Qual è lo stipendio medio di un docente della scuola primaria e dell’infanzia?

Lo stipendio di un docente non è così alto come in molti si possono immaginare. E se le ore di lezione sembrano poche, non bisogna dimenticare tutti gli altri compiti che hanno

Pubblicato: 1 Ottobre 2018 14:42Aggiornato: 4 aprile 2024 15:51

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Quanto guadagna un docente della scuola primaria e dell’infanzia? Forse è la seconda cosa che viene in mente quando si pensa a un insegnante. La prima, invece, sono le lunghe vacanze estive e l’orario di lavoro ridotto, che spesso può essere limitato alle ore del mattino. Almeno all’apparenza: perché il lavoro di un buon docente non si ferma solo alle lezioni impartite agli studenti. Ma ci sono anche i compiti da correggere, le lezioni da preparare e una miriade di altri adempimenti che sono difficili da quantificare per chi non conosce la professione.

Quanto guadagna un docente? Ovviamente non c’è una sola risposta: dipendete dalla tipologia di insegnante e dagli anni di servizio. Ma entriamo un po’ nel dettaglio e vediamo a quanto ammontano gli stipendi medi.

Quanto guadagna un docente

Ampie vacanze a fronte di molte responsabilità, è così che in molti riassumono il lavoro di un insegnante. Rapportarsi a dei giovani studenti, di varie età, è però tutt’altro che semplice. Negli ultimi anni si è inoltre incrinato il rapporto con i genitori, con il preoccupante fioccare di episodi di violenza.

Quello dell’insegnante è un compito complesso e, analizzandolo nei dettagli, di certo non ben pagato. Un’amara verità italiana, che di anno in anno presenta numeri sempre peggiori. La situazione retributiva è spesso oggetti do sciopero e proteste, con l’Ocse che ha confermato un dato preoccupante, ovvero come la classe italiana sia quella che guadagna meno in Europa, ormai da anni.

Poco conta se durante il proprio percorso formativo si sia conseguita una laurea o meno. Per l’amministrazione pubblica la retribuzione non cambia. Per accedere a un qualsiasi concorso pubblico è oggi necessario essere laureati. È un requisito minimo, al pari di un diploma abilitante conseguito entro il 2001. Ciò però non serve a raggiungere uno step superiore in termini di guadagni.

Un insegnante della scuola dell’infanzia, appena assunto, ha uno stipendio netto pari a 1.400 euro al mese. Dopo una decina di anni diventano 1.800 euro netti ogni mese. Un insegnante diplomato della scuola secondaria di secondo grado ha, almeno all’inizio, uno stipendio di circa 1.400 euro al mese, che, anche in questo caso, diventano circa 1.800 euro netti.

Leggermente più alto è lo stipendio di un’insegnante di scuola media – la scuola secondaria di primo grado – che risulta essere pari, non appena si viene assunti, a 1.600 euro al mese. Dopo una decina di anni di servizio, lo stipendio lievita a 1.900 euro al mese.

Un insegnante laureato di scuola superiore – scuola secondaria di secondo grado – percepisce all’inizio 1.600 euro netti al mese. Che dopo una decina di anni diventano 1.9000. Dopo quindici anni di servizio arrivano ad essere intorno ai 2.100 euro circa.

Quante ore lavora in una settimana un insegnante

Nel corso di una settimana un docente lavora al massimo 25 ore nella scuola dell’infanzia, 22 ore in quella primaria e 18 ore in quella secondaria di primo e secondo grado. È bene ricordare, comunque vada, che gli insegnati svolgono una serie di attività al di fuori dell’orario di lezione: preparano le lezioni e le esercitazioni, correggono gli elaborati e curano i rapporti individuali con le famiglie.

Devono, inoltre, partecipare alle varie attività di carattere collegiale a cui devono partecipare tutti gli insegnanti, come le riunioni del Collegio dei Docenti, la partecipazione ai consigli di classe, di interclasse e così via.

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