Pensioni ridotte del 50% in arrivo? Facciamo chiarezza

Fake news e messaggi virali ai tempi del Coronavirus: la bufale del taglio delle pensioni

Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

La diffusione di notizie false riguardanti le pensioni, come quella che afferma una riduzione del 50% a causa dell’emergenza Coronavirus, sta crescendo rapidamente su Internet, alimentando l’ansia e la confusione tra gli utenti. Questa bufala, purtroppo, rappresenta solo uno dei tanti esempi di fake news che si sono diffusi durante l’attuale crisi sanitaria globale. Il problema è che queste notizie si propagano a una velocità incredibile attraverso i social media, gli articoli online e i messaggi di chat, raggiungendo un vasto pubblico e contribuendo a generare panico e incertezza nelle persone.
L’emergenza Coronavirus ha scatenato non solo una crisi sanitaria, ma anche un’epidemia di disinformazione. Le fake news, spesso ben confezionate e presentate con titoli sensazionalistici, possono infatti facilmente trarre in inganno chiunque non sia in grado di verificarne l’autenticità e tale fenomeno è particolarmente pericoloso in un momento in cui è fondamentale avere accesso a informazioni accurate e affidabili per proteggere la propria salute e prendere decisioni consapevoli.

Prima di condividere informazioni su Internet, quindi, sarebbe opportuno verificare la fonte e la veridicità delle notizie. Consultare più fonti affidabili e attendibili può infatti aiutare a confermare la validità di una notizia e a evitare di diffondere informazioni false. Inoltre, sarebbe importante educare gli altri sull’importanza della verifica delle informazioni e incoraggiare una cultura della critica e della responsabilità nell’utilizzo dei media.
Le autorità e le istituzioni possono svolgere un ruolo chiave nel contrastare la diffusione delle fake news, fornendo informazioni tempestive, accurate e trasparenti al pubblico. Promuovere la trasparenza e la comunicazione aperta può contribuire a ridurre l’incertezza e a contrastare la disinformazione, garantendo che le persone abbiano accesso a informazioni affidabili e possano prendere decisioni informate.

Pensioni, ridotti gli importi degli assegni di aprile: il falso messaggio Inps

“Il pagamento delle pensioni per il mese di aprile avverrà in forma ridotta del 50% per poi essere recuperato integralmente nel mese di agosto”, questo riporta il falso messaggio Inps diffusosi su WhatsApp. Una bufala bella e buona che, tuttavia, ha allarmato non poche persone.

Il comunicato girato in chat, però, non è mai stato pubblicato sul sito istituzionale, semplicemente perché non è mai esistito. Chi non ha provveduto a fare questo check, tuttavia, ha in molti casi creduto alla notizia, anche perché risulta difficile distinguere il documento falso da uno vero. Il messaggio in questione, infatti, riportava un numero di protocollo (messaggio n. 1003) e la firma del Direttore Generale Vicario dell’Istituto su tanto di carta intestata.

Finti assegni e sospensioni degli stipendi per i dipendenti della Pubblica Amministrazione

Il messaggio relativo al – finto – taglio delle pensioni, purtroppo, non è un caso isolato. Da quando è stato dichiarato lo stato d’emergenza, difatti, le truffe che sfruttano l’emergenza Coronavirus sono aumentate a dismisura. Negli ultimi giorni, per esempio, è stato diffuso un falso comunicato di NoiPa (portale che gestisce i pagamenti dei dipendenti pubblici) dove, sempre su carta intestata, si parla di una sospensione degli stipendi per il mese di marzo e aprile. Si tratta di una comunicazione ingannevole, ovviamente, ma NoiPa ha dovuto comunque precisarlo tramite i suoi canali social.

Una fake news è anche quella relativa all’assegno di 350 euro destinato a chi in queste settimane è costretto a rimanere a casa. Tra i bonus al vaglio del Governo Conte, infatti, non vi nulla di simile. L’Esecutivo sta attualmente lavorando su misure di supporto economico a sostegno di lavoratori e famiglie in difficoltà, ma non basterà semplicemente essere stati in quarantena per averne diritto.

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