Fisco, riforma approda in Senato: tutte le novità

Dalla pace fiscale alla riforma delle riscossioni e dei controlli: cosa ci si aspetta- L’obiettivo del governo è chiudere l’iter prima della pausa estiva

Pubblicato: 17 Luglio 2023 09:26

QuiFinanza

Redazione

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Il disegno di legge delega fiscale arriva in Senato. Dopo il via libera della Camera una settimana fa, l’obiettivo del governo è chiudere l’iter prima della pausa estiva, per poter lavorare ai primi decreti attuativi da settembre e rendere le nuove misure operative già a partire dal primo gennaio. La delega approvata dai deputati introduce le prime novità nel sistema fiscale italiano, contenute in 20 articoli.

Questione pace fiscale

Per il momento nella riforma non c’è spazio per la pace fiscale proposta dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. L’idea non è stata definitivamente abbandonata e potrebbe essere contenuta in un emendamento, nel frattempo se ne continua a discutere. Salvini “fa le interviste in cui chiede il condono tombale, poi al governo sequestra i conti correnti degli evasori”, ha attaccato Luigi Marattin, deputato di Azione-Italia Viva, spiegando che l’articolo 16 della delega contiene un principio “che consente di pignorare automaticamente i conti correnti degli evasori fiscali”.

Le modifiche attese in Senato

La delega fiscale che approda al Senato dovrebbe essere modificata nella sua seconda parte (capitoli dal 13 al 20) e in particolare su riscossioni e controlli. Su quest’ultimo punto la volontà della maggioranza è quella di precisare meglio la logica di cambio di prospettiva da ex post a ex ante che anima la delega (per approfondire questo tema leggi qui), quindi con il concordato preventivo per autonomi e piccole-medie imprese e cooperative e con compliance per le grandi. Non solo: c’è anche l’intenzione di estendere il tutoraggio anche ai contribuenti che si trasferiscono in Italia per attrarre nuovi investimenti. Per quel che riguarda la riscossione, invece, il Senato proverà a inserire dei miglioramenti per garantire un bilanciamento tra interesse al recupero e tutela dei contribuenti, consentendo anche dei piani di rientro del debito con formule più sostenibili. Nessuna modifica invece dovrebbe riguardare la detassazione di straordinari e tredicesime per i redditi più bassi, così come la possibilità di rateizzare l’acconto delle tasse di novembre e di ridurre la ritenuta d’acconto per gli autonomi.

Le misure da preservare

La richiesta del Parlamento, in vista della rimodulazione delle tax expenditures, è quella di tutelare le agevolazioni per gli under 30 per l’ingresso nel mondo del lavoro. Per le aziende c’è poi uno sconto sull’Ires, la principale imposta sugli utili: verseranno meno se impiegano il reddito prodotto in investimenti qualificati, nuove assunzioni o schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili. Via libera anche al graduale superamento dell’Irap, senza aumenti a carico delle imprese. L’imposta, introdotta nel 1997, serve a finanziare le Regioni e in particolare la sanità. La soluzione del governo prevede l’istituzione di una sovraimposta che garantisca gettito equivalente per coprire il fabbisogno sanitario. La riforma mette ordine anche nelle tasse automobilistiche con un progressivo superamento del superbollo.

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