Pensioni, rischio taglio assegni per lavoratori senza Green pass

I lavoratori del settore pubblico senza Green pass, se sospesi, potrebbero avere una brutta sorpresa al momento della pensione

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Il governo ha adottato una posizione decisa nei confronti dei dipendenti della Pubblica Amministrazione che non dispongono del Green pass, e le conseguenze di questa politica potrebbero estendersi ben oltre il periodo lavorativo attuale, influenzando anche la situazione pensionistica dei lavoratori coinvolti. È cruciale analizzare attentamente queste possibili ripercussioni a lungo termine. La sospensione del dipendente non vaccinato comporta una serie di conseguenze che vanno oltre la semplice perdita di stipendio per i giorni di assenza. La riduzione dell’anzianità di servizio e del montante contributivo avrà infatti un impatto diretto sul calcolo della futura pensione del lavoratore. Questo perché l’assenza causata dalla sospensione viene considerata ingiustificata per cui sarà trattata come un periodo non lavorato ai fini della pensione.
Significa che i dipendenti della PA che vengono sospesi per mancanza di Green pass potrebbero vedere una diminuzione significativa del loro montante contributivo, il che si rifletterà direttamente sull’importo dell’assegno pensionistico una volta che raggiungeranno l’età pensionabile. Tale riduzione potrebbe avere quindi un impatto duraturo sul loro tenore di vita dopo il pensionamento e sulla loro capacità di far fronte alle spese quotidiane e ai costi della salute in età avanzata.

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