati dalla regione, secondo quanto riportato da Smirnov. Tra i numerosi attacchi e bombardamenti, si contano finora 12 morti e 121 feriti, tra cui 10 bambini. L’escalation del conflitto ha provocato una crescente preoccupazione tra la popolazione, che ora si trova costretta a fuggire dalle proprie case per cercare rifugio in aree più sicure.
Oltre ai successi sul campo, le forze ucraine stanno continuando a colpire obiettivi strategici russi con droni, come dimostrato dall’attacco recente nella regione di Chernihiv. Secondo le autorità locali, l’attacco ha preso di mira infrastrutture civili, ma fortunatamente non ci sono state vittime.
Mercati energetici in fermento: gas e petrolio in aumento
Le operazioni militari in corso hanno avuto un immediato impatto sui mercati energetici, con un aumento dei prezzi del gas e del petrolio. Sul mercato di Amsterdam, i futures sul gas naturale hanno registrato un aumento del 2,73%, portandosi ai livelli più alti degli ultimi mesi. Anche i prezzi del petrolio sono saliti, riflettendo le preoccupazioni degli investitori per le possibili interruzioni delle forniture energetiche in un contesto di incertezza geopolitica.
Scandalo corruzione in Ucraina
Il trambusto tocca più fronti. L’arresto del viceministro ucraino dell’Energia, Oleksandr Kheilo, per corruzione, aggiunge ulteriori ombre sulla governance del paese. Kheilo è stato accusato di aver accettato una tangente di mezzo milione di dollari, un episodio che rischia di minare la fiducia nelle istituzioni ucraine, proprio mentre il paese cerca di rafforzare la propria posizione sia sul campo di battaglia che nelle trattative internazionali.