Obbligo di POS – Italiani indietro: in media solo 62 transizioni l’anno. In Germania il doppio, in Francia il triplo

Dal primo luglio scattano le sanzioni per negozi e professionisti, ma gli italiani usano poco i pagamenti digitali. Solo Romania e Bulgaria fanno peggio

Pubblicato: 7 Giugno 2022 16:29

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

La data è stata messa nero su bianco. Dal primo luglio del 2022 tutti gli esercenti e professionisti saranno obbligati ad accettare i pagamenti e le transazioni attraverso il POS. Dopo anni in cui si è discusso dell’obbligatorietà del POS per le attività commerciali, è arrivato il momento in cui dalle parole si passa ai fatti con la novità che, dal primo giorno del secondo semestre di quest’anno sarà prevista una sanzione per chi non accetterà questa modalità di pagamento. La multa sarà del valore di 30 euro fissi ai quali si aggiungerà il 4 per cento della transazione rifiutata. Ma quali sono le nazioni in Europa dove si usa di più il POS? E come si posiziona l’Italia in questa speciale classifica?

Italia terzultima in Europa per uso di pagamenti digitali

Se dal primo luglio entreranno in vigore le sanzioni per gli esercenti e i professionisti che non sono dotati di POS (e che non accettano pagamenti in maniera digitale), a che punto è l’Italia nell’utilizzo di pagamenti digitali? Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio Innovative Payment del Politecnico di Milano relativi al numero di transazioni pro capite del 2020, l’Italia è decisamente lontana dalla media – 142 transizioni anno – registrata in Unione Europa.

La media delle transazioni con pagamenti digitali nel nostro Paese nel 2020 è infatti di 62 unità.Un dato che è inferiore alla metà della media dell’Unione Europea e che posiziona il Belpaese al terz’ultimo posto tra gli Stati UE davanti solo a Romania e Bulgaria. Anche se nel 2021 si è registrato un miglioramento – con i pagamenti digitali che sono cresciuti del +22% rispetto al 2020 – l’Italia rimane comunque ancora “indietro” rispetto agli altri Paesi dell’Unione.

In Danimarca un pagamento al giorno viene realizzato con monete digitali

Se il nostro Paese è in terz’ultima posizione per la media di pagamenti digitali nel 2020 (pro capite), quali sono le nazioni dove invece si paga di più con strumenti digitali? In prima posizione a livello europeo troviamo la Danimarca, dove in media vengono realizzate 379 transazioni digitali pro capite all’anno. In sostanza, si potrebbe dire che almeno una volta al giorno i danesi utilizzano il bancomat o la carta di credito per fare acquisti. Sul podio salgono anche, in seconda posizione, il Lussemburgo con 359 transazioni e, in terza, la Finlandia con 348. Tra i Paesi che superano la soglia dei 300 pagamenti digitali c’è inoltre la Svezia con un dato di 329 transazioni pro capite.
E i Paesi più grandi dell’UE come se la cavano? In Francia la media è di 205 unità, oltre tre volte rispetto all’Italia, e in Spagna di 127. Un dato non troppo distante dal nostro, ma sempre più alto del 50%, lo fa segnare infine la Germania con 90 pagamenti digitali.

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