Il riscatto della laurea costerà meno per gli under 45, che abbiano iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono quindi per intero nel regime contributivo.
Lo prevede l’ultima bozza del decreto su reddito di cittadinanza e pensioni per agevolare i giovani con carriere discontinue a coprire buchi contributivi con costi limitati. La norma scatta con l’entrata in vigore del decreto ma dovrà affrontare l’esame parlamentare: per questo motivo potrebbe subire ancora modifiche.
Lo sconto
La cifra sarà uguale per tutti: 5.241,30 euro di contributo annuo da pagare per ogni anno di studio. Si prevede che si possano riscattare fino a 5 anni con un versamento minimo.
A fare i conti è la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, secondo la quale lo sconto sarà sostanzioso e avvantaggerà ovviamente chi guadagna di più e ora avrebbe dovuto pagare in base al reddito percepito. Un esempio: un lavoratore con il regime contributivo, che guadagna 40.000 euro, avrebbe pagato circa 13.200 euro l’anno mentre se chiede il riscatto ora dovrebbe pagare il 60% in meno. L’effetto è legato alla nuova modalità di calcolo introdotta.
I paletti che restringono la platea
“I paletti sono due – spiega Antonello Orlando della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – Potrà usufruire di questa agevolazione chi ha fino a 45 anni e solo per i periodi coperti dal regime contributivo, quindi dal 1996, tenendo conto però che non è possibile sovrapporre i periodi in cui si hanno già contributi lavorativi”.
Come avviene il calcolo
Se il periodo di laurea è successivo al gennaio 1996, il calcolo per il riscatto di quegli anni si determina in base all’aliquota Irpef (la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti è nell’aliquota del 33%) sulla retribuzione lorda del richiedente moltiplicata per gli anni di studi per i quali si chiede il riscatto. L’importo era nel 2018 di 15.710 euro e quest’anno, anche se si attende il calcolo ufficiale, dovrebbe salire a 15.882,81 euro: il contributo del 33% sale quindi dai 5.184,30 euro del 2018 ai 5.241,32 euro che saranno richiesti quest’anno per il riscatto di ciascun anno di studio.
In pratica il conto varia tra i 15mila euro di una laurea breve ai 25mila di un corso di laurea completo.
Lo sconto aumenta col reddito
L’importo ridotto non ha praticamente quasi effetto sui giovani appena laureati, che pagano già oggi la stessa cifra. Mentre ce l’ha per chi oggi guadagna molto di più e che dovrebbe pagare un importo per il riscatto parametrato all’ultima annualità di stipendio. Se si considera un lavoratore con il regime contributivo, il riscatto sarebbe costato 9.900 euro l’anno con un reddito di 30.000 euro, 14.850 euro con un reddito da 45 mila euro, 19.800 euro con un reddito di 60.000 euro. Il risparmio cresce quindi con l’aumentare del reddito.
Cosa si può riscattare
La domanda di riscatto deve essere presentata online tramite il sito Inps. Non tutti i titoli sono riscattabili: è possibile infatti riscattare il diploma universitario, della durata di 2-3 anni, la laurea triennale, quadriennale, la laurea a ciclo unico, il diploma di specializzazione post-laurea, il dottorato, mentre non possono essere riscattati gli anni fuori corso.