Il Governo sta ultimando i dettagli del decreto per il fisco locale, uno degli ultimi passaggi della riforma fiscale. Tra le norme più importanti di questo nuovo testo, che deve ancora essere presentato al Consiglio dei ministri, c’è un importante cambiamento che riguarda le imposte comunali, su tutte l’Imu e la Tari.
Cambiano infatti le tempistiche di pignoramento dei beni di chi accumula debiti tramite queste tasse. Il nuovo decreto le riduce nettamente, a un terzo di quelle attuali, ma fa scendere anche le sanzioni. La nuova normativa permette inoltre ai sindaci di gestire più liberamente eventuali ravvedimenti o sanatorie.
Le nuove tempistiche dei pignoramenti sprint di Imu e Tari
La nuova riforma fiscale che il Governo sta elaborando dopo la delega del Parlamento è arrivata a uno dei suoi ultimi passi, il fisco locale. Il nuovo decreto dell’Esecutivo, che è ancora una bozza ed è stato visionato dal Sole 24 Ore, segue le linee guida che i partiti di maggioranza stanno cercando di imprimere al sistema di riscossione delle tasse in Italia.
Da una parte un fisco più vicino al cittadino, che faccia meno pressione a chi non riesce a pagare le tasse per questioni economiche. Dall’altra un approccio più duro per chi elude le imposte o le evade.
Va in questa direzione la norma che prevede un netto accorciamento delle tempistiche che i comuni dovranno rispettare per attivare provvedimenti di pignoramento contro chi non paga l’imposta sui rifiuti, la Tari, e quella sulla proprietà della casa, l’Imu.
I tempi saranno soltanto di 60 giorni dal momento in cui un cittadino accumula un debito abbastanza alto da giustificare i pignoramenti.
Al contempo però, le sanzioni da pagare in aggiunta all’importo del debito in caso di ritardo del versamento delle tasse verranno ridotte. In caso di omessa dichiarazione, la multa scenderà al 100%, quando oggi può arrivare anche al 200%. Allo stesso modo per la dichiarazione infedele, le sanzioni scendono dal 50%-100% di oggi al 40%. In questo modo il Governo spera di incentivare i ravvedimenti volontari, riducendo gli interventi coattivi che sono spesso costosi.
Sanatorie locali per i comuni
Il decreto sulla fiscalità degli enti locali autorizza poi i comuni e le Regioni ad attuare la disciplina delle definizioni agevolate. Si tratta della possibilità di ridurre o annullare gli interessi o le sanzioni previste per il mancato pagamento delle tasse.
Di fatto, i sindaci potranno decidere di indire delle sanatorie per l’Imu e la Tari, in modo da ottenere il dovuto senza far pagare sanzioni al cittadino, esattamente come fatto in passato dallo Stato a livello nazionale con misure come la rottamazione delle cartelle.
Il decreto specifica però anche alcuni casi di esclusione da questa nuova norma, come quelli in cui siano già in corso procedure di accertamento o controversie attribuite alla giurisdizione tributaria. Inoltre il testo della bozza del decreto prevede che le Regioni non possano attuare sanatorie per l’Irap.