Zelensky e Rubio in Arabia Saudita per l’accordo sul cessate il fuoco e sulle “terre rare”

Ucraina e Usa si incontrano in Arabia Saudita. Zelensky non parteciperà al meeting: sul tavolo c'è l'accordo sui materiali critici (che non sono terre rare) e il cessate il fuoco

Pubblicato: 11 Marzo 2025 11:34

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Incontro cruciale tra le delegazioni di Ucraina e Usa in Arabia Saudita per tentare di raggiungere un accordo sul cessate il fuoco con la Russia. Presenti nel Paese sia il Segretario di Stato americano Marco Rubio che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Quest’ultimo però non prenderà parte alle trattative.

Le premesse, questa volta, sembrano essere buone. L’Ucraina, ha riavvicinato gli Usa con l’aiuto di diplomatici francesi e inglesi e gli Stati Uniti hanno mostrato un’apertura parlando di concessioni territoriali solo sulle zone occupate dalla Russia nel 2014.

Chi partecipa all’incontro in Arabia Saudita tra Ucraina e Usa

Dopo la disastrosa visita di Volodymyr Zelensky a Washington e il litigio in diretta con Donald Trump, Usa e Ucraina tornano a incontrarsi ufficialmente, questa volta in Arabia Saudita, a Jeddah. L’obiettivo è quello di iniziare un negoziato per il cessate il fuoco che rappresenti la prima riduzione dei combattimenti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa.

Il presidente Zelensky non parteciperà alle trattative direttamente, ma si trova comunque in Arabia Saudita, per incontrare l’erede al trono Mohammed Bin-Salman. La delegazione ucraina è composta da funzionari di altissimo livello. Quella americana è invece guidata dal Segretario di Stato Marco Rubio. Non ci sarà invece il plenipotenziario per il Medio Oriente Steve Witkoff, ritenuto da Trump un possibile tramite con il leader della Russia Vladimir Putin.

La posizione degli Usa

Gli Usa vogliono ottenere da questi negoziati un cessate il fuoco permanente e la firma sull’accordo per lo sfruttamento dei giacimenti di “terre rare” (che terre rare non sono) in Ucraina. In cambio, potrebbero offrire la ripresa delle forniture di armi e della collaborazione con l’intelligence ucraina, sospesi da Trump dopo il litigio con Zelensky.

Nelle sue dichiarazioni precedenti all’incontro, Rubio ha mostrato una posizione più morbida rispetto al passato. Ha parlato di concessioni territoriali da parte dell’Ucraina sulle zone occupate dalla Russia nel 2014 (Donbass e Crimea), facendo quindi intendere che Putin non dovrebbe avanzare richieste su territori non conquistati in tre anni di guerra.

La posizione dell’Ucraina

Gli obiettivi che l’Ucraina vuole ottenere da questo incontro sono:

Per ottenere questi obiettivi, Kyiv è disposta a firmare l’accordo sulle materie prime critiche e concedere un cessate il fuoco parziale, di aria e di mare, ma non dei combattimenti di terra.

A ricordare l’importanza per la Russia di una sospensione degli attacchi aerei è arrivato un bombardamento, eseguito dall’esercito ucraino con droni a lungo raggio, della capitale Mosca, nella notte tra il 10 e l’11 marzo.

Con il cessate il fuoco parziale, Kyiv  otterrebbe una pausa dagli attacchi aerei russi sui civili e sulle infrastrutture, senza concedere all’esercito di Putin di riorganizzare il fronte di terra.

L’accordo sulle “terre rare”

Al centro dell’accordo sul cessate il fuoco c’è un documento che dovrebbe concedere agli Stati Uniti l’accesso ad alcune risorse minerarie del sottosuolo ucraino. Spesso si è parlato di “terre rare” ma il termine è inesatto.

In chimica, per terre rare si intende un gruppo di 17 elementi della tavola periodica (i lantanidi, lo scandio e l’ittirio). Molti di questi materiali sono fondamentali per i dispositivi tecnologici, in particolare per i magneti e per i chip.

L’Ucraina non ha giacimenti attualmente sfruttati di terre rare. Si suppone che, per la conformazione del suo sottosuolo, possano esserci riserve significative di questi materiali, ma non si tratta delle risorse più importanti presenti nel Paese.

Sarebbe più corretto parlare quindi di materie prime critiche, quelle individuate nel Critical Raw Materials Act dell’Ue. Si tratta di metalli, come litio e grafite, utilizzati per la produzione di batterie, chip e altre componenti fondamentali dei dispositivi più avanzati. L’Ucraina non solo è molto ricca di questi materiali, ma buona parte dei suoi giacimenti non è mai stata sfruttata.

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