Ormai siamo a ridosso della scadenza del ravvedimento speciale. Ma all’orizzonte si avvistano alcune novità che, ancora per un volta, potrebbero servire a continuare a tenere aperte le porte per la regolarizzazione delle dichiarazioni, beneficiando di una riduzione delle sanzioni.
Ma cosa sta accadendo? A tenere banco, questa volta, è la conversione in legge del Decreto Milleproroghe, che darebbe la possibilità di poter usufruire di una via agevolata per le violazioni che sono state commesse in relazione all’anno d’imposta 2022. E che ha sostanzialmente fissato al 31 marzo 2024 la deadline entro la quale effettuare i versamenti e provvedere a rimuovere tutte le irregolarità.
Proprio a ridosso della scadenza sembrano farsi strada altre novità. Ad intervenire sulla tregua fiscale introdotta lo scorso anno sembrerebbe essere il Decreto Superbonus, che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 26 marzo 2024. Subito dopo la riunione di Governo si è tenuta la conferenza stampa, dalla quale non è giunta alcuna notizia ufficiale in merito. A parlare, in queste ore, sono le bozze che stanno circolando e che contengono una revisione del ravvedimento speciale.
Ma cerchiamo di capire meglio cosa sta accadendo.
Indice
Ravvedimento speciale: le novità in arrivo
All’orizzonte sembra arrivare una nuova deadline – prevista per il 31 maggio 2024 – e che dovrebbe coinvolgere quanti – entro lo scorso 30 settembre 2023 – non siano riusciti a perfezionare le procedure per regolarizzare la propria posizione. Nello specifico si farebbe riferimento alle dichiarazioni che i contribuenti hanno presentato per il periodo d’imposta 2021 – quindi compreso nel periodo tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2021 – e per quelle precedenti.
In altre parole siamo davanti ad una nuova proroga per il ravvedimento speciale. Una misura di correzione rispetto a quanto previsto dal Decreto Milleproroghe e per la quale, nel corso delle ultime settimane, sarebbero sorti alcuni dubbi.
Tregua fiscale, cosa cambia di continuo
A questo punto è tempo di fare un po’ di ordine tra le varie regole e i diversi interventi che sono stati introdotti. E che permettono ai contribuenti di mettersi in regola riuscendo a beneficiare di una serie di sanzioni ridotte – si paga unicamente un diciottesimo del minimo previsto –.
Ricordiamo, prima di tutto, che il ravvedimento speciale rientra a pieno titolo nella tregua fiscale che è stata introdotta nel 2023. Grazie a questa misura è stato permesso ai contribuenti di accedere ad una serie di agevolazioni più forti rispetto a quelle che sono in corso ordinariamente per mettersi in regola. I diretti interessati hanno la possibilità di sanare eventuali violazioni che riguardano le dichiarazioni fiscali che sono presentate nel periodo d’imposta 2021 e in quelli precedenti.
Le regole della tregua fiscale sono state definite direttamente dai commi da 174 a 178 dell’articolo 1 della Legge di bilancio 2023.
Ravvedimento speciale, cosa potrebbe cambiare
Quanti interessati a beneficiare delle agevolazioni previste dal ravvedimento speciale, hanno potuto aderirvi fino alla scadenza del 30 settembre 2023 e successivamente fino a quella del 20 dicembre 2023, quando sono stati riaperti i termini grazie a quanto previsto all’interno del Decreto Proroghe.
Con la legge di conversione del Decreto Milleproroghe, invece, è arrivata un’ulteriore novità. I contribuenti hanno tempo fino al 31 marzo 2023 per versare quanto dovuto e sanare le proprie pendenze. Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione o in quattro rate: in questo caso i versamenti possono essere dilazionati fino al mese di dicembre 2024. Questo è stato reso possibile a seguito dell’estensione del ravvedimento speciale alle violazioni che coinvolgono le dichiarazioni che i contribuenti hanno presentato validamente e che si riferiscono al periodo d’imposta 2022.
La norma è stata formulata in modo tale da far sorgere una serie di dubbi su come dovessero essere applicate le novità. Il primo coinvolge direttamente la deadline del 31 marzo 2024: riguarda unicamente le dichiarazioni del 2022 o si riferisce anche a quelle precedenti. Al momento non è arrivata alcuna risposta chiara ed inequivocabile da parte dell’Agenzia delle Entrate su questo punto. Scorrendo il sito dell’AdE, sulla pagina che viene dedicata alla tregue fiscale, si riesce a leggere unicamente che:
La legge di conversione del decreto Milleproroghe ha esteso la possibilità di usufruire dell’istituto esclusivamente con riferimento alle violazioni riguardanti le dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022.
Cambiano di nuovo le scadenze del ravvedimento speciale
La tregua fiscale, quindi, continua ad alimentare dubbi. Proprio in questo ampio contesto si vanno ad inserire le novità che verrebbero introdotte dalle bozze del nuovo Decreto Superbonus. Il documento, almeno in linea teorica, dovrebbe andare a ridefinire anche il campo di applicazione che è stato previsto in origine: le violazioni che coinvolgono le dichiarazioni che sono state presentate in maniera valida e che si riferiscono al periodo d’imposta 2021 e a quelli precedenti.
Da quanto si riesce ad evincere dalle bozze che stanno circolando in questi giorni, sembra ragionevole che venga data la possibilità di versare l’importo delle prime cinque rate entro il 31 maggio 2024. Ricordiamo che queste risulterebbero scadute andando a prendere in considerazione il piano di pagamenti che è stato varato nel corso del mese di settembre 2023.
Rimangono valide, invece, le scadenze delle rate dei versamenti che sono previste per queste date:
- 30 giugno 2024;
- 30 settembre 2024;
- 20 dicembre 2024.
Per quanto riguarda le violazioni che riguardano le dichiarazioni che sono state presentate in maniera valida e che si riferiscono al periodo d’imposta 2022 la data, sempre in linea teorica, dovrebbe passare al 31 maggio 2024. Introducendo una nuova scadenza – la stessa su tutti i fronti – arriverebbe la risposta sull’applicazione del ravvedimento speciale in tempi più lunghi.
Per il momento, però, il condizionale è obbligatorio. Quanto abbiamo descritto fino a questo momento è contenuto unicamente all’interno delle bozze del Decreto Superbonus. L’ufficialità arriverà unicamente con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.