Lavoro inclusivo: così 4 ragazzi con disabilità studiano per diventare chef

L'esperimento riuscito di CEF Publishing, società leader nella formazione a distanza, in collaborazione con l'associazione novarese Il Timone

Pubblicato: 22 Giugno 2023 11:21

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Nel panorama italiano delle aziende, si trovano ogni tanto delle chicche come questa, che meritano visibilità. Stiamo parlando nello specifico di uno speciale corso che CEF Publishing, società leader specializzata nell’e-learning e pronta ora ad aprire sedi in tutta Italia, ha scelto di donare a Il Timone, associazione novarese sostenuta da Fondazione De Agostini. CEF ha messo a disposizione il suo corso per Cuoco Professionista firmato CORSICEF per promuovere inclusività e professionalità di ragazzi fragili, nell’ottica di un cammino ormai lungo che la vede tra le più importanti e attive B-Corp italiane.

I corsi firmati CORSICEF coprono numerosi ambiti professionali, in particolare Animal Care, Food/Hospitality, Beauty e Health&Care e sono giudicati particolarmente efficaci grazie al metodo che utilizzano, fatto di video lezioni, live streaming, mappe concettuali sviluppate in collaborazione con Algor, highlights semplificati per chi ha difficoltà nell’apprendimento e realtà aumentata AR+. Insomma, corsi che aiutano a formare chiunque, sia chi vuole specializzarsi sia chi è in difficoltà con lo studio per qualunque ragione.

L’idea di donare questo corso da aspirante chef a ragazzi disabili nasce da una prima esperienza di successo di CEF del 2021 con un giovane studente individuato da ANGSA Novara-Vercelli (Associazione Nazionale Genitori persone con Autismo), che oggi, proprio grazie alle competenze acquisite, lavora come aiuto chef presso il ristorante novarese L’orto in cucina.

Si tratta di un corso di formazione a distanza per la parte teorica, che consente di prepararsi a entrare nel mondo della ristorazione professionale. Il corso, suddiviso in 16 unità didattiche e prove di autovalutazione a distanza, è stato adattato e semplificato per renderlo fruibile a questi ragazzi, e arricchito con lezioni pratiche in cucina con uno chef.

Come avviene lo studio

Un progetto che è partito come una grande scommessa, che si può già dire, almeno in parte, vinta. “Alcuni contenuti erano troppo complicati per questi ragazzi, come quelli relativi alla legislazione ad esempio, così abbiamo deciso di riassumerli e trasformali, per renderli adeguati a loro” spiega la docente Cecilia De Antonis, che ha lavorato alla progettazione con le educatrici del Timone, Gaia e Gabriella, che conoscono bene i quattro ragazzi e li aiutano nell’apprendimento. “Loro sono entusiasti, si divertono, si sentono capaci e autonomi, ma soprattutto sperimentano la possibilità di diventare indipendenti, anche lavorativamente”.

Le due educatici li supportano nell’apprendimento online e nello studio attraverso la piattaforma e-learning di CORSICEF, con l’aiuto di strumenti semplificati, come schemi, disegni, quiz di autovalutazione interattivi. “L’esercitazione teorica la fanno a casa con i loro genitori, poi ce la consegnano e noi diamo una valutazione, che non è vincolante ma fondamentale, per loro. Nella prima prova sono andati tutti bene, chi più chi meno, ma tutti e quattro hanno dimostrato di aver appreso le nozioni di base per diventare veri chef”.

Lato pratico, sono previste 8 lezioni in cucina con il docente chef Luca Zara, che si occupa dell’assistenza didattica del corso per Cuoco Professionista e da anni lavora con ragazzi disabili e in condizioni di fragilità e marginalità. “Ci troviamo una volta a settimana presso la sede del Timone e i ragazzi sperimentano davvero il lavoro di cuoco. Lo chef gli insegna i passaggi delle varie preparazioni, fornendo anche tutte le nozioni di sicurezza HACCP necessarie, non in modo teorico, ma mostrando loro ad esempio come usare il coltello, come maneggiare pentole bollenti, come gestire il fuoco mentre l’acqua bolle e così via”.

