Guida per l’acquisto della casa, imposte e agevolazioni: novità 2024

L'Agenzia delle Entrate ha aggiornato la guida per l'acquisto di un immobile, la prima casa e in caso di agevolazioni under 36

Pubblicato: 9 Agosto 2024 18:15

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Acquistare una casa rappresenta una delle decisioni più importanti nella vita di una persona, non solo per il valore affettivo, ma anche per l’investimento economico che comporta. Nel 2024, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato le linee guida per l’acquisto di una casa, introducendo novità significative in termini di imposte e agevolazioni fiscali. La guida ha lo scopo di fornire un quadro chiaro e aggiornato delle principali normative, con particolare attenzione alle agevolazioni “prima casa” e alle nuove disposizioni per gli under 36.

Prima dell’acquisto: quali verifiche fare

Prima di procedere all’acquisto di un immobile, è bene capire se si è pronti a compiere questo passo. L’Agenzia delle Entrate spiega i passaggi prima dell’acquisto.

Il primo passo, per esempio, è verificare la corrispondenza tra i dati catastali e lo stato reale dell’immobile. La consultazione della banca dati catastale permette infatti di conoscere la rendita catastale, che sarà la base per il calcolo delle imposte e di verificare l’assenza di ipoteche o vincoli sull’immobile. Il controllo può essere effettuato sia presso gli uffici provinciali, sia online tramite i servizi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. In caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi a un notaio o a un tecnico specializzato per una verifica più approfondita.

Il passo successivo è il contratto preliminare, conosciuto anche come compromesso. Si tratta di un accordo che impegna entrambe le parti a concludere la compravendita in un secondo momento. La sua importanza risiede nel fatto che, sebbene non trasferisca la proprietà dell’immobile, sancisce un obbligo giuridico tra le parti, tutelando l’acquirente in caso di eventuali ripensamenti del venditore.

Il contratto preliminare deve essere registrato entro 30 giorni dalla sottoscrizione, con il pagamento di un’imposta di registro fissa di 200 euro e l’imposta di bollo, che varia a seconda della lunghezza del documento. Inoltre, se il preliminare prevede il pagamento di una caparra o di acconti sul prezzo di vendita, è necessario pagare un’imposta proporzionale rispettivamente dello 0,50% e del 3% sugli importi versati. Le somme potranno poi essere detratte dall’imposta di registro dovuta al momento della stipula del contratto definitivo.

Quali sono le imposte sull’acquisto di una casa

Le imposte da pagare variano a seconda che l’acquisto avvenga da un privato o da un’impresa e in base all’applicazione delle agevolazioni “prima casa”. È importante comprendere bene queste differenze per evitare sorprese al momento della stipula del contratto definitivo.

Nel dettaglio, per l’acquisto da un’impresa:

Per l’acquisto da un privato:

Un’importante novità del 2024 è l’estensione del sistema del “prezzo-valore”, che consente la tassazione sulla base del valore catastale dell’immobile, indipendentemente dal prezzo di vendita pattuito. Il sistema, introdotto per combattere l’evasione fiscale e garantire maggiore trasparenza, permette all’acquirente di beneficiare di una significativa riduzione degli onorari notarili e limita il potere di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, rendendo l’acquisto più sicuro e vantaggioso.

Quali sono le agevolazioni “Prima Casa”?

L’acquisto di una casa con i benefici “prima casa” permette di ridurre significativamente le imposte dovute. Le agevolazioni sono riservate a chi acquista un immobile destinato a diventare la propria abitazione principale, a condizione che si rispettino determinati requisiti. Si dividono in:

Per accedere alle agevolazioni, l’immobile deve appartenere a specifiche categorie catastali (A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/11) e trovarsi nel Comune in cui l’acquirente ha o intende stabilire la residenza. Se l’acquirente non risiede nel Comune in cui si trova l’immobile, deve trasferirvi la residenza entro 18 mesi dall’acquisto, pena la perdita delle agevolazioni.

Attenzione: è importante dichiarare questa intenzione nell’atto di acquisto.

Un ulteriore vantaggio per chi acquista con i benefici “prima casa” è la possibilità di applicare il sistema del “prezzo-valore”, che consente di calcolare le imposte sulla base del valore catastale dell’immobile. Per esempio, se si acquista una casa con rendita catastale di 900 euro, rivalutata del 5% e moltiplicata per il coefficiente 110, si ottiene una base imponibile di 103.950 euro. Applicando il 2% su questa cifra, l’imposta di registro sarà di soli 2.079 euro, rispetto ai 4.000 euro che si pagherebbero calcolandola sul prezzo di vendita di 200.000 euro.

Agevolazioni “Prima Casa Under 36”

Per incentivare l’autonomia abitativa dei giovani, la normativa 2024 prevede ulteriori agevolazioni per gli under 36. Le agevolazioni sono state introdotte per facilitare l’accesso alla proprietà per i giovani, spesso penalizzati da contratti di lavoro precari e redditi bassi.

Sono concesse:

Per accedervi, il richiedente non deve aver compiuto 36 anni nell’anno di stipula dell’atto e deve avere un ISEE non superiore a 40.000 euro. L’ISEE viene calcolato sui redditi percepiti e il patrimonio posseduto nel secondo anno precedente la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).

Attenzione: è fondamentale presentare un’ISEE aggiornato e accurato per beneficiare di queste agevolazioni.

Credito d’imposta per il riacquisto della “prima casa”

Chi vende una casa acquistata con le agevolazioni “prima casa” e ne compra un’altra entro un anno, ha diritto a un credito d’imposta pari all’imposta di registro o all’IVA pagata per il primo acquisto agevolato. Questo credito d’imposta può essere utilizzato in diversi modi, rendendo il riacquisto della “prima casa” più conveniente. Le agevolazioni sono:

Quando si perdono le agevolazioni?

Le agevolazioni “prima casa” possono essere perse in determinate circostanze, ed è importante conoscerle per evitare spiacevoli sorprese. Per esempio con dichiarazioni false. Se le dichiarazioni rese nell’atto di acquisto sono false, le agevolazioni vengono revocate e l’acquirente dovrà restituire le imposte “risparmiate”, con l’aggiunta di interessi e sanzioni del 30%.

Con la vendita o donazione prima dei cinque anni. Infatti se l’abitazione è venduta o donata prima che siano trascorsi cinque anni dalla data di acquisto, le agevolazioni si perdono, a meno che entro un anno non si riacquisti un altro immobile da adibire ad abitazione principale.

Infine, in caso di mancato trasferimento della residenza. Se l’acquirente non trasferisce la residenza nel Comune in cui si trova l’immobile entro 18 mesi dall’acquisto, perde le agevolazioni e dovrà restituire le imposte risparmiate, oltre a pagare gli interessi e le sanzioni previste.

Esistono delle eccezioni, per esempio se l’acquirente vende l’immobile prima dei cinque anni ma riacquista entro un anno un’altra abitazione da adibire a dimora principale, le agevolazioni non vengono perse. Inoltre, se per motivi validi non è possibile trasferire la residenza entro 18 mesi, è possibile chiedere la riliquidazione delle imposte senza incorrere nella sanzione del 30%, purché si comunichi tempestivamente la decadenza dall’agevolazione all’Agenzia delle Entrate.

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