Lavoro nel turismo, 240 mila assunzioni previste tra ottobre e dicembre 2025

Previsioni Unioncamere-Lavoro: 240 mila assunzioni nel settore Turismo nell'ultimo trimestre 2025. Il comparto si conferma la principale porta d'ingresso per i giovani, ma restano delle criticità

Pubblicato:

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Secondo gli ultimi dati del Bollettino Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, tra ottobre e dicembre 2025 sono previste 240 mila nuove assunzioni nel comparto turismo, di cui 86 mila solo nel mese di ottobre. Numeri che confermano il settore come principale motore occupazionale del Paese.

Come il turismo traina l’occupazione in Italia

Il turismo in Italia rappresenta una filiera che incide per oltre il 13% sul PIl nazionale e dà lavoro a milioni di persone, direttamente o indirettamente. Le stime più recenti evidenziano una stagionalità sempre più ampia, con visite e arrivi di visitatori che non si concentrano più solo nei mesi estivi, ma si distribuiscono su tutto l’anno grazie al crescente peso del turismo urbano, culturale, enogastronomico e dei borghi. Questo consente una maggiore continuità occupazionale, riducendo i periodi di inattività per molti lavoratori del comparto.

In particolare, il trimestre ottobre-dicembre 2025 promette un finale d’anno dinamico, sostenuto non solo dal turismo autunnale e dai flussi legati alle festività, come quelle natalizie, in crescita nelle grandi città d’arte e nelle località montane.

Giovani e nuove opportunità: il 41% delle assunzioni under 30

Uno dei dati più significativi del Bollettino Excelsior è la quota di under 30 coinvolti nelle nuove assunzioni, pari al 41%. Una percentuale che conferma il turismo come porta d’ingresso privilegiata nel mondo del lavoro per le nuove generazioni.

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Molti dei giovani assunti ricoprono ruoli nei servizi di accoglienza, nella ristorazione, nelle attività ricreative e nei servizi turistici, ma cresce anche la domanda di profili digitali e gestionali, legati alla comunicazione, al marketing territoriale e alla gestione di piattaforme online.

Negli ultimi anni, infatti, la trasformazione tecnologica del settore ha creato nuove figure professionali, dal digital travel specialist al revenue manager, dall’analista dei dati turistici al social media manager per le strutture ricettive.

Le Regioni e i settori più dinamici

Sebbene il turismo rappresenti un motore diffuso su tutto il territorio nazionale, i dati Unioncamere mostrano che le Regioni più dinamiche in termini di assunzioni restano Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Campania.

Le città d’arte come Roma, Firenze e Venezia continuano a trainare la domanda di personale nei servizi di accoglienza, mentre le località di montagna si preparano alla stagione invernale con un aumento della richiesta di figure stagionali nei settori alberghiero e ristorativo. Il comparto ristorazione e pubblici esercizi rimane quello con il maggior numero di assunzioni, seguito dalle attività ricettive, dai servizi di trasporto turistico e dalle agenzie di viaggio.

Sfide e prospettive: qualità del lavoro e formazione

Nonostante i numeri positivi, il turismo italiano deve però continuare a confrontarsi con alcune sfide strutturali, prima fra tutte quella della qualità del lavoro. Molti contratti restano precari, a tempo determinato e stagionali, e le difficoltà nel reperimento del personale qualificato (soprattutto cuochi, camerieri e receptionist multilingue) sono ancora diffuse.

Per affrontare questo nodo, sarà essenziale rafforzare la formazione professionale e il raccordo tra scuola, università e imprese turistiche. In questo senso, i percorsi ITS e gli investimenti in competenze digitali e linguistiche rappresentano strumenti cruciali per garantire un’offerta di lavoro stabile e di qualità. La sfida dei prossimi anni sarà consolidare questi risultati, promuovendo un modello turistico che sia non solo redditizio, ma anche più equo, stabile e orientato al futuro.

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