In vista della legge di Bilancio continua il confronto in seno al governo sulle ipotesi per riformare le pensioni secondo il paradigma della quota 100. Mentre il vicepremier Matteo Salvini punta “al massimo” a 62 anni di età e 38 di contributi, al Tesoro si starebbe lavorando su 64 anni e 36 di contributi. L’anticipo della pensione con un minimo di 36 anni di contributi interesserebbe nel 2019 una platea di circa 400mila persone in più rispetto alle regole attuali.
Durante il vertice sulla manovra che si è tenuto giorni fa a Palazzo Chigi, uno dei punti chiave tra quelli affrontati è stata la riforma delle pensioni. La Lega ha confermato la cosiddetta ‘quota 100’ (62 + 38), con l’obiettivo si superare l’attuale legge Fornero.
In un’intervista rilasciata al ‘Messaggero Veneto’, inoltre, Salvini ha messo l’accento sui provvedimenti che consentiranno di smontare la legge realizzata dall’ex ministro al Welfare durante il governo Monti. La riforma del sistema previdenziale, ha assicurato Salvini, “consentirà a 300-400mila persone di andare in pensione liberando altrettanti posti di lavoro”.
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