Nei primi incontri tutti e quattro sono riusciti a completare le preparazioni con successo: hanno portato a casa i cibi preparati per condividerli con le proprie famiglie: “Il momento della condivisione è importantissimo, sia per loro che per i genitori. Il nostro obiettivo è potergli fornire uno strumento per lavorare poi in una struttura in qualche modo protetta: l’esperienza ci dice che questo è possibile” continua De Antonis. “La forza di questi ragazzi è che, nonostante le loro disabilità, sono proattivi, positivi, hanno voglia di imparare, di sentirsi autonomi e riconosciuti per le abilità che hanno saputo sviluppare”. Al termine del percorso, ottengono un attestato di cuoco professionista uguale a quello rilasciato a tutti gli altri corsisti.

I ragazzi in cucina con lo chef Luca Zara

“Abbiamo preparato gnocchi, cannelloni e crêpe” racconta entusiasta lo chef Luca Zara, che in cucina li coinvolge come una vera brigata. “Questo li fa sentire forti, li responsabilizza e li spinge a dare il massimo”.

C’è Emanuele che ha 24 anni e non smette mai di parlare, “è un vulcano, sempre pronto ad alzare la mano per intervenire. Meraviglioso! C’è Sara, anche lei poco più che ventenne, che invece è timidissima e non parlerebbe mai, ma che ha abilità manuali davvero notevoli, ama questo lavoro, la vedo già in cucina a fianco di uno chef. Poi Paolo, 40 anni, energia da vendere, ti conquista con i suoi sorrisi e non puoi non adorarlo. E infine Alberto, ottima manualità, un po’ meno espansivo ma con una voglia immensa di farcela”.

Con un passato da campione di nuoto, una volta approdato alla cucina, lo chef Luca Zara ha capito che la sua strada era a fianco di ragazzi in situazioni di difficoltà. Cuoco di alto livello, docente, formatore, saggista, dopo la dura gavetta sulle navi da crociera, dove ha incontrato anche lo chef Antonino Cannavacciuolo – che è stato testimonial e mentore del progetto “Chef fuoriclasse” di CORSICEF – ha abbracciato subito la filosofia di questi corsi, pratici, efficaci, veloci, e soprattutto ha sposato a pieno il progetto con Il Timone, fatto di empatia, spirito di servizio, pazienza e passione.

Chi è e cosa fa Il Timone

Il Timone è un’associazione creata e sostenuta dalla Fondazione De Agostini che dal 2015 supporta le persone con disabilità cognitiva e le loro famiglie, attraverso attività socio-assistenziali, formative, terapeutiche e sportive non agonistiche, promuovendo anche eventi culturali e artistici.

“Siamo un centro che fa attività la mattina e il pomeriggio, non siamo né un centro diurno né residenziale. La differenza con altre realtà è che da noi i ragazzi non si iscrivono all’associazione, ma all’attività che noi proponiamo” spiega Ugo Negri, consigliere e segretario dell’Associazione. “C’è chi viene solo una volta alla settimana, chi tutti i giorni. La mattina abbiamo attività cosiddette di mantenimento per gli over 35 e di sviluppo cognitivo per i più giovani, come corsi di cucina e canto. Al pomeriggio ci dedichiamo ad attività ricreative: lavori con la creta, giochi di società, ginnastica, teatro e così via”.

Attorno al Timone gravitano oggi 31 famiglie con bambini piccoli e 75 adulti con disabilità diverse: ci sono persone autistiche, down, con deficit cognitivi, ragazzi che vivono in comunità. Arrivano sia dalle famiglie, privatamente, che dai centri diurni. “La nostra forza è senz’altro l’accoglienza e il supporto che riusciamo a fornire alle famiglie” prosegue Negri. “Importantissima oggi, per noi e per la comunità novarese in cui operiamo, è l’assistenza che offriamo ai bambini: dai 18 mesi alla scuola media, c’è di tutto”.

Nel 2020, l’anno della pandemia, l’associazione ha avviato un progetto di arrampicata per bambini autistici grazie a una collaborazione con Panathlon, che è piaciuto così tanto da vincere un prestigioso concorso internazionale e da essere premiato da Amazon. “Il nostro progetto è stato scelto come il migliore in tutto il mondo, e Amazon ha deciso di sostenere l’intero costo del corso per bambini autistici e down”.

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