IRAP 2022 sospesa, ma allora perché quest’anno la pagheremo lo stesso?

La Legge di Bilancio 2022 ha confermato la sospensione dell'IRAP per le persone fisiche, titolari di P. Iva, impiegati in specifiche attività. Ma allora perché quest'anno molti liberi professionisti la pagheranno lo stesso?

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

L’articolo 1, comma 8, della Legge di Bilancio 2022 ha previsto che a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 1° gennaio 2022, fuoriescono dall’ambito soggettivo di applicazione dell’IRAP:

Si tratta di persone fisiche, titolari di P. Iva, impiegati in specifiche attività, che non saranno più tenuti ad adempiere ai versamenti.

Ma allora perché quest’anno molti liberi professionisti la pagheranno lo stesso?

IRAP: perché nel 2022 gli esenti la pagheranno lo stesso

I soggetti indicati dalla Legge di Bilancio come esenti dal versamento IRAP 2022, a far data dal periodo d’imposta in corso al 1° gennaio, non sono tenuti al rispetto degli obblighi documentali, contabili e di versamento dell’acconto e del saldo dell’IRAP, nonché dell’obbligo di presentazione della dichiarazione Irap per l’anno 2022. Rimangono però fermi gli obblighi del 2021. La sospensione, infatti, opera da quest’anno e non ha effetto retroattivo. Infatti, come ribadito dall’Agenzia delle Entrate:

Permangono tutti gli obblighi documentali, contabili, dichiarativi, di versamento dell’imposta, in acconto e a saldo, relativi ai periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 1° gennaio 2022.

Quindi, con riferimento al periodo d’imposta 2021, nel 2022 restano dovuti il versamento del saldo IRAP e l’obbligo di presentazione della dichiarazione.

Versamenti IRAP 2022

Nel 2022, relativamente al periodo di imposta 2021, il modello IRAP deve essere presentato in via telematica:

Ai fini della presentazione non assume, quindi, rilevanza la data di approvazione del bilancio o del rendiconto, ma soltanto la data di chiusura del periodo d’imposta.

Saldo e acconto IRAP: chi paga nel 2022

Devono presentare la dichiarazione IRAP, per l’anno di imposta 2021:

Il modello IRAP e le istruzioni per la compilazione sono stati aggiornati il 23 settembre 2021, tuttavia l’Agenzia delle Entrate ha ribadito che – come stabilito dal legislatore a seguito dell’emergenza Covid – vale la non concorrenza alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’IRAP dei contributi e delle indennità di qualsiasi natura erogati in via eccezionale durante la pandemia.

Esenti IRAP: chi non è tenuto a pagarla

Non sono soggetti passivi IRAP i soggetti che esercitano una attività agricola, nonché le cooperative e loro consorzi, mentre sono esonerati:

A questi si aggiungono anche, relativamente ai versamenti IRAP 2020 da effettuare nel 2021, le imprese con un volume di ricavi non
superiore a 250 milioni e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi, per cui valgono le disposizioni emergenziali approvate dal Governo per contrastare la crisi pandemica (qui tutte le esenzioni).

I soggetti che svolgono unicamente attività agricole per le quali è prevista l’esclusione dall’imposizione ai fini IRAP, sono invece tenuti a presentare la dichiarazione IRAP se determinano il diritto camerale annuale in base al “fatturato”. Al contrario, quelli che svolgono unicamente attività agricole per le quali è prevista l’esclusione dall’imposizione ai fini IRAP, non sono tenuti a presentare la dichiarazione IRAP se determinano il diritto camerale annuale in misura fissa.

Infine, la dichiarazione IRAP va presentata anche dai soggetti in liquidazione volontaria. Nei casi di fallimento e di liquidazione coatta amministrativa, l’obbligo dichiarativo sussiste solo se vi è esercizio provvisorio. In queste ipotesi, l’imposta è determinata secondo le stesse regole applicabili in via ordinaria e il curatore o il commissario liquidatore sono tenuti a presentare la dichiarazione Irap in relazione ai singoli periodi d’imposta, compresi nell’ambito della procedura, autonomamente considerati.

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