La situazione dell’inquinamento atmosferico nella città di Milano e nell’area della Pianura Padana continua a destare preoccupazione, con i recenti dati rilasciati dal sito svizzero Iqair che mettono il capoluogo lombardo sul podio delle città più inquinate al mondo. Secondo l’Air Quality Index (AQI), Milano ha registrato un indice di 193 domenica 18 febbraio, considerato “aria non salutare” e superato solo da Dacca in Bangladesh e Lahore in Pakistan.
L’aria a Milano: una situazione critica
La concentrazione di PM2.5, particelle sottili sospese nell’aria, a Milano è attualmente 27,4 volte il valore guida annuale indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità. La soglia fissata dalla regione Lombardia è di 50 microgrammi per metro cubo, e questi limiti sono stati superati per ben quattro giorni di seguito. Le scarse precipitazioni e le temperature sopra la media stagionale hanno contribuito a peggiorare ulteriormente la qualità dell’aria, impedendo il rinnovamento atmosferico e causando un accumulo di inquinanti a livello dell’aria.
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha contestato i dati diffusi da Iqair, definendoli una “notizia da social” e sottolineando le analisi dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA) che, a suo dire, dimostrano il contrario. Sala ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel migliorare la qualità dell’aria, anche se ha riconosciuto che il lavoro svolto finora potrebbe non essere sufficiente. Il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha comunque sottolineato un miglioramento rispetto al passato, attribuendo il problema alla morfologia della pianura Padana.
Anche Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde, ha confermato l’emergenza smog delle ultime settimane, sottolineando i livelli elevati di PM2.5 rilevati dalle centraline di monitoraggio dell’ARPA Lombardia. Monguzzi ha detto che l’aria di Milano non è mai stata così tossica negli ultimi anni, confermando l’urgenza di adottare misure concrete per affrontare il problema.
Le misure di sicurezza adottate dalla regione Lombardia
In risposta ai valori elevati di PM10 registrati domenica e alle previsioni meteorologiche per i prossimi giorni, la Regione ha attivato, a partire da martedì 20 febbraio, misure temporanee di primo livello nelle province colpite dall’inquinamento, tra cui Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. Non tutte le città sono da bollino rosso. Il portale Info Aria della regione Lombardia segna Lecco e Varese come le città dove l’aria è più respirabile, e quindi non ci saranno limitazioni.
In queste nove province invece sono attive le limitazioni di primo livello per contrastare l’inquinamento atmosferico. Queste misure comprendono il divieto della combustione e l’accensione di fuochi all’aperto in tutti i Comuni delle province coinvolte.
Per quanto riguarda il traffico, nei comuni con una popolazione superiore a 30.000 abitanti, è stabilita una limitazione alla circolazione per tutti i veicoli Euro 0 e 1, di qualsiasi alimentazione, nonché per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio, tutti i giorni dalle 7:30 alle 19:30. Queste restrizioni si applicano anche durante i fine settimana e coinvolgono anche i veicoli Euro 4 diesel commerciali, anche se dotati di FAP, e gli Euro 0 e 1 a GPL e metano. I veicoli che hanno aderito a MoVe-In sono soggetti alle stesse limitazioni temporanee della circolazione come gli altri veicoli inquinanti, fino alla loro disattivazione.
Per quanto riguarda il riscaldamento, è vietato mantenere temperature superiori a 19°C nelle abitazioni e negli esercizi commerciali di tutti i Comuni delle province coinvolte. Inoltre, è vietato l’uso di generatori a legna per il riscaldamento domestico con classe emissiva fino a 3 stelle inclusa.
Anche il settore agricolo è coinvolto nelle misure atte a ridurre l’inquinamento dell’aria. Infatti, è proibito distribuire i rifiuti liquidi provenienti dall’allevamento, le acque reflue, i residui organici, i nutrienti usati come fertilizzanti e i sedimenti derivati dai processi di trattamento delle acque, a meno che non vengano iniettati o interrati immediatamente.
Leggi l’intervista a Guido Lanzani, Responsabile Qualità dell’aria di Arpa Lombardia