Quanto pagano le PMI di tasse

Pubblicato il quarto report sulla tassazione delle PMI: Trento è la città con la minor pressione fiscale, mentre Reggio Calabria ha la maglia nera

Pubblicato: 6 Giugno 2018 21:02

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Per il quarto anno consecutivo il centro studi Cna ha pubblicato una ricerca sulla pressione fiscale delle principali città italiane verso le PMI. Il report realizzato dall’Osservatorio permanente sulla tassazione delle piccole e medie imprese ha evidenziato che tra le 135 città analizzate (tutti i capoluoghi di provincia), la pressione fiscale cambia e di molto. Tra la città con il minor carico fiscale verso le piccole e medie imprese (Trento) e quella con la maggior pressione (Reggio Calabria) c’è una differenza di quasi 20 punti percentuali. Il maggior livello di tassazione si va a ripercuotere anche sugli investimenti che le aziende possono fare durante l’anno: dovendo pagare più soldi al fisco difficilmente una piccola e media impresa può assumere nuovi dipendenti o acquistare impianti altamente tecnologici.

I dati della ricerca

La ricerca “Comune che vai, fisco che trovi” portata avanti dal Centro studi Cna ha evidenziato uno squilibrio strutturale tra le varie città italiane. La città con il minor carico fiscale verso le piccole e medie imprese è Trento, con un Total taxe rate (ovvero il peso esercitato complessivamente dal fisco) del 54,3%, mentre l’ultima della lista è Reggio Calabria con una percentuale del 73,4%. Nel mezzo ci sono tutti gli altri capoluoghi di provincia italiani. Nelle parti alte della classifica con un Ttr inferiore al 60% troviamo Belluno, Gorizia, Cuneo e Imola. E Roma? La Capitale d’Italia non se la passa troppo bene e fa registrare un total taxe rate del 69,3%. Anche il confronto con le altre capitali europee è impietoso e fa capire quanto le PMI italiane pagano di tasse.

Quando le PMI italiane si liberano dalle tasse

Un altro dato molto interessante della ricerca dell’Osservatorio permanente sulla tassazione delle piccole e medie imprese proviene dal Tax Free Day, ovvero il giorno dell’anno in cui le PMI smettono di produrre per pagare le tasse e cominciano a mettere da parte soldi per la propria famiglia. Come logico che sia, anche in questo caso lo squilibrio tra la prima città (Trento) e l’ultima (Reggio Calabria) è enorme. Mentre per le piccole e medie imprese di Trento il Tax Free Day ricorre il 16 luglio, le aziende di Reggio Calabria devono attendere il 24 settembre. Una differenza di oltre due mesi. E per le altre PMI la situazione non è migliore: mediamente il Tax Free Day arriva il 10 agosto, poco prima della partenza per le vacanze di Ferragosto.

I consigli del Centro studi CNA

Al di là dei dati forniti, l’Osservatorio permanente sulla tassazione delle piccole e medie imprese va oltre e fornisce anche degli utili consigli. Questi mirano a offrire una prospettiva su dei modi per diminuire il divario tra le varie città italiane. Rivolgendosi al Governo, si indica come via da seguire per la riduzione della pressione fiscale, una dettagliata politica di spending review. Ciò al fine di recuperare dei denari da destinare all’abbassamento delle tasse. Un processo non semplice ma necessario per il benessere dei cittaini. Inoltre, è necessario intervenire tempestivamente sulle tasse degli autonomi e delle micro imprese, i soggetti che soffrono maggiormente il carico fiscale.

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