Imu 2024, chi è esentato dal versamento del saldo. I casi previsti della normativa

Oggi è l'ultimo giorno per effettuare il versamento del saldo Imu 2024. Ma non tutti sono tenuti ad effettuare questo versamento

Pubblicato: 16 Dicembre 2024 06:00

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Oggi, 16 dicembre 2024, è il termine ultimo per effettuare il versamento del saldo Imu 2024. Ricordiamo che non tutti i soggetti sono obbligati a passare alla cassa. L’esonero dal pagamento dell’Imu è previsto in alcuni casi: quando gli immobili sono stati occupati abusivamente ed è stata presentata la relativa denuncia, nulla è dovuto. O quando è stata avviata un’azione giudiziaria.

Sono diverse le esenzioni Imu previste nel 2024: tra queste ci sono anche quelle previste per gli immobili degli enti non commerciali, che vengono utilizzati in maniera esclusiva per effettuare delle attività assistenziali. O, ancora, quando vengono utilizzati per scopi previdenziali, sanitari, di ricerca scientifica, solo per fare degli esempi. Gli immobili, quando sono destinati esclusivamente a queste attività, sono considerati come strumentali, anche in assenza di esercizio. Purché la strumentalità dello stesso non cessi definitivamente.

Ma entriamo un po’ più nel dettaglio e cerchiamo di capire per quali immobili non si deve pagare alla cassa oggi per pagare l’Imu 2024.

Saldo Imu 2024, le aliquote da versare

Prima di addentrarci nel saldo Imu è meglio soffermarsi un attimo sul Decreto Milleproroghe, attraverso il quale è stata rimandata al 2025 la riforma delle aliquote Imu differenziabili nei Comuni, che dovranno obbligatoriamente basarsi sulla tipologia di immobile.

Il versamento dell’acconto Imu, la cui scadenza era lo scorso 17 giugno 2024 (il 16 cadeva di domenica) doveva essere effettuato utilizzando le aliquote del 2023. A dicembre, invece, è previsto il conguaglio, che deve essere effettuato contestualmente al saldo: l’importo deve essere calcolato sulla base delle nuove delibere.

A partire dal 1°gennaio 2025, nel caso in cui il Comune non abbia pubblicato correttamente la delibera entro i termini annuali, dovranno essere applicate le aliquote base per effettuare il saldo Imu.

Imu 2024, le esenzioni previste quest’anno

A questo punto soffermiamoci un attimo sulle agevolazioni previste per quest’anno, che permettono di accedere all’esonero dal versamento dell’Imu. Chi fosse stato già in possesso di questi requisiti nel corso del mese di giugno, avrebbe potuto evitare di effettuare il versamento già in quell’occasione.

Prima casa per entrambi i coniugi

La seconda casa beneficia dell’esenzione Imu nel caso in cui l’immobile dovesse risultare la residenza anagrafica o la dimora abituale di uno dei due coniugi. A stabilirlo è stata la sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022 della Corte Costituzionale, con la quale è stata introdotta una nuova definizione di abitazione principale.

Sulla stessa linea si inserisce, inoltre, l’ordinanza n. 1828 del 22 gennaio 2023 della Cassazione, che ha sostanzialmente confermato il diritto di entrambi i coniugi ad accedere all’agevolazione, nel caso in cui si dovessero configurare, in capo ad entrambi, i requisiti previsti dalla legge.

Uno dei casi da manuale che si possono venire a creare è quello relativo alla separazione di fatto – anche semplicemente per dei motivi di lavoro – che deve essere comprovata ufficialmente. Quando si rientra in questa casistica, ciascun coniuge ha la possibilità di godere dell’esenzione Imu prevista per l’abitazione principale, nozione che viene completamente slegata da quella di residenza anagrafica.

I fabbricati rurali

Indubbiamente una delle novità di maggior rilievo del 2024 è la nuova esenzione Imu prevista per i fabbricati rurali che sono stati concessi in comodato ad un imprenditore agricolo. A rendere nota questa casistica è stata la Corte di Giustizia tributaria, che ha provveduto a riconoscere questa particolare agevolazione per gli immobili strumentali che rientrano in questa categoria.

Immobili D3

Gli immobili che rientrano nella categoria catastale D3 godono dell’esenzione Imu. Stiamo parlando, in estrema sintesi, di:

È necessario, ad ogni modo, che l’esercente sia anche il proprietario dell’immobile.

Beni merce

I beni merce sono gli immobili che vengono realizzati da un’impresa di costruzione la cui destinazione è la vendita. Per poter godere dell’esenzione Imu non devono essere stati concessi in locazione.

A prevedere l’agevolazione è la Legge 160/2019: giusto per intenderci stiamo parlando della Manovra 2020, che ha introdotto uno sconto Imu fino al 2021 e l’esenzione a partire dal 2023.

Terreni agricoli

Nel caso in cui siano di proprietà e siano condotti da dei coltivatori diretti o da degli imprenditori agricoli Professionali (Iap), i terreni agricoli godono dell’esenzione Imu.

Stessa agevolazione è prevista se si trovano nelle isole minori o in alcune aree collinari o montane. L’esenzione Imu spetta, inoltre, quando gli immobili hanno una destinazione agricola o pastorale e costituiscono una proprietà che fa capo a più soggetti.

Imu, agevolazioni e gli sconti previsti

Lo sconto Imu per i pensionati esteri che siano titolari di una pensione maturata in regime di convenzione con l’Italia è stato confermato per il 2024. Quanti dovessero essere proprietari di un immobile nel nostro Paese – non deve essere affittato o dato in comodato d’uso – hanno la possibilità di pagare solo il 37,5% dell’Imu. In altre parole lo sconto previsto risulta essere pari al 62,5%, più alto di quanto era previsto lo scorso anno (si fermava al 50%).

Nel caso in cui l’immobile sia stato concesso in comodato d’uso ai parenti di primo grado – stiamo parlando di figli o genitori – l’Imu deve essere pagata solo al 50%, purché venga utilizzata come abitazione principale e risiedono nello stesso Comune. L’immobile in questione, però, non deve essere di lusso. I requisiti per poter accedere a questa agevolazione sono i seguenti: il comodante non deve essere proprietario di più di un immobile – devono essere complessivamente due, se si considera la prima casa nella quale abita – nello stesso Comune. È necessario, inoltre, registrare presso l’Agenzia delle Entrate il contratto.

In caso di immobile dato in affitto con un canone concordato l’Imu viene ridotto al 25%.

Imu, chi non la deve pagare

L’Imu non deve essere versata sull’immobile che viene adibito a prima casa. L’esenzione totale spetta anche per quei fabbricati per i quali è possibile dimostrare l’inagibilità o per i quali si sta procedendo con l’accatastamento come unità collabente.

In sintesi

Oggi è l’ultimo giorno per pagare l’Imu. Per alcuni immobili, però, è previsto l’esonero al 100% o è possibile accedere ad una serie di sconti, che possono far risparmiare un po’ di denaro.

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