Opzione Donna, novità in vista dopo la stretta: cosa può cambiare

L'ultima legge di Bilancio ha prorogato di un anno Opzione donna ma con notevoli restrizioni e ora si cercano dei correttivi per uniformare la misura e renderla generalizzata.

Pubblicato: 20 Gennaio 2023 14:55

Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

L’ultima legge di Bilancio ha prorogato di un anno Opzione donna ma con notevoli restrizioni e ora si cercano dei correttivi per uniformare la misura e renderla generalizzata.

Tra quelli che sperano in un intervento ad hoc per tornare alla vecchia versione, c’è il ministro del lavoro Marina Calderone che ha nuovamente sottoposto all’attenzione del Consiglio dei ministri la questione dell’allentamento della stretta su Opzione donna prevista dalla manovra: “Alcuni interventi non hanno portato consenso, come Opzione donna, ma vi è il massimo impegno per trovare misure con cui rivedere alcuni passaggi della norma“.

Opzione donna, la stretta

Se fino al 2022 una donna poteva andare in pensione a 58 anni (59 le autonome) con 35 anni di contributi, col nuovo anno si sale a 60 anni e l’accesso è consentito ad alcune categorie di lavoratrici come caregiver, invalide sopra il 74% o licenziate.
La manovra ha ridimensionato il meccanismo di flessibilità di Opzione donna e ha introdotto un intervento restrittivo legato al criterio dei figli. Le lavoratrici, dipendenti o autonome che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2022 potranno accedervi a condizione di essere:

Cambiano anche i requisiti anagrafici:

Per le licenziate o dipendenti di aziende in crisi i requisiti, invece, saranno diversi:

Opzione donna, cosa potrebbe cambiare

La prima correzione potrebbe riguardare le condizioni di appartenenza a determinati ambiti, per renderla generalizzata. La seconda riguarderebbe l’eliminazione del vincolo dei figli. Il che significa, però, uniformare l’età per tutte a 60 anni. Il limite dei 60 anni potrebbe servire anche per trovare la copertura finanziaria adeguata per modificare il meccanismo.

“Va fatto un passo indietro su Opzione donna, con il ritorno al requisito dei 58 anni senza i vincoli introdotti in manovra. Ci sono poi da riconoscere forti incentivi alle madri lavoratrici, con uno sconto di almeno un anno di contributi per figlio” dicono dalla Cisl.

“C’è il massimo impegno per trovare misure con cui rivedere alcuni passaggi della norma”, assicura il ministro Calderone. Le incognite sono le eventuali tempistiche e le modalità con cui introdurre modifiche alla norma attuale.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963