Casa donata, quali imposte si pagano sull’immobile

In caso di donazione di un immobile è necessario versare una serie di imposte. Vediamo quali sono e in quale modo si devono calcolare

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La Legge n. 383/2001 ha completamente detassato le donazioni: questo significa che per qualsiasi passaggio di proprietà a titolo gratuito i soggetti coinvolti dall’operazione non devono pagare delle imposte. Ricordiamo che la donazione è un atto di trasferimento di una proprietà da un soggetto all’altro, senza che il cedente riceva alcun tipo di compenso. L’operazione può coinvolgere qualsiasi tipo di bene, dai titoli azionari, al denaro o dei beni personali.

Le uniche donazioni sulle quali si devono pagare delle tasse sono quelle relative agli immobili, per le quali è necessario sostenere:

Come funziona la donazione di un immobile

Attraverso la donazione il proprietario di un immobile decide di trasferire gratuitamente la proprietà dello stesso ad un altro soggetto. Quest’ultimo, il donatario, lo riceve senza dover versare nulla in cambio. È necessario formalizzare l’operazione con un atto pubblico, recandosi da un notaio.

A disciplinare nel dettaglio la donazione è l’articolo 769 del Codice Civile, secondo cui è:

il contratto col quale, per spirito di liberalità, una parte arricchisce l’altra, disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa un’obbligazione.

Perché sia valido a tutti gli effetti l’atto di donazione deve contenere una serie di elementi:

Generalmente la donazione di un immobile viene effettuata tra familiari (la più diffusa è tra genitori e figli o tra nonni e nipoti). Da un punto di vista strettamente fiscale ci sono delle franchigie molto ampie, che determinano l’esenzione dell’imposta di donazione.

La donazione è un contratto a titolo gratuito attraverso il quale si trasferisce la la proprietà di un bene: è sufficiente la mera manifestazione del consenso, non è necessaria la consegna, che invece è necessaria quando i beni hanno un modico valore (come previsto dall’articolo 783 del Codice Civile).

L’atto deve avere obbligatoriamente una forma pubblica e devono essere presenti due testimoni: questa formalità è giustificata dall’importanza dell’operazione stessa ed è necessaria per l’impatto che ha sul patrimonio del donante, che deve essere in grado di intendere e volere. Ma soprattutto deve capire quali conseguenze derivano dalla sua operazione.

Quali imposte si pagano sull’immobile donato

L’imposta ipotecaria è indispensabile per trascrivere l’ipoteca nei registi immobiliari pubblici (nel caso in cui sia presente) – l’aliquota è al 2% e deve essere calcolata sul valore catastale del bene o del maggiore valore che viene indicato all’interno del rogito;

L’imposta catastale serve per trascrivere il passaggio di proprietà nei pubblici registri – l’aliquota è pari all’1% del valore catastale o del maggiore valore che viene indicato all’interno dell’atto.

Infine l’imposta di donazione deve essere versata solo e soltanto nel caso in cui l’immobile valga più di un milione di euro.

Il valore sul quale si devono conteggiare le imposte non è quello di mercato dell’immobile donato, ma il suo valore catastale, che si ottiene moltiplicando la rendita attribuita dal catasto con alcuni coefficienti che devono essere applicati caso per caso.

A quanto ammontano le tasse

Quando la donazione ha come oggetto un bene immobiliare, il suo valore corrisponde all’imponibile sul quale devono essere applicate le aliquote dell’imposta di donazione. Quest’ultima deve essere versata unicamente quando il valore dell’immobile supera il milione di euro (situazione che difficilmente si viene a verificare).

Ma entriamo nel dettaglio e vediamo quali sono le somme che il donatario deve versare tra imposte specifiche e altre spese:

Come si fa a conoscere il valore dell’immobile

L’entità delle imposte da versare varia a seconda del valore dell’immobile, che costituisce la base imponibile. Per fare i calcoli deve essere preso in considerazione il valore catastale del bene (non quello di mercato), come già accennato.

Il calcolo deve essere effettuato moltiplicando la rendita catastale con alcuni coefficienti, legati alla classe catastale dell’immobile oggetto dell’operazione, che sono suddivisi in diversi segmenti che vanno dalla A alla F.

I coefficienti, nel dettaglio, sono i seguenti:

Come gestire le donazioni di immobili all’estero

La donazioni di immobili ubicati all’estero hanno degli effetti fiscali che abbiamo appena analizzato nel caso in cui uno dei soggetti coinvolti abbia la residenza fiscale in Italia.

L’articolo 2 del Dlgs n. 346/90 prevede che l’operazione sia soggetta:

Vediamo quali effetti pratici hanno queste disposizioni.

Una delle situazioni più frequenti che possono ricorrere è una donazione effettuata da genitori residenti in Italia a un figlio residente all’estero con l’immobile oggetto dell’operazione è ubicato nel territorio italiano.

L’imposta di donazione in questo caso deve essere versata solo e soltanto se il valore dell’immobile – nel caso in cui sia l’unico bene oggetto della donazione – sia superiore ad un milione di euro.

Quando è inferiore a questo importo, sarà necessario versare unicamente l’imposta di registro e quelle ipotecaria e catastale. Nel caso in cui si tratti di prima casa, dovranno essere versate nella misura di 200 euro.

A fornire queste indicazioni è stata direttamente l’Agenzia delle Entrate attraverso la risposta all’interpello n. 464/2019.

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