Adepp, Oliveti: “Casse di previdenza possibile motore di sviluppo e ripresa”

Pubblicato: 14 Settembre 2021 19:42

QuiFinanza

Redazione

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(Teleborsa) – “Le casse di previdenza possono essere un motore di sviluppo e ripresa. Queste professioni costituiscono anche un sistema che può aiutare sia il mercato che lo Stato ad avere questa azione di recupero, oltre che di resilienza che stiamo auspicando. Un’occasione straordinaria legata ai finanziamenti del Pnrr”. È quanto sottolinea Alberto Oliveti, presidente di Adepp, l’assocazione degli enti previdenziali privati, in occasione del Forum Enpaia 2021 “Economia e Società. Tendenze nel dopo Covid” che si è svolto oggi al Posta Vecchia Hotel di Ladispoli.

Come escono le casse di previdenza dal periodo pandemico?

“Abbiamo retto l’impatto molto tragico, abbiamo fatto un’azione di sostegno alle nostre categorie con un welfare orientato proprio a supportare gli iscritti rinviando la riscossione e aiutando con finanziamenti importanti. In questo siamo stati aiutati anche dalla sensibilità dello Stato con il reddito a ultima istanza e con l’esonero contributivo. Abbiamo, inoltre, effettuato interventi specifici cassa per cassa. L’importante è che adesso questa fase di sostegno si associ a un’azione di sviluppo delle potenzialità professionali di ogni settore per poter rilanciare e poter esercitare un ruolo di supporto sia allo Stato che alle logiche industriali e commerciali del mercato, in modo da garantire una ripresa piena, oltre alla resilienza che abbiamo poi sostanzialmente declinato nella pratica”.

Si parla sempre di riforma della previdenza nel nostro Paese. Quali dovrebbero essere, a suo avviso, le linee da seguire?

“Speriamo di poter concretizzare la riforma di questo sistema di casse di previdenza che è un sistema autonomo e deve esercitare mezzi privati, amministrativi, contabili, gestionali e organizzativi per perseguire la finalità indubbiamente pubblica di dare previdenza con l’opportuna vigilanza e controllo. Quello che chiediamo è un sistema di vigilanza e controllo che non sia bloccante e paralizzante; in secondo luogo chiediamo che la nostra gestione dei mezzi possa avvenire in adeguata autonomia; come terzo punto chiediamo di poter godere di una fiscalità ‘europea’ ovvero sul modello dei organismi analoghi dei Paesi europei, mentre attualmente noi siamo fiscalizzati come fossimo degli investitori di mercato; infine sarebbe auspicabile non dico una riduzione della volatilità legislativa ma un certo periodo costanza del panorama legislativo che consenta di intraprendere quelle azioni di medio e ampio respiro che poi sono la vera sostanza dell’attività professionale”.

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