Superata definitivamente Quota 100, e mentre si discute in attesa dell’entrata in vigore di Quota 102, le pensioni anticipate (e le modalità di uscita dal lavoro in generale) restano sempre un tema caldo. Adesso, stando alle ultime indiscrezioni, pare che il Governo sia a lavoro su una nuova misura che riconoscerebbe l’assegno pensionistico in anticipo a diversi lavoratori, la cd. “Quota 93“.
Quota 93, come funziona e a chi si rivolge: i destinatari
L’anticipo pensionistico tramite Quota 93, va detto subito, non riguarderebbe tutti i lavoratori, ma solo una determinata categoria. In particolare, a poter ricorrere a queste nuova misura – qualora venisse approvata così come presentata – sarebbero gli operai edili.
Con un emendamento alla legge di bilancio, che dovrebbe essere approvata entro la fine dell’anno, Movimento 5 Stelle e Pd hanno chiesto di ridurre gli anni contributivi necessari al pensionamento per i lavoratori del settore edile, dagli attuali 36 a 30. Si parla infatti di Quota 93 perché, in questo modo, agli operai sarebbe permesso di andare in pensione al raggiungimento dei 63 anni di età e 30 anni di anzianità contributiva (63+30=93).
Un anticipo pensionistico che si andrebbe ad aggiungere alle altre misure già in vigore o attualmente al vaglio dell’Esecutivo e che, di fatto, garantirebbe l’uscita dal lavoro 4 anni prima. Per il 2021, infatti, l’Inps non ha alzato l’età pensionabile (adattandola alle aspettative di vita), per cui anche il prossimo anno per la pensione di vecchiaia bisognerà aver compito 67 anni.
Pensione anticipata, i requisiti in caso di lavoro usurante
Attualmente non esiste una specifica disciplina per la pensione anticipata riconosciuta agli operai edili. A questi, però, sono riconosciuti i benefici previdenziali per gli addetti a lavori usuranti, tra cui la possibilità di richiedere l’anticipo pensionistico.
Per accedere alla pensione anticipata con i requisiti agevolati occorre che l’attività usurante sia svolta per almeno sette anni negli ultimi dieci anni di lavoro o per almeno metà della vita lavorativa complessiva. Tale condizione deve però essere riconosciuta dall’Inps, previa domanda dell’interessato, che deve essere presentata completa di relativa documentazione. Sarà sempre l’Istituto previdenziale, in caso di accoglimento, a comunicare all’interessato la prima decorrenza utile della pensione.
Infine, ai requisiti agevolati per accedere alla pensione anticipata non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita previsti per gli anni 2019, 2021, 2023 e 2025.
Pensioni anticipate, qualche informazione in più…
Il panorama delle pensioni in Italia sta subendo delle modifiche significative riguardo ai requisiti di età per l’uscita dal lavoro. L’OCSE ha infatti sollevato un allarme importante, mettendo in evidenza l’incremento continuo dell’età pensionabile e sottolineando l’insostenibilità crescente del sistema pensionistico italiano. Questo trend rappresenta una sfida sempre più urgente per il Paese.
Nel corso del 2022, poi, vi sarà il rischio che diverse domande di pensione vengano respinte e ciò solleva la questione di chi potrebbe trovarsi nell’impossibilità di richiedere l’assegno pensionistico durante quest’anno.
Infine, la riforma delle pensioni per il 2022 potrebbe segnare un ritorno ai principi della legge Fornero. A partire dal primo gennaio del prossimo anno, potrebbe essere introdotto il requisito di età di 67 anni per l’uscita dal lavoro, con un sistema di transizione quinquennale.