Quando si parla della Gen Z e dei giovani in generale, ormai dovremmo parlare anche della Gen Alpha, si pensa a dei ragazzi dipendenti dalla tecnologia. La maggior parte di loro è nata in un mondo ben differente da quello dei Millennial, che li hanno preceduti, non avendo di fatto conosciuto uno stile di vita non plasmato da internet.
Nonostante ciò, è proprio la Gen Z ad aver intuito l’importanza di una disintossicazione dal web, facendo un salto nel passato, riscoprendo quelli che vengono definiti “dumb phone”.
Cosa sono i “dumb phone”
La definizione non è così difficile da comprendere. Se quelli che ci consentono di navigare sono smartphone, ovvero cellulari intelligenti, i “dumb”, gli stupidi, sono quelli appartenenti a generazioni passate, che consentono di telefonare e al massimo inviare messaggi di testo.
In un mondo che corre verso il domani, spesso proponendo soluzioni tecnologiche non necessarie ma affascinanti, che tengono in vita un mercato che altrimenti rischierebbe il tracollo. Pensiamo ai telefoni pieghevoli, che di certo apriranno le porte a quella che sarà l’hi-tech indossabile e altre soluzioni quotidiane, ma per il momento non va oltre una semplice trovata estetica.
In questo scenario, in cui Apple ha presentato il suo nuovo visore per la realtà aumentata, scatenando l’interesse globale, la Gen Z fa un passo indietro e prova a vivere il momento, senza la necessità d’essere costantemente in contatto col mondo, condividendo ogni passo della propria quotidianità.
A caccia di vecchi telefoni
Una generazione che prova a riconquistare a fatica la propria indipendenza dal mondo della tecnologia. Siamo chiari, questa offre soprattutto ai ragazzi un modo di vivere e guadagnare che negli anni ’90 apparteneva alla fantascienza.
Pensiamo agli streamer, al di là della piattaforma prescelta, ai content creator e non solo. Il web offre a tutti il sogno di potersi costruire da sé, di poter generare qualcosa a partire dalla propria stanza. Presenta però anche dei terribili rischi e la Gen Z è forse la prima a fare qualcosa a riguardo.
Sorprende che il fenomeno dei “dumb phone”, e quindi il trend della disintossicazione momentanea dal web, si diffonda proprio tramite TikTok, ma è qualcosa di normale e prevedibile. Il trend è reale e lo dimostrano i dati di vendita. Negli Stati Uniti i telefoni con funzioni di base sono tornati a far registrare numeri interessanti, stando alle analisi di HMD Global, produttore di Nokia, in relazione al solo 2022.
“Il mercato dei flip phone è in crescita del 5%. Nell’ultimo anno abbiamo raddoppiato la nostra quota di mercato”, ecco le parole di Lars Silberbauer, Chief Marketing Officer di Nokia Phones e HMD Global. Normale che quelli che in America vengono definiti “iPad Kids” abbiano ora voglia di scoprire altro. Se è vero il contrario per i Millennial, generalmente attratti dalle nuove invenzioni, terrorizzati all’idea di restare indietro rispetto a un mondo che appartiene loro soltanto in parte, chi è stato cresciuto dal web ha ora voglia di apprezzare la vita offline.
Durerà tutto questo? Non sul lungo periodo. Non è più possibile tornare indietro, a meno di non isolarsi dal resto del mondo, fisicamente. Un “dumb phone” non permette di ricevere determinati tipi di messaggi, il che può inficiare il proprio lavoro, a meno che non si tratti di un’attività manuale da cantiere, officina, catena di montaggio e simili.
Il pensiero di prendersi una pausa, in maniera regolare o meno, è però decisamente sollevante e che venga da una generazione tanto bistrattata e criticata è splendido. Detto ciò, il tutto potrebbe semplicemente rivelarsi una geniale trovata per offrire nuovi contenuti in stile vlog. Che dire, il web ci ha resi disillusi e molto diffidenti.