Tasse troppo alte all’Università: non solo Torino, altri 17 Atenei fanno pagare più del dovuto

Secondo quanto denunciato dalle associazioni studentesche, oltre all'Ateneo piemontese sarebbero diverse le Università che chiedono contributi fuori norma

Pubblicato: 19 Aprile 2024 07:00

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

L’Università di Torino è stata condannata a risarcire i propri studenti per avergli fatto pagare tasse troppo altre, ma non sarebbe la sola. La sentenza del Consiglio di Stato, che ha disposto la restituzione di un totale di 39 milioni di euro agli iscritti dell’Ateneo piemontese, ha scoperchiato la questione della contribuzione oltre i limiti di legge all’interno del sistema accademico italiano. Secondo quanto denunciato dalle associazioni degli studenti, citate da l’Espresso, sarebbero 18 le Università a non rispettare le norme.

La condanna all’Università di Torino

Ribaltando la sentenza del Tar del Piemonte, il Consiglio di Stato ha condannato l‘Università di Torino al risarcimento, accogliendo il ricorso dell’Unione degli Universitari (Udu), tra le associazioni di rappresentanza degli studenti più diffusa in Italia. Secondo la sentenza del massimo organo di giustizia amministrativa, nel 2018 l’Ateneo del capoluogo piemontese aveva fatto pagare 95 milioni di euro di tasse ai propri iscritti a fronte di un contributo dello Stato di 277 milioni, violando così quanto disposto da una legge del 1997: la norma impone che i contributi degli studenti non possano superare il 20 per cento dell’ammontare del Fondo di Finanziamento ordinario, cioè delle risorse che l’università riceve dallo Stato per la gestione delle proprie attività.

“Quest’azione legale – aveva spiegato Pasquale Scordo, coordinatore di Torino dell’Udu – non ha come intento quello di danneggiare il nostro ateneo bensì di garantire la tutela del diritto, motivo per cui chiediamo al rettore Geuna di abbassare le tasse, riportare l’attenzione accademica nella legalità e procedere immediatamente i rimborsi a favore degli studenti non solo per il 2018“.

Stando all’indagine realizzata dall’Unione degli universitari, sarebbero però diversi gli Atenei a fare pagare più tasse del dovuto: “Torino non è l’unico ateneo a essere fuorilegge – ha aggiunto Scordo interpellato dal settimanale l’Espresso – Secondo i dati preliminari dei bilanci preventivi del 2023, su 59, sono 18 quelli che hanno superato i limiti stabiliti dalla norma del 1997. Dieci anni fa erano circa la metà del totale, oggi sono un terzo.”

Le Università che chiedono tasse troppo alte

Tra le Università che chiedono somme troppo alte ai propri iscritti, secondo Simone Agutoli dell’UdU nazionale, ci sarebbero il Politecnico di Milano e l’Università di Bologna: “Il primo l’anno scorso ha chiesto oltre il 30 per cento della contribuzione studentesca, sforando di 25 milioni di euro. L’ateneo di Bologna il 24,1 per cento. Circa 18 milioni in più rispetto a quanto consentito. Lo sforamento totale delle università per il 2022/23 è stato di 125 milioni. Assurdo pensare che sono soldi pagati illegittimamente dagli studenti”.

Come sostiene l’esponente del sindacato studentesco, gli atenei italiani avrebbero cominciato a fare lievitare le tasse richieste agli studenti a partire dalla riforma Gelmini, via via i finanziamenti pubblici andavano diminuendo: “Con un picco raggiunto intorno al 2016: secondo i dati di Siope, il sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici, gli atenei chiedevano oltre 1,7 miliardi di euro in contribuzione studentesca“.

“Poi, non c’è stato un’improvviso anelito di benevolenza – ha aggiunto il rappresentante degli studenti – ma grazie all’introduzione della no tax area che permette a chi ha un Isee al di sotto di 22 mila euro di non pagare le tasse, la percentuale di contribuzione richiesta agli studenti è tornata ad abbassarsi”.

Prima di arrivare in tribunale, l’obiettivo dell’associazione è quello di trovare un accordo con le Università, come quello, ad esempio, sottoscritto con la Statale di Milano che, come spiegato dal senatore accademico, Ivan Zeduri, “attuerà una no tax area tra le più alte di Italia, fino a 30 mila euro. E rivedrà al ribasso le tasse per le atre fasce fino a 80 mila euro. Una vittoria significativa frutto di un impegno che va avanti da anni, dal 2019 quando l’Udu denunciò lo sforamento della contribuzione studentesca rispetto al 20 per cento del Fondo di Finanziamento ordinario”.

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