No tax area Irpef, chi è realmente esonerato dal pagamento delle imposte

Grazie alla no tax area Irpef alcuni contribuenti sono esonerati dal pagamento delle imposte. Vediamo come funzione e quando viene applicata

Pubblicato: 26 Settembre 2024 12:22

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Le norme fiscali in Italia sono in continua evoluzione. Al loro interno le regole della cosiddetta no tax area Irpef costituiscono un punto fermo per molti contribuenti. Ma dietro una locuzione apparentemente semplice, si nascondono delle situazioni complesse, a cui è necessario prestare attenzione.

Volendo sintetizzare al massimo, la no tax area è quella soglia di reddito al sotto della quale non si devono pagare le imposte sul reddito delle persone fisiche, ossia l’Irpef. Questa agevolazione è stata introdotta per sostenere i contribuenti con i redditi più bassi e costituisce uno strumento di equità fiscale, il cui intento è proteggere il potere d’acquisto delle famiglie meno abbienti.

Cerchiamo di capire come viene applicata la no tax area Irpef e quali sono i soggetti che ne possono beneficiare.

Chi ne può beneficiare

Attraverso la locuzione no tax area Irpef si indica quella soglia di reddito al di sotto della quale i contribuenti non sono tenuti a pagare le imposte. È bene sottolineare, ad ogni modo, che questa particolare misura non viene applicata trasversalmente a tutti: ne possono beneficiare solo alcune categorie reddituali. La soglia prevista per i redditi da lavoro dipendente e da pensione, per esempio, è collocata a 8.500 euro, mentre è a 5.500 euro per i redditi scaturiti dal lavoro autonomo occasionale. Le regole sono ancora differenti per i redditi di capitale, fondiari o di impresa, per i quali la no tax area Irpef non si applica in alcun modo.

Ma cerchiamo di capire pragmaticamente come funziona questa misura. Nel caso in cui un contribuente abbia percepito dei redditi da pensione nel corso dell’anno per 6.000 euro, sull’importo non viene applicata alcuna tassazione: il soggetto percipiente rientra nella soglia in cui le detrazioni fiscali vanno a coprire interamente l’imposta. In modo non del tutto corretto possiamo affermare che il diretto interessato rientri nella cosiddetta no tax area. Nell’ordinamento fiscale dell’Italia, però, non esiste una soglia al di sotto della quale non si pagano le tasse. Perché possa esserci una reale area nella quale la tassazione non viene applicata, deve esserci un valore reddituale valido entro il quale l’imposta non deve essere applicata.

Cosa prevede realmente l’ordinamento italiano

Quanto abbiamo visto fino a questo momento è sostanzialmente un tecnicismo fiscale. Nell’ordinamento italiano non è prevista alcuna no tax area: nella realtà dei fatti si è davanti ad una situazione nella quale le detrazioni fiscali annullano completamente le imposte da pagare. Allo stesso tempo, però, non è possibile chiedere un rimborso fiscale delle detrazioni, perché non è stata versata alcuna imposta.

La soglia degli 8.500 euro

Attraverso la Legge di Bilancio 2024 è stata introdotta l’equiparazione tra pensionati e lavoratori dipendenti: per entrambe le fasce di contribuenti vige la soglia degli 8.500 euro. Per riuscire a fissare questo obiettivo sono state allineate le detrazioni applicabili ai redditi provenienti dal lavoro dipendente e dalla pensione.

L’introduzione di questa convergenza è stata importante: il legislatore ha voluto semplificare le normative fiscale, cercando una maggiore uniformità tra i contribuenti che appartengono a diverse categorie.

Prestazioni occasionali, la soglia è 5.500 euro

La soglia della cosiddetta no tax area cambia per i redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente e per gli altri redditi. In questo caso le detrazioni non sono rapportate al periodo di lavoro – in questo contesto rientrano il lavoro autonomo occasionale e i compensi maturati per i diritti d’autore, solo per fare degli esempi – che prevedono delle detrazioni che azzerano le imposte fino ad una soglia di reddito pari a 5.500 euro ogni anno.

in altre parole sotto questa soglia, laddove non siano presenti altri redditi, non devono essere versate le imposte.

Cos’è un contribuente incapiente

Le situazioni che abbiamo fotografato fino a questo momento indicano che il contribuente si trova in una situazione in cui le detrazioni fiscali vanno a coprire interamente la sua imposta – sia l’Irpef che le relative addizionali -. Il soggetto non ha la possibilità, quindi, di sfruttare eventuali ulteriori detrazioni.

Ma facciamo un esempio per capire meglio: nel caso in cui un contribuente abbia percepito un reddito pari a 8.000 euro, le detrazioni coprono ed azzerano le imposte. Nel caso in cui siano state sostenute delle spese che diano diritto ad ulteriori detrazioni fiscali – come quelle sanitarie, veterinarie o per la scuola – non possono essere sfruttate per incapienza.

Con contribuente incapiente si definisce quello che si trova in una situazione in cui l’imposta risulti essere già azzerata e non sia possibile utilizzare ulteriori detrazioni fiscali. Le quali, a questo punto, vanno perdute.

Quando presenta la dichiarazione dei redditi, un contribuente incapiente non può, quindi, fruire delle detrazioni fiscali, per esempio, relative alle ristrutturazioni edilizie. Incapienza e no tax area, quindi, sono due diversi concetti che si vanno ad intersecare tra di loro: nel momento in cui si è esentati completamente dal versare l’Irpef non si possono beneficiare di ulteriori detrazioni o rimborsi.

Grazie alla no tax area l’incapiente non paga l’Irpef. Ma, allo stesso tempo, non è idoneo a ricevere dei rimborsi perché non ha versato alcun tipo di imposta.

No tax area ed Isee

Uno dei nodi cruciali nel sistema di welfare italiano è il raccordo tra la soglia di esenzione fiscale e l’Isee, ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. L’esenzione Irpef costituisce un immediato sollievo economico per i contribuenti con dei redditi modesti, L’Isee permette di avere un quadro più ampio della condizione economica di una famiglia: vengono prese in considerazione, infatti, non solo le entrate, ma anche la composizione del nucleo familiare e il patrimonio.

L’insieme di queste informazioni può determinare l’insorgere di situazioni realmente paradossali. E, a volte, può determinare la valutazione di una situazione in modo meno favorevole per poter accedere alle prestazioni sociali. Il legislatore ha adottato questo approccio per prendere in considerazione la capacità contributiva in senso lato, oltrepassando la semplice imposizione diretta.

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