Contributi lavoratori domestici, agli eredi spettano le deduzioni e le detrazioni nel Modello 730

Agli eredi spettano le detrazioni e le deduzioni nel Modello 730 per i contributi dei lavoratori domestici versati per una persona deceduta

Pubblicato: 20 Agosto 2024 06:00

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Come devono essere gestiti dagli eredi i versamenti dei contributi per i lavoratori domestici che avrebbe dovuto effettuare un contribuente deceduto, per esempio un padre o una madre? È una domanda che si sono posti in molti, nel momento in cui erano alle prese con la dichiarazione dei redditi.

Il dubbio è connesso ad una prassi molto comune in molte famiglie, nelle quali vengono effettuati dei versamenti di contributi previdenziali e assistenziali per dei lavoratori che vengono impiegati in servizi domestici o nell’assistenza personale o familiare. In linea di principio questo tipo di spesa trova spazio all’interno del Modello 730 del soggetto che effettua il versamento. Ma cosa succede nel caso in cui i contributi per colf e badanti siano stati versati dagli eredi nel corso del trimestre in cui il contribuente è deceduto? Anche loro hanno diritto ad accedere alle detrazioni previste dalla normativa.

Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo come si devono muovere i diretti interessati.

Contributi lavoratori domestici, anche gli eredi hanno diritto alla deduzione

Nel momento in cui gli eredi versano i contributi per i lavoratori domestici, nel corso dell’ultimo trimestre di vita del defunto, hanno diritto a portare in deduzione la spesa nel Modello 730. A prevederlo è l’articolo 10 del TUIR, che dà la possibilità di ridurre le tasse sulle quali andare a calcolare le imposte dovute.

Gli importi che gli eredi versano, a questo punto, risultano essere deducibili dal reddito complessivo. Ovviamente solo per la parte di loro competenza (ossia quella che hanno versato direttamente).

Ricordiamo che il limite massimo della deduzione è pari a 1.549,37 euro. Gli eredi, quindi, possono beneficiare delle agevolazioni fiscali relative ai contributi previdenziali e assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici. E per i lavoratori che si occupano dell’assistenza personale e familiare. Gli eredi hanno diritto ad accedere alle deduzioni purché abbiano effettivamente sostenuto le spese.

Per accedere all’agevolazione è necessario indicare all’interno della dichiarazione dei redditi i contributi versati per le colf e le badanti. L’importo, che deve essere inserito, è quello relativo al trimestre nel quale è avvenuto il decesso del datore di lavoro. Si possono portare in deduzione o in detrazione le somme che sono state effettivamente versate: deve essere applicato il principio di cassa, indipendentemente dal periodo di competenza dei trimestri.

La detrazione nella dichiarazione dei redditi

Per i contributi che vengono versati per colf e badanti, oltre alla deduzione, gli eredi possono portare in detrazione le somme direttamente nella dichiarazione dei redditi.

Gli eredi, in altre parole, hanno la possibilità di ottenere uno sconto dell’Irpef del 19%. È importante sottolineare che la detrazione spetta anche per le eventuali spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale per soggetti non autosufficienti. In questa particolare agevolazione rientrano anche eventuali rette versate per le case di riposo.

L’importo massimo che può essere portato in detrazione è pari a 2.100 euro, purché il reddito del contribuente risulti essere inferiore a 40.000 euro.

Contributi lavoratori domestici, quando spetta la deduzione o la detrazione?

Quali agevolazioni fiscali spettano ai contribuenti che hanno alle proprie dipendenze dei lavoratori domestici? La deduzione o la detrazioni? Per capire a cosa realmente si ha diritto è necessario fare riferimento al tipo di servizio che viene svolto dal dipendente. E soprattutto a chi siano destinate le sue cure. Entrando un po’ più nello specifico:

In ogni caso i contribuenti hanno diritto ad accedere ad un abbassamento delle tasse. Cambia, però, la metodologia utilizzata per accedere allo sgravio:

Contributi lavoratori domestici, le detrazioni che spettano

Rispetto agli anni precedenti per la detrazione dei contributi delle badanti non ci sono sostanzialmente dei cambiamenti nella compilazione del Modello 730. È bene, però, ricordare quali sono le condizioni che permettono di fruire delle agevolazioni fiscali in sede di dichiarazione dei redditi.

Per quanto riguarda la detrazione dei contributi versati in loro favore, la spesa a carico del datore di lavoro può essere indicata tra gli oneri detraibili, se si rispettano i seguenti requisiti:

In altre parole la detrazione dei contributi Inps spetta unicamente nel caso in cui l’assunzione del lavoratore domestico sia necessaria per aiutare le persone che hanno la necessità di un’assistenza continuativa. I suddetti soggetti non devono essere in grado di:

Spetta il rimborso del 19% della spesa sostenuta

Il datore di lavoro deve indicare la spesa sostenuta – insieme agli altri costi detraibili – all’interno del quadro E del Modello 730. Devono essere utilizzati i righi da E8 a E10 con il codice 15.

È necessario conservare con cura il certificato medico attraverso il quale è stata dichiarata la non autosufficienza della persona a cui vengono fornite le cure del collaboratore domestico.

La detrazione dei contributi Inps dei badanti spetta anche quando le spese sono state sostenute per dei familiari non autosufficienti, anche quando non sono fiscalmente a carico. Non è possibile accedere alle agevolazioni fiscali nel caso in cui le colf abbiano un inquadramento contrattuale diverso dagli addetti all’assistenza personale.

In sintesi

Anche gli eredi hanno la possibilità di portare in detrazione i contributi versati per i lavoratori domestici di una persona deceduta. L’agevolazione, però, vale esclusivamente per i versamenti effettuati nel trimestre in cui il datore di lavoro è venuto a mancare.

È possibile accedere alle detrazioni solo se la persona seguita non era autosufficiente.

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