Affitti sempre più cari in Italia, a Milano 820 euro al mese per un monolocale

I canoni sono in crescita in tutte le grandi città, a Bari, Bologna e Roma l'aumento più sostenuto. Milano resta la più costosa in Italia

Pubblicato: 8 Gennaio 2025 10:56

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Le più recenti analisi condotte dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa evidenziano un aumento dei canoni di locazione nella prima metà del 2024 rispetto al secondo semestre del 2023: +3,9% per i monolocali, +4,0% per i bilocali e +3,0% per i trilocali. La domanda di immobili in affitto rimane elevata, ma si scontra con una significativa carenza di offerta, in particolare per le locazioni a lungo termine. Molti proprietari, infatti, preferiscono i contratti transitori, sempre più apprezzati, mentre in alcune città, come Milano, si assiste a un ridimensionamento degli affitti brevi.

Milano è sempre la città più costosa

Nel capoluogo meneghino cresce il numero di proprietari che scelgono di tornare agli affitti tradizionali, prediligendo contratti transitori. Questo cambiamento ha contribuito a rallentare l’aumento dei canoni di locazione in una città dove i valori hanno ormai raggiunto livelli difficili da sostenere. Per la prima volta a Milano si registra inoltre un ricorso ai contratti a canone concordato, grazie alla revisione dei parametri stabiliti dal Comune.

I canoni di locazione continuano a crescere in tutte le principali città, con aumenti particolarmente marcati a Bari, Bologna e Roma, dove l’uso degli affitti brevi è più diffuso. A Roma, in particolare, l’attesa per il Giubileo e l’arrivo di numerosi turisti sta spingendo molti proprietari a non rinnovare i contratti tradizionali a lungo termine. Milano si conferma la città con i costi di locazione più elevati: 820 euro al mese per un monolocale, 1.140 euro per un bilocale e 1.510 euro per un trilocale.

Città Monolocali Bilocali Trilocali
Bari 420 € 550 € 670 €
Bologna 640 € 780 € 910 €
Firenze 650 € 780 € 930 €
Genova 340 € 450 € 540 €
Milano 820 € 1140 € 1510 €
Napoli 490 € 680 € 850 €
Palermo 340 € 450 € 550 €
Roma 670 € 860 € 1080 €
Torino 360 € 480 € 610 €
Verona 480 € 630 € 740 €

Gli aumenti nelle città

Nel primo semestre del 2024, la variazione percentuale dei canoni di locazione tra le principali città italiane ha mostrato andamenti diversi a seconda del tipo di immobile.  Come a Bari, dove i monolocali hanno registrato un aumento del 5,0%, i bilocali del 7,4%, e i trilocali del 2,1%. Bologna ha visto una crescita del 5,2% per i monolocali, del 5,8% per i bilocali e del 2,9% per i trilocali. A Firenze, i canoni sono aumentati del 3,9% per i monolocali e i bilocali, con una crescita leggermente più alta per i trilocali (+4,3%). Di seguito, ecco gli aumenti nelle città italiane

Città Monolocale Bilocale Trilocale
Bari 5,0% 7,4% 2,1%
Bologna 5,2% 5,8% 2,9%
Firenze 3,9% 3,9% 4,3%
Genova 3,3% 3,9% 1,3%
Milano 2,1% 2,4% 1,1%
Napoli 2,7% 3,6% 3,3%
Palermo 5,3% 3,0% 3,4%
Roma 4,3% 4,1% 4,9%
Torino 4,1% 2,6% 3,7%
Verona 3,2% 3,3% 3,1%

Situazione simile anche nei capoluoghi di provincia

Anche nei capoluoghi di provincia, gli affitti continuano a salire: +2,7% per i monolocali, +2,4% per i bilocali e +2,5% per i trilocali. La maggiore richiesta riguarda le soluzioni di “qualità”, ben arredate, situate in zone servite e luminose, con una costante attenzione ai costi condominiali.

Nel primo semestre del 2024, il 69,3% degli inquilini ha scelto l’affitto come soluzione abitativa, una leggera diminuzione rispetto al 70,1% dello stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato riguarda chi non può acquistare una casa o preferisce l’affitto. Sono aumentati i contratti stipulati per motivi di lavoro, che passano dal 24,9% al 26,0%, mentre quelli per motivi di studio sono diminuiti dal 5,0% al 4,6%.

I contratti a canone transitorio hanno registrato un aumento, arrivando al 26,2%, rispetto al 25,4% dell’anno precedente. Lieve crescita anche per i contratti a canone concordato, passati dal 30,1% al 30,3%.

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