Caro affitti, governo fa dietrofront sui 660 milioni di euro per alloggi studenti

Proseguono, intanto, le proteste degli studenti. “Siamo stanchi di attendere, lanciamo la costruzione di liste studentesche per l’assegnazione gratuita delle case agli studenti in tutte le città universitarie”.

Pubblicato: 17 Maggio 2023 10:40

QuiFinanza

Redazione

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L’emendamento per sbloccare 660 milioni per gli alloggi degli studenti sarà inserito in un altro decreto e non in quello sulla PA, in cui era originariamente previsto. Il governo ha infatti annunciato il ritiro dell’emendamento annunciato nei giorni scorsi per rispondere alla protesta degli studenti universitari per evitare il rischio di inammissibilità per estraneità di materia. Il decreto a cui l’emendamento sarà presentato, un omnibus con norme su Inps, Inail, sugli Enti Lirici ed altro ancora, sarà esaminato da questa settimana dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio di Montecitorio.

Le opposizioni insorgono

Immediata la reazione delle opposizioni. “Il governo Meloni è riuscito a fare l’impensabile e a collezionare un’altra clamorosa figuraccia –ha dichiarato Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera –. Dopo i roboanti annunci sui 660 milioni da destinare al caro affitti, è arrivato un nuovo dietrofront e in commissione l’esecutivo ha ritirato il suo emendamento con il quale dare supporto agli studenti costretti a pagare costi esorbitanti per un letto. Tra l’altro, a rendere il tutto ancor più ridicolo, c’è che quello del governo Meloni era un vero e proprio bluff visto che quelle annunciate e poi ritirate, non erano nuove risorse, ma quelle già previste nel Pnrr. Purtroppo il governo sceglie di vivere di sola retorica, ma al Paese serve la sostanza”.

La rabbia degli studenti

Vanno avanti, intanto, le proteste degli studenti. “Siamo stanchi di attendere, lanciamo la costruzione di liste studentesche per l’assegnazione gratuita delle case agli studenti in tutte le città universitarie”, ha fatto sapere l’associazione “Cambiare rotta”, che ha manifestato a Bari davanti al palazzo della presidenza della Regione Puglia, dove è stata collocata una tenda. “Mentre il governo perde tempo nella speranza che le nostre rivendicazioni evapori nel nulla, noi continuiamo a mobilitarci per imporre nell’agenda politica del paese l’urgenza di soluzioni strutturali sul tema abitativo”, hanno aggiunto.

“La mancanza strutturale di studentati pubblici e le speculazioni selvagge del libero mercato degli affitti per colpa dell’abolizione dell’equo canone, non sono soltanto uno dei lati di un sistema universitario sempre più escludente per le fasce popolari, ma un’ipoteca sulla possibilità come giovani, studenti e non, di costruirci un futuro”, ha aggiunto l’associazione.

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