Senza investimenti sull’ambiente non ci sarà un futuro: mai come oggi è chiaro che non possiamo continuare senza pensare alla sostenibilità e al green. La bioeconomia è una parte sempre più significativa dell’economia in Italia, con un impatto rilevante sia in termini economici che di difesa del territorio. Si tratta dell’insieme delle attività economiche che utilizzano risorse biologiche rinnovabili per produrre beni e servizi e copre settori che spaziano dall’agricoltura alla chimica verde, dalla bioenergia alla biotecnologia industriale. Vediamo quanto vale nel nostro Paese.
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Quanto vale la bioeconomia in Italia
Nel 2023, il valore della bioeconomia in Italia ha raggiunto circa 437,5 miliardi di euro, secondo il rapporto Bioeconomia in Europa, redatto dal Research Department di Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Cluster Spring e Assobiotec – Federchimica. I numeri sono in crescita (9,3 miliardi in più solo rispetto al 2022) grazie a investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo, supportati da politiche governative e programmi di finanziamento europei.
Tra tutti Horizon Europe, per cui la Commissione Europea ha stanziato complessivamente 74,5 milioni di euro, destinando risorse a ricerca e innovazione nel campo della bioeconomia per il periodo 2023/2024. Il programma prevede l’erogazione di fondi significativi per promuovere sistemi bio based sostenibili, soluzioni innovative e la cooperazione internazionale.
Un’altra iniziativa rilevante è il World BioEconomy Forum, una piattaforma globale per la promozione della bioeconomia e dell’economia circolare. Nel 2023 il forum ha sottolineato l’importanza del comparto nel contesto globale, con particolare attenzione alle biotecnologie e alle strategie nazionali per lo sviluppo del settore.
I fondi del Pnrr in materia green
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) dell’Italia dedica un capitolo significativo alla transizione ecologica, con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità e affrontare le sfide ambientali. La Missione 2 è denominata Rivoluzione verde e transizione ecologica e prevede lo stanziamento di 59,47 miliardi di euro per quattro titoli:
- agricoltura sostenibile ed economia circolare – 6,47 miliardi di euro;
- transizione energetica e mobilità sostenibile – 25,36 miliardi di euro;
- efficienza energetica e riqualificazione degli edifici – 22,24 miliardi di euro;
- tutela del territorio e delle risorse idriche – 15,37 miliardi di euro.
I fondi sono destinati a una serie di progetti e riforme, tra cui:
- l’ncremento dell’efficienza energetica degli edifici, supportato dal Superbonus e dai bonus casa, con l’obiettivo di ristrutturare circa 50mila edifici all’anno;
- promozione delle energie rinnovabili, con lo sviluppo di soluzioni basate sull’idrogeno e sull’agri-voltaico;
- rinnovo del trasporto pubblico locale, con l’acquisto di autobus a basse emissioni e il rinnovo della flotta di treni regionali;
- potenziamento delle infrastrutture per la gestione dei rifiuti e l’economia circolare, migliorando la raccolta differenziata e la capacità di trattamento e riciclo.
Nel suo complesso, il Pnrr italiano destina il 39% delle risorse a misure che supportano gli obiettivi climatici. Gli investimenti sono accompagnati da importanti riforme che mirano, tra le altre cose, a migliorare l’efficienza nella gestione delle risorse idriche, aumentare il tasso di riciclo e promuovere la competitività nel mercato elettrico.
Il futuro dell’economia sostenibile
Nonostante i progressi, la bioeconomia in Italia deve affrontare diverse sfide come l’integrazione delle diverse filiere produttive e il superamento delle barriere tecnologiche e normative che possono ostacolare la transizione green. Tuttavia può creare nuovi posti di lavoro e favorire lo sviluppo di competenze specializzate, supportando la crescita economica del Paese.
Guardando al futuro, è chiaro che avrà un ruolo sempre più centrale nel sistema economico italiano. Investimenti in ricerca e sviluppo, politiche di sostegno e iniziative di collaborazione internazionale possono favorire l’ulteriore crescita del comparto dentro i confini nazionali e fuori.