Ritenuta d’acconto, perché viene applicata e quali aliquote vengono utilizzate

La ritenuta d'acconto viene applicata quando vengono erogati determinati compensi. Le aliquote variano in base al reddito percepito

Pubblicato: 19 Giugno 2024 09:41

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Come funziona la ritenuta d’acconto e quando viene applicata? Applicata dal sostituto d’imposta è, sostanzialmente, una trattenuta fiscale sugli importi che vengono corrisposti ad un determinato soggetto – che può essere, per esempio, un professionista o un dipendente -. La ritenuta d’acconto viene effettuata per conto di un’autorità fiscale. Il sostituto d’imposta, in altre parole, è obbligato a trattenere una parte dell’emolumento da corrispondere ad un determinato contribuente e lo anticipa al fisco.

L’obbligo ad effettuare la ritenuta d’acconto scaturisce nel momento in cui si manifesta la capacità contributiva di un soggetto. Quando viene emessa una fattura o versato uno stipendio, un determinato lavoratore ha maturato un reddito sul quale dovrà pagare le tasse. La ritenuta d’acconto che viene applicata può essere effettuata:

Ritenuta d’acconto, a cosa serve

La ritenuta d’acconto, almeno nella maggior parte dei casi, viene effettuata nel momento in cui viene corrisposto uno stipendio o una pensione. L’obiettivo è quello di evitare che il contribuente sia obbligato a versare l’intero debito fiscale in un’unica soluzione. Attraverso questo strumento, in altre parole, le aziende – che operano in qualità di sostituto d’imposta – trattengono una piccola parte del reddito, che viene versato nelle casse dell’Erario per conto del percipiente. Questa operazione, almeno il più delle volte, permette di ridurre la responsabilità fiscale dei soggetti coinvolti nel momento in cui presentano la dichiarazione dei redditi.

Sono diversi gli scopi per i quali viene effettuata la ritenuta d’acconto. Tra questi ci sono:

Quando viene applicata la ritenuta d’acconto

Sono diversi i contesti che portano all’applicazione della ritenuta d’acconto. Può essere, infatti, utilizzata:

A determinare quale percentuale della ritenuta d’acconto debba essere applicata è la natura del reddito percepito e la normativa fiscale di riferimento. È importante sottolineare, ad ogni modo, che l’importo trattenuto non costituisce l’imposta finale dovuta, ma semplicemente una parte di essa.

Volendo sintetizzare al massimo, stiamo parlando di uno strumento che viene utilizzato per garantire che venga effettuato il pagamento delle imposte dovute, semplificare gli adempimenti fiscali e contribuire a ridurre il più possibile l’evasione fiscale.

Da chi deve essere applicata la ritenuta d’acconto

Responsabile a tutti gli effetti dell’applicazione della ritenuta d’acconto è il sostituto d’imposta, ossia il soggetto che deve erogare ai prestatori i compensi. L’articolo 64 del DPR n. 600/73 ha definito sostituto d’imposta:

Chi in forza di disposizioni di legge è obbligato al pagamento di imposte in luogo di altri, per fatti o situazioni a questi riferibili e anche a titolo di acconto deve esercitare la rivalsa se non è diversamente stabilito in modo espresso.

Entrando un po’ più nello specifico, rientrano in questa definizione i seguenti soggetti:

Quanti non dovessero rientrare nelle categorie che abbiamo appena visto non ricoprono il ruolo di sostituto d’imposta. Se ad erogare un compenso per una prestazione di lavoro autonomo è un privato cittadino, l’importo versato non deve essere soggetto alla ritenuta d’acconto.

I compensi sottoposti alla ritenuta d’acconto

Ad essere sottoposti alla ritenuta d’acconto sono alcuni compensi che vengono erogati. Tra questo rientrano:

Come si applica la ritenuta d’acconto

La ritenuta d’acconto non si applica per i compensi inferiori a 25,82 euro. Purché non ci si trovi davanti a degli acconti relativi a delle prestazioni il cui corrispettivo complessivo sia superiore alla suddetta cifra.

Quando viene applicata la ritenuta d’acconto per il lavoro autonomo devono, l’aliquota da applicare è il 20%. Ma la percentuale varia in base alla titolo di reddito:

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