Detrazione box auto: come funziona e come usufruirne

Tra le detrazioni per le ristrutturazioni della propria abitazione è prevista anche quella per il box auto

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Anche il box auto è previsto nelle detrazioni per la ristrutturazioni di abitazioni, previste dal governo nel Decreto Rilancio. Si tratta di uno sgravio fiscale del 50% su una somma massima di 96mila euro per la realizzazione di posti auto o autorimesse.

Detrazione box auto: come funziona e come usufruirne

Ecco quali sono le spese che rientrano nella detrazione:

Non rientrano nei criteri previsti per la concessione del beneficio il box auto venduto dall’impresa proprietaria di un edificio che ha effettuato l’intervento di ristrutturazione dell’immobile ad uso abitativo con cambio di destinazione d’uso.

Per gli interventi che invece rientrano nella misura, la detrazione viene ripartita in dieci rate annuali, tutte di importo uguale.

Detrazione box auto: il bonifico

Come in generale per tutti gli interventi di recupero edilizio, per usufruire del bonus, si dovranno attestare i pagamenti tramite bonifico parlante, documento (con ritenuta d’acconto dell’8%) che dovrà riportare queste voci:

Se il pagamento non dovesse essere effettuato tramite bonifico, l’Agenzia delle Entrate spiega tramite la Circolare n. 43/E del 18 novembre 2016 le condizioni da rispettare per beneficiare comunque della detrazione:

Il box pertinenziale

Nel caso di costruzione del box pertinenziale, cioè di posto auto legato all’appartamento, è necessario, invece, possedere oltre alla ricevuta del bonifico di pagamento anche la concessione edilizia da cui risulti il vincolo di pertinenzialità con l’abitazione.

Come è valido anche negli altri casi di beneficio per i lavori di ristrutturazione, la detrazione è riconosciuta anche al familiare convivente, anche more uxorio, che abbia effettivamente sostenuto la spesa, basta segnare nella fattura a quanto ammonta in percentuale il contributo.

Se infine sono stati versati degli acconti, la detrazione spetta in relazione ai pagamenti effettuati con bonifico nel corso dell’anno, e fino a concorrenza del costo di costruzione dichiarato dall’impresa, a condizione che:

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