Pensioni, calendario pagamenti e quattordicesima: cosa cambia a luglio

Dopo mesi di erogazioni scaglionate su più giorni, a luglio si torna alla normalità. Scatta anche il pagamento della quattordicesima mensilità: i dettagli

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Redazione

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L’emergenza legata al Coronavirus ha portato a una serie di modifiche, tra cui anche quelle riguardanti il calendario di pagamento delle pensioni. Negli ultimi mesi, da aprile a giugno, infatti, per prevenire assembramenti e garantire il rispetto delle normative sul distanziamento sociale, sono state adottate nuove modalità di erogazione delle pensioni.
Una delle principali è stata lo scaglionamento degli accessi agli uffici postali, attraverso la suddivisione degli utenti in gruppi in base all’ordine alfabetico. Questo approccio mirava a ridurre il numero di persone presenti contemporaneamente negli uffici postali, riducendo così il rischio di contagio e garantendo la sicurezza sia per i pensionati che per il personale addetto.
Inoltre, i pagamenti delle pensioni sono stati distribuiti nell’arco di più giorni anziché concentrati in una singola data. Questa suddivisione dei pagamenti ha contribuito a ridurre ulteriormente l’afflusso di persone negli uffici postali, consentendo una gestione più efficiente e sicura del processo di erogazione delle pensioni.
Tali misure hanno richiesto un adattamento da parte dei pensionati, che hanno dovuto familiarizzare con il nuovo calendario e rispettare le disposizioni stabilite dalle autorità competenti. Nonostante possano aver causato alcuni disagi iniziali, come la necessità di pianificare con attenzione il momento del ritiro o l’adattamento agli orari designati, nel complesso hanno contribuito a garantire una distribuzione più sicura ed efficiente delle pensioni durante il periodo critico dell’emergenza sanitaria.

Il calendario di giugno

A giugno, ad esempio, il pagamento dei trattamenti pensionistici è avvenuto in anticipo, tra il 26 e il 30 maggio, sempre sulla base della divisione per gruppi in ordine alfabetico. Poste Italiane aveva invece fatto sapere che, per coloro che non ritirano la pensione fisicamente negli uffici fisici, i trattamenti sarebbero stati accreditati il 26 maggio per i titolari di libretto di risparmio, Conto BancoPosta e Conto Postepay Evolution.

Cosa accadrà a luglio

A partire da luglio 2020, invece, si tornerà alla normalità anche per quanto riguarda il calendario del pagamento delle pensioni. I trattamenti, infatti, saranno erogati tutti lo stesso giorno, e non si ricorrerà più al sistema dei pagamenti anticipati né verranno scaglionati gli accrediti nell’arco di diverse giornate.

Questo significa che, a meno di modifiche dell’ultima ora a causa di nuove evoluzioni della situazione Covid-19, i beneficiari riceveranno la propria pensione il primo giorno bancabile del mese, senza distinzioni tra chi riceve il trattamento sul proprio conto bancario, chi si reca in posta o chi è titolare di un Conto BancoPosta, di un libretto di risparmio o di una Postepay Evolution.

La data attesa dai pensionati sarà insomma mercoledì primo luglio: a partire da quel giorno, chi di norma va a ritirare il proprio assegno in posta potrà recarvisi regolarmente. Sempre dal primo luglio, i pensionati potranno ricevere il proprio pagamento anche in un ufficio postale diverso da quello ordinario, mostrando il proprio documento di riconoscimento e fornendo il proprio codice fiscale.

Quattordicesima: importo e chi ne ha diritto

A luglio scatta anche il pagamento della quattordicesima mensilità della pensione, che spetta ai pensionati di almeno 64 anni di età, che hanno un reddito complessivo fino a un massimo di 2 volte il trattamento minimo annuo INPS.

L’importo della quattordicesima dipende, insomma, dal reddito e dai contributi versati. Coloro che hanno un reddito da 1,5 a 2 volte il minimo, tra i 10mila e i 13mila euro, con almeno 25 anni di contributi riceveranno 504 euro. Tra i 15 e i 25 anni di contributi, la quattordicesima passa a 420 euro, mentre l’importo è di 336 euro per chi ha versato meno di 15 anni di contributi.

Per chi invece ha un reddito inferiore a 1,5 volte il minimo (cioè 10.043 euro l’anno),l ’importo cresce a 437 euro per chi ha 15 anni di contributi, 546 per chi ha versato fino a 25 anni di contributi e a 655 per i pensionati con più di 25 anni di contributi.

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