Ravvedimento speciale, entro il 20 dicembre si deve versare l’ultima rata

I contribuenti hanno ancora pochi giorni per saldare l'ultima rata del ravvedimento speciale. Ma attenzione: ci riferiamo a quello collegato alla Tregua fiscale 2023

Pubblicato: 5 Dicembre 2024 06:00

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il termine entro il quale versare l’ultima rata del ravvedimento speciale della Tregua fiscale 2023 è il 20 dicembre 2024. Quanti, invece, non dovessero aver aderito a questa misura, hanno la possibilità di accedere ad una tipologia differente di sanatoria, aderendo entro il 12 dicembre 2024 al concordato preventivo biennale.

Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di capire come funziona questo particolare ravvedimento speciale.

Tregua fiscale 2023, cosa prevedeva

L’articolo 1, comma 174-178, della Legge n. 197/2022 – ossia la Legge di Bilancio 2023 – nell’ambito della Tregua fiscale 2023 aveva introdotto il ravvedimento speciale. Questo istituto permette di regolarizzare in modo spontaneo le eventuali violazioni relative alle dichiarazioni annuali fino al 31 dicembre 2021. Con il Decreto Legge 215/2023, la misura è stata allargata al periodo d’imposta 2022. I contribuenti che avessero aderito al suddetto ravvedimento speciale hanno la possibilità di beneficiare di una maxi riduzione delle sanzioni, che è pari ad 1/18 del minimo edittale.

Per aderire al ravvedimento speciale i contribuenti hanno dovuto regolarizzare la propria posizione effettuando il versamento del quantum dovuto in un’unica soluzione o con il pagamento rateale. Il legislatore, infatti, ha predisposto una serie di piani di ammortamento, che dovevano essere scelti dai richiedenti nel momento in cui accedono alla misura:

Ravvedimento speciale, la scadenza del 20 dicembre

In altre parole i contribuenti che hanno aderito al ravvedimento speciale relativo alla Tregua fiscale 2023 devono passare alla cassa entro il 20 dicembre 2024. In questo modo provvederanno a sanare in maniera definitiva le violazioni che hanno commesso nel corso degli anni precedenti.

Da un punto strettamente pratico i diretti interessati si devono muovere come segue:

Le violazioni sanabili con il ravvedimento speciale

Attraverso il ravvedimento speciale introdotto con la Tregua fiscale 2023 i contribuenti hanno la possibilità di sanare in via agevolata alcune violazioni. Alla misura è stato possibile accedere in modo spontaneo, anche se l’Agenzia delle Entrate aveva già provveduto ad avviare i controlli e a notificare gli inviti. Ad ogni modo, non è stato possibile mettere in regola:

Al ravvedimento speciale, invece, è stato possibile accedere per regolarizzare i redditi provenienti dall’estero – comprese Ivie ed Ivafe – purché non sia possibile rilevarli attraverso un controllo automatizzato.

Concordato preventivo biennale, le nuove possibilità

Quanti non avessero aderito al ravvedimento speciale previsto dalla Tregua Fiscale 2023 hanno la possibilità di cogliere l’opportunità data dal nuovo istituto che è stato avviato con il concordato preventivo biennale. I contribuenti, infatti, hanno la possibilità di sanare la propria posizione.

Il nuovo ravvedimento speciale, però, è diverso da quello precedente. Permette a quanti aderiranno al concordato preventivo biennale entro il prossimo 12 dicembre 2024 di sanare le violazioni antecedenti al 2023. La regolarizzazione avverrà a seguito del versamento di un’imposta sostitutiva favorevole. Nella sostanza i due istituti si somigliano, ma le modalità di adesione sono completamente diverse, perché quello avviato quest’anno è legato ad una misura leggermente più ampia, che permette ai contribuenti di concordare le tasse da versare per due anni.

In sintesi

Entro il 20 dicembre 2024 è necessario versare l’ultima rata del ravvedimento speciale legato alla Tregua fiscale 2023. Questo provvedimento, benché il nome sia simile, non deve essere confuso con quello collegato al concordato preventivo biennale, al quale i contribuenti hanno ancora pochi giorni per poter aderire.

Il precedente istituto era stato avviato nel 2023 e ha permesso a molti contribuenti di sanare le proprie pendenze fiscali, andando a rateizzare gli importi che dovrebbero versare all’Agenzia delle Entrate.

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