Assegno unico, Isee da rifare entro il 28 febbraio ma attenzione alla doppia scadenza

L'Isee per l’Assegno unico deve essere presentanto entro fine febbraio per evitare l’importo minimo. Dal 5 marzo però cambia il calcolo con l’esclusione dei Titoli di Stato

Pubblicato: 24 Febbraio 2025 08:15

Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Mancano ancora pochi giorni a una scadenza importante per quanti percepiscono l’assegno unico: il 28 febbraio. Entro questa data, infatti, è necessario presentare l’Isee 2025, in modo da poter percepire gli importi corretti in base alla propria situazione finanziaria. Quest’anno la scadenza si intreccia con una novità molto importante, che, però, scatta qualche giorno dopo: l’esclusione dei Titoli di Stato dal conteggio dell’Isee.

Il nuovo regolamento entrerà in vigore solo il 5 marzo 2025. Cinque giorni che, per qualche famiglia, possono fare la differenza, almeno per quanto riguarda l’importo che percepiscono mensilmente.

È meglio compilare immediatamente la Dsu, e quindi percepire l’assegno unico con un calcolo che comprende anche i Titoli di Stato, o è meglio attendere che il nuovo regolamento diventi operativo e beneficiare delle agevolazioni? Vediamo quali sono le possibilità e le date entro le quali i beneficiari dell’assegno unico possono muoversi, in modo da poter prendere un decisione informata.

Quali sono le date per aggiornare l’Isee

Le famiglie che percepiscono l’Assegno unico devono segnarsi in calendario due date importanti:

Isee non aggiornato entro febbraio, le conseguenze

Ma perché è necessario rinnovare l’Isee al più presto? L’indicatore della situazione economica su cui l’Inps calcola l’ammontare dell’assegno unico è scaduto il 31 dicembre 2024. Deve essere aggiornato ai parametri del 2025 per l’erogazione di nuove prestazioni e agevolazioni.

Uno dei parametri principali sui quali si basa il calcolo dell’assegno unico e universale è proprio il valore Isee. Ricordiamo che questa prestazione spetta alle famiglie con dei figli a carico: viene erogata dal settimo mese di gravidanza fino a quando compiono 21 anni. Nel caso in cui abbiano delle disabilità non sono previsti dei limiti d’età.

L’importo che viene erogato alle famiglie viene parametrato sulla composizione del nucleo familiare e sul valore Isee. Non compilare la Dsu non determina la perdita della prestazione, ma comporta un cambiamento della cifra: viene erogato infatti l’importo minimo.

Quando è obbligatorio presentare la Dsu

I beneficiari sono obbligati a comunicare tempestivamente all’Inps eventuali variazioni delle informazioni che sono state indicate in precedenza, presentando appunto la Dsu aggiornata.

Ma quali sono i cambiamenti che è necessario dichiarare? Tra questi rientrano la nascita di un figlio o il raggiungimento dei 21 anni di uno già grande. In questi casi non è possibile rimandare in alcun caso l’aggiornamento dell’Isee: è bene farlo il prima possibile.

L’importo dell’Assegno unico senza Isee

È necessario procedere con l’aggiornamento il più in fretta possibile perché la somma che viene erogata dall’Inps viene determinata dall’Isee in corso di validità.

Nel caso in cui non ci dovesse essere una Dsu aggiornata, l’Inps provvederà ad erogare l’importo minimo pari a 57,50 euro per ogni figlio minore. La stessa regola vale per quanti abbiano un valore Isee superiore a 45.939,56 euro.

Attenzione alla scadenza del 30 giugno

L’Assegno unico è stato erogato per le mensilità di gennaio e febbraio 2025 senza variazioni. Nel caso in cui l’Isee sia stato presentato nel corso del mese di gennaio, già con la mensilità di febbraio i diretti interessati percepiranno gli importi adeguati alla nuova Dsu.

Chi ha intenzione di aspettare per presentare l’Isee, con la sola esclusione di quei casi nei quali ci siano stati dei cambiamenti nel nucleo familiare, può attendere fino al 30 giugno per inviare l’Isee aggiornato. Da marzo percepirà l’Assegno unico più basso, ma gli importi non ricevuti non andranno persi: arriveranno con tutti gli arretrati.

In questo caso è necessario presentare la Dsu entro il 30 giugno. Sforare questa scadenza significa perdere completamente gli arretrati.

Bisogna presentare l’Isee di nuovo?

Come si devono comportare chi ha già presentato l’Isee o chi ha la necessità di presentare l’Isee entro il 28 febbraio, per vedersi togliere dal calcolo i Titoli di Stato?

Il nuovo regolamento partirà solo dal 5 marzo, quindi dopo la scadenza per adempiere agli obblighi previsti dall’assegno unico. Al momento mancano ancora le istruzioni dell’Inps, quindi non è dato sapere se gli investimenti vengano tolti in modo automatico.

Nel caso in cui questo non dovesse avvenire, sarà necessario presentare un nuovo Isee con il quale aggiornare i dati. È bene ricordare che, almeno per quanti effettuano questa operazione appoggiandosi sui Caf, la presentazione di una seconda Dsu comporta un costo, che nella maggior parte dei casi è intorno ai 25 euro.

Chi ha maggiore dimestichezza con la tecnologia può muoversi in completa e totale autonomia e presentare tramite l’app dell’Inps la Dsu mini. Le modifiche possono essere apportate scaricando direttamente l’applicazione sullo smartphone, dove dal menu Servizi/Isee dovranno accedere alla funzione Acquisisci Dichiarazione. A questo punto potranno effettuare la correzione dei dati.

A ogni modo suggeriamo di attendere le istruzioni operative dell’Inps per comprendere come sia meglio muoversi.

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