Dopo un tira e molla durato settimane, che ha messo non poco in imbarazzo il centrodestra, ecco che finalmente è arrivata la decisione ufficiale in merito alle auto diesel Euro 5 in Piemonte. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che rimanda il blocco dei veicoli Euro 5 in 76 Comuni del Piemonte, che sarebbe stato previsto a partire dal 15 settembre.
Ricordiamo che le auto Euro 5 sono sostanzialmente tutti i i veicoli omologati dopo il 1° settembre 2009, eccetto quelli che erano già a listino all’entrata in vigore della norma, che hanno potuto essere immatricolate fino al 1° gennaio 2011 nonostante non rispettassero gli standard Euro 5.
“L’obiettivo più importante da raggiungere, nel più breve tempo possibile, era quello di scongiurare il blocco dei veicoli diesel Euro 5 in Piemonte a partire dal 15 di settembre. Ci siamo riusciti ma la soluzione non era semplice e il risultato per nulla scontato”, ha commentato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
«Siamo riconoscenti al ministro Pichetto, che ha coordinato il complesso lavoro tecnico che ha portato a questo decreto, e all’intero Governo, a cominciare dai ministri Salvini e Fitto, per l’intervento immediato a supporto di famiglie e imprese del Piemonte – ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio – Il lavoro di squadra ha consentito di raggiungere questo risultato perché da sola la Regione non aveva il potere di agire: era necessaria una legge da parte del Governo, che è prontamente intervenuto con questo decreto, confermando la sua attenzione e vicinanza al Piemonte”.
L’accordo tra Regione Piemonte e governo
“Questo risultato – ha proseguito il governatore piemontese – è il frutto del lungo e complesso lavoro fatto sotto la guida del ministero dell’Ambiente dai tecnici della direzione regionale e di Arpa, che ha permesso di valorizzare gli effetti delle tante misure messe in campo in questi anni grazie agli investimenti regionali, nazionali e alle misure del Pnrr: in particolare quelle di efficientamento energetico, dal momento che l’inquinamento non è generato solo dal traffico veicolare”.
“È il risultato – aggiunge il ministro Pichetto, che è proprio piemontese, di Biella nello specifico, – delle interlocuzioni avute nelle settimane scorse tra i ministeri competenti e le Regioni del bacino padano, principalmente con il Piemonte, che a seguito delle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 2020 e del 2022, aveva dovuto introdurre dal prossimo 15 settembre la limitazione della circolazione dei veicoli Euro5 nei comuni con popolazione al di sopra del 10mila abitanti”.
Il Governo è intervenuto con lo strumento del decreto anche al fine di scongiurare una crisi sociale ed economica di famiglie e imprese, “senza tralasciare l’importanza degli impegni assunti con l’Unione europea, che primi su tutti vanno incontro anche alla tutela della salute dei cittadini” prosegue.
Stop auto diesel Euro 5: ecco dove e quando
Il provvedimento non è saltato, però, ma solo rinviato, tanto che la nuova data è già stata appuntata sul calendario: 1° ottobre 2024. Per un anno ancora, cioè, i piemontesi e tutti coloro che passeranno in auto nei 75 Comuni previsti + Torino potranno ancora farlo con i loro vecchi diesel Euro 5. Dal 1° ottobre 2024 i Comuni che lo vorranno potranno introdurre il blocco degli Euro 5, ma sarà soltanto una opzione, non ancora un vero obbligo.
Il divieto di circolazione vero e proprio, per i Comuni che non si saranno adeguati già nel 2024, sarà il 1° ottobre 2025. In sintesi, i veicoli diesel Euro 5 potranno circolare in tutto il Piemonte ancora, probabilmente, fino all’autunno 2025, salvo appunto nei Comuni che dovessero decidere di anticipare di un annetto.
Il decreto che il MASE ha predisposto prevede la revisione e l’aggiornamento dei Piani sulla qualità dell’aria da parte delle Regioni che nel 2017 avevano firmato l’Accordo di Programma, con l’obiettivo di riesaminare i contenuti dei provvedimenti adottati alla luce dei risultati già conseguiti di riduzione delle emissioni inquinanti.
Nelle more degli esiti di queste valutazioni, si legge nel decreto, le misure di limitazione della circolazione di veicoli di categoria diesel Euro 5 possono essere attuate esclusivamente dal 1° ottobre 2024 e in via prioritaria nei Comuni superiori ai 30mila abitanti, che siano anche dotati di un’adeguata rete di trasporto pubblico locale e dove ci siano valori inquinanti alti che possono incidere sulla tutela della salute.
Il blocco diventa un obbligo a partire dal 1° ottobre 2025, sempre nei Comuni che rispettino questi criteri: almeno 30mila abitanti + valori inquinanti alti + adeguato trasporto pubblico.
Le regole non valgono solo per il Piemonte, ma per tutte le regioni del bacino padano, e dunque anche Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
Le altre misure anti-smog in Piemonte
Nella redazione del decreto, ha precisato ancora Pichetto, il governo ha è tenuto conto delle criticità legate all’indisponibilità dei materiali necessari alla produzione di batterie di veicoli elettrici, in grado da assicurare una tempestiva sostituzione dei Euro 5, e ha verificato che la tempistica proposta non confliggesse con gli obiettivi del Pacchetto UE “For 55%”.
Intanto, assicura Cirio, il Piemonte continuerà a potenziare le azioni anti-smog “perché l’attenzione della Regione resta massima per la tutela dell’ambiente e della salute”, spiegando che sono state triplicate le risorse previste per il miglioramento della qualità dell’aria e a breve verrà lanciato un altro pacchetto per sostenere le famiglie nell’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale e aiutare le imprese a sostituire i mezzi più inquinanti.
L’assessore all’Ambiente piemontese Matteo Marnati ha ricordato che sono già stati rottamati 704 autobus del trasporto pubblico con nuovi mezzi a basse emissioni e altri 749 saranno sostituiti entro il 2024, inoltre sono stati prorogati gli incentivi regionali per la sostituzione di stufe e impianti di riscaldamento inquinanti, su cui la giunta di centrodestra guidata da Cirio ha investito complessivamente 9 milioni di euro. A questo si aggiungono gli interventi del Superbonus 110%, che contribuiscono alla riduzione delle emissioni generate dagli edifici.
In Lombardia uno speciale Bonus auto
Anche in Lombardia plaudono alla decisione del governo Meloni. “Non si possono costringere decine di migliaia di famiglie a sostituire l’automobile dall’oggi al domani” ha commentato l’assessore lombardo all’ambiente Giorgio Maione.
Mentre ci sarà un confronto tra Comuni e associazioni di categoria per condividere le tempistiche concrete, Maione ricorda che la Lombardia, col bando “Rinnova autovetture 2023”, ha investito 10 milioni di euro, consentendo a 4.744 famiglie di sostituire un veicolo inquinante con un veicolo a zero o bassissime emissioni. Un incentivo che arriva fino a 4mila euro, e sono ancora disponibili 2 milioni. Intanto, dal governo il ministro del Made in Italy Adolfo Urso apre a nuovi incentivi auto.