Nel 2024, l’Inps ha introdotto nuove agevolazioni a sostegno dei nuclei familiari. Le misure variano dall’Assegno unico universale a bonus specifici per il nido, indennità di congedo parentale e decontribuzione per le lavoratrici madri. Rivediamole tutte per capire qual è l’entità dell’impatto
Agevolazioni alla famiglia: aumenti per l’assegno unico universale
L’Assegno unico universale rappresenta un importante sostegno economico per le famiglie con figli a carico. Nel 2024, l’Inps ha previsto una maggiorazione dell’importo per venire incontro alle esigenze sempre crescenti delle famiglie. L’assegno, destinato a tutte le famiglie indipendentemente dal reddito, varia in base al numero dei figli e alla loro età, nonché alla situazione economica del nucleo familiare.
Come abbiamo recentemente spiegato, l’importo nel 2024 parte da un minimo di 57 euro a figlio per chi ha un Isee oltre 45.574,96 e per chi non presenta del tutto il documento. L’importo massimo è di 199,4 euro per redditi fino a 17.090,61 euro. La misura si applica a tutte le tipologie di lavoratori.
Le principali novità riguardano:
- la maggiorazione dell’importo base, con un incremento del 10% per i nuclei familiari con Isee inferiore a 15.000 euro;
- bonus aggiuntivi per i figli disabili, con un aumento di 50 euro al mese per ciascun figlio disabile;
- ulteriori incentivi per le famiglie numerose, con un bonus aggiuntivo per ciascun figlio successivo al secondo;
- bonus anche per ciascun figlio di età inferiore a un anno.
Bonus Nido si allarga: più accessibile e flessibile
Il bonus Nido è un contributo per il pagamento delle rette degli asili nido pubblici e privati. Nel 2024, l’Inps ha incrementato il bonus, rendendolo più accessibile e conveniente per un numero maggiore di famiglie.
Come abbiamo spiegato, la somma massima erogabile varia in base all’Isee del richiedente:
- per chi ha un Isee minorenni fino a 25.000,99 euro, il bonus massimo è di 3.000 euro. Questo importo si traduce in dieci rate da 272,73 euro ciascuna e una da 272,70 euro;
- se l’Isee è compreso tra 25.001 euro e 40.000 euro, il bonus scende a 2.500 euro. Ciò significa che saranno erogate dieci rate da 227,27 euro ciascuna e una da 227,30 euro;
- infine, per coloro il cui Isee supera i 40.000 euro, il rimborso sarà ridotto a 1.500 euro. Questo importo si articolerà in dieci rate da 136,37 euro ciascuna e una da 136,30 euro.
Le nuove disposizioni prevedono:
- l’aumento dell’importo massimo, con il tetto massimo del bonus che è stato aumentato a 3.000 euro annui per i nuclei familiari con Isee fino a 25.000 euro;
- flessibilità nei pagamenti, con la possibilità di ricevere il bonus direttamente sul conto corrente o come detrazione fiscale;
- l’estensione dell’età, con il bonus che ora copre anche i bambini fino ai 4 anni, favorendo così una maggiore continuità educativa;
Indennità di congedo parentale: le novità
L’indennità di congedo parentale è un’importante misura di supporto per i genitori lavoratori, che permette loro di dedicare tempo alla cura dei figli senza rinunciare completamente al reddito. L’Inps ha deciso di aumentare l’importo dell’indennità per il 2024.
Le novità del 2024 includono:
- un aumento dell’indennità, con un incremento del 30% per i primi sei mesi di congedo, portando il totale al 60% dello stipendio;
- la durata estesa con la possibilità di usufruire del congedo fino ai 12 anni del figlio (rispetto ai precedenti 8 anni);
- una maggiore flessibilità, ovvero la possibilità di frazionare il congedo in giorni, settimane o mesi, adattandosi così meglio alle esigenze familiari e lavorative.
Si aggiunge poi l’indennità al 60% della retribuzione per un mese ulteriore al primo (già indennizzato all’80%) da fruire entro i 6 anni del bambino e per il 2024 anche il secondo mese sarà indennizzato all’80% invece che al 60%.
Decontribuzione per le lavoratrici madri: come funziona
Per sostenere il rientro al lavoro delle madri dopo il congedo di maternità, l’Inps ha introdotto una decontribuzione specifica per le lavoratrici madri nel 2024.
Le principali caratteristiche di questa misura sono:
- lo sgravio contributivo, con la riduzione del 50% dei contributi previdenziali a carico della lavoratrice per i primi due anni dopo il rientro al lavoro;
- l’estensione ai contratti part-time, con l’applicabilità anche alle lavoratrici con contratti part-time, incentivando così una maggiore partecipazione al mondo del lavoro;
- il supporto alle aziende, con incentivi fiscali per le aziende che assumono o mantengono in organico le lavoratrici madri.
Inoltre nel biennio 2024-2026 le lavoratrici a tempo indeterminato con 3 o più figli hanno una riduzione del 100% dei contributi Ivs fino al compimento dei 18 anni del figlio e, solo per il 2024, la prestazione riguarda anche le madri di 2 figli fino a i 10 anni del figlio minore.