Da oggi fino al 24 gennaio, Davos si trasforma nel palcoscenico di una delle assemblee globali più influenti. L’edizione 2025 del World Economic Forum, con il tema “Collaborazione per l’età dell’intelligenza”, mette in fila argomenti che detteranno le regole del gioco economico e sociale: dalle tecnologie emergenti alle strategie per un pianeta sostenibile.
Protagonisti globali al centro della scena: chi c’è a Davos
Circa 3.000 protagonisti del panorama politico, economico e culturale internazionale, provenienti da oltre 130 nazioni, si danno appuntamento tra le montagne svizzere. Tra loro, 350 rappresentanti governativi e 60 capi di stato e di governo arrivano per confrontarsi su temi caldi e scambiarsi idee che plasmeranno il futuro.
“Il panorama globale rimane segnato da incertezze economiche e tensioni culturali, ma tecnologie come l’intelligenza artificiale, il calcolo quantistico e le biotecnologie aprono scenari di progresso inatteso”, si legge nel comunicato ufficiale del Forum.
Davos accoglie una galleria di leader che spazia dal Presidente eletto (oggi ci sarà l’insediamento tra l’altro) degli Stati Uniti Donald Trump, presente in videocollegamento per un dialogo diretto, a Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea. Non mancano Ding Xuexiang, Vicepremier cinese, Javier Milei, Presidente dell’Argentina, e Olaf Scholz, Cancelliere tedesco. Ci sarà anche Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina. Per quanto riguarda l’Italia, sarà presente il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Argomenti bollenti all’ordine del giorno
L’intelligenza artificiale è destinata a dominare le discussioni: da come integrarla nelle economie globali a come governarne gli impatti etici. Le biotecnologie si inseriscono con la promessa di ridisegnare la sanità e le pratiche agricole, mentre il calcolo quantistico emerge come un catalizzatore per nuove applicazioni industriali e scientifiche.
Gli squilibri economici e il cambiamento climatico non passano in secondo piano, sebbene molti dei partecipanti che rappresentano le élite mondiali non arrivino nella città svizzera nella classe economy, ma con jet privati.
Si parlerà di risorse da proteggere e di modelli economici da reinventare, puntando a una redistribuzione più giusta e inclusiva. A tal proposito l’Oxfam ha da pochissimo pubblicato il rapporto sulla disparità economica e sui super-ricchi. Non mancherà il focus su un mondo del lavoro in evoluzione, dove la digitalizzazione sta ridefinendo non solo competenze, ma anche opportunità.
Le città del futuro occupano un posto di rilievo nei dibattiti, insieme a questioni legate all’inclusione sociale e alla cooperazione internazionale per provare a colmare, almeno a parole, disuguaglianze sempre più evidenti.
Istituzioni internazionali e grandi player privati
Le organizzazioni internazionali si fanno sentire con António Guterres per l’Onu, Ngozi Okonjo-Iweala per la Wto e Kristalina Georgieva per l’Fmi. Accanto a loro, oltre 1.600 leader aziendali, tra cui 900 amministratori delegati, portano al tavolo strategie e innovazioni che promettono di rivoluzionare settori chiave.
Tra le novità di quest’anno, più di 120 innovatori e startup unicorno presenteranno idee che guardano lontano, dai settori tecnologici alla sostenibilità.
Voci dalla società civile e dal mondo accademico
La pluralità di vedute è arricchita dai contributi di oltre 170 rappresentanti della società civile e accademica. Dagli esperti universitari ai leader delle comunità indigene e religiose, la prospettiva si amplia. A Davos si cercherà di dare soluzioni creative e multilaterali per le grandi questioni globali.
Dietro le quinte, il sistema di sicurezza orchestrato dalle autorità svizzere è mastodontico: un limite di spesa di 9 milioni di franchi, finanziato con una ripartizione tra Wef, Confederazione, Cantone dei Grigioni e Comune di Davos.