La Francia si prepara ad una riforma delle pensioni che fa già discutere, scatenando l’ira di tutti i sindacati e dei partiti d’opposizione, ad eccezione dei Républicains. Fortemente caldeggiata dal presidente Emmanuel Macron per “preservare” il sistema a ripartizione, la riforma secondo l’esecutivo francese, è un provvedimento più che mai “urgente” per sopperire ad un sistema ritenuto ormai inadeguato e che potrebbe generare un deficit di circa venti miliardi di euro nel 2030.
Macron “modello Fornero”
Secondo indiscrezioni circolate a Parigi, l’esecutivo è pronto ad annunciare un innalzamento progressivo dell’età pensionabile dagli attuali 62 ai 64 anni contro i 65 preventivati in un primo tempo: una misura in ogni caso altamente impopolare. Intanto, stando ad un sondaggio Ifop-Fiducial, oltre due terzi dei cugini d’Oltralpe (68%) è contrario all‘aumento a 64 anni e tutti i sindacati, insieme a quasi tutti i partiti di opposizione, annunciano battaglia serrata.
In pensione a 64 anni
Con una delle età pensionabili più basse nel mondo industrializzato, la Francia spende anche più della maggior parte degli altri paesi in pensioni: quasi il 14% del PIL, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Un livello inferiore comunque a quello dell’Italia che nel raffronto intrernazionale (dati Eurostat 2018) spendeva il 15,8% a fronte del 14,9% della Francia
Ma il passaggio della riforma in Parlamento si preannuncia tutt’altro che facile visto che Macron non ha una maggioranza e dovrà conquistare diverse decine di deputati conservatori o usare i suoi poteri costituzionali per aggirare l’assemblea. Un’eventualità, quest’ultima, che potrebbe radicalizzare ulteriormente l’opposizione con pesanti riflessi sull’opinione pubblica.
Sindacati sul piede di guerra
Come detto però, secondo il governo la riforma è necessaria per mantenere in equilibrio il sistema pensionistico nei prossimi anni, ma un successo potrebbe anche essere un punto di svolta politico per Macron dopo aver perso il controllo del parlamento lo scorso anno. “L’obiettivo è pareggiare i conti senza aumentare le tasse o tagliare le pensioni. Ci sono varie opzioni sul tavolo, ma tutte prevedono l’innalzamento dell’età pensionabile”, ha dichiarato il portavoce del governo Veran.