Vongole, cozze e ostriche a rischio: danni per 100 milioni di euro in Italia

A causa dell'invasione del granchio blu è a rischio la sopravvivenza di vongole, cozze e ostriche nelle acque italiane, una delle peggiori crisi degli ultimi anni

Pubblicato: 7 Luglio 2024 12:00

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Il granchio blu sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle vongole, cozze e ostriche nelle acque italiane. Il settore della pesca e dell’acquacoltura sta affrontando una delle peggiori crisi degli ultimi anni a causa di questa invasione. Secondo Coldiretti, i danni causati da questa specie aliena originaria delle coste atlantiche dell’America ammontano a circa 100 milioni di euro.

Si tratta quindi di una minaccia concreta e grave per l’industria della pesca e l’acquacoltura.

Cosa sta succedendo con il granchio blu

Come denunciato da Coldiretti, il granchio blu ha devastato gli allevamenti di vongole e cozze, facendo piazza pulita anche di ostriche, telline, altri crostacei e pesci come sogliole e cefali. Il Veneto è la regione più colpita, con il Delta del Po che registra i danni più ingenti, con la produzione di vongole che è stata quasi completamente azzerata.

Questa situazione sta mettendo in crisi oltre 2.000 famiglie nella zona, con molte cooperative e consorzi costretti a mettere i propri dipendenti in cassa integrazione. Ma la situazione è peggiore per le ditte individuali, che non potendo beneficiare di tali ammortizzatori sociali, stanno affrontando difficoltà ancora maggiori.

L’impatto sull’economia e le conseguenze

Il settore dell’acquacoltura è uno dei fiori all’occhiello della pesca Made in Italy, con un valore della produzione di circa mezzo miliardo di euro. Le cozze rappresentano la voce più pesante, seguite dalle vongole e dalle ostriche, che stanno acquisendo sempre più importanza come eccellenza italiana.

Basti pensare che, a livello mondiale, per la prima volta nella storia, l’acquacoltura ha superato la pesca di cattura come principale settore di produzione di animali acquatici, secondo l’ultimo rapporto della FAO. Questo sottolinea l’importanza strategica dell’acquacoltura per la sostenibilità futura della pesca.

Dove si trova il granchio blu in Italia?

In Italia, la presenza del granchio blu è stata particolarmente rilevata in diverse regioni costiere, con il Veneto che risulta essere la zona più colpita, in particolare le lagune e le coste.

Il Delta del Po, soprattutto nella parte veneta, è una delle aree più in crisi. Ma anche la parte emiliana del Delta del Po ha subito gravi danni, con il predatore che ha devastato gli allevamenti di molluschi.

C’è da dire, inoltre, che sebbene il Veneto sia la regione più colpita, il granchio blu è stato rilevato anche in altre zone costiere italiane, mettendo in pericolo vari ecosistemi lagunari e costieri. La diffusione di questo predatore alieno sta causando un impatto significativo su una vasta gamma di specie marine, inclusi altri crostacei e pesci come sogliole e cefali.

Azioni di contenimento e soluzioni per contrastare l’invasione

Per contrastare l’invasione del granchio blu, commestibile e non velenoso, Coldiretti e altre organizzazioni stanno promuovendo il consumo di questo crostaceo. Al Villaggio di Venezia, a giugno 2024, sono stati presentati piatti a base di granchio blu, creati dai cuochi pescatori e contadini di Campagna Amica, con l’obiettivo di trasformare questa minaccia in una risorsa alimentare.

Secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’, il 54% degli italiani è favorevole a includere il granchio blu nella propria dieta, con un 8% che ha già assaggiato piatti a base di questo crostaceo e un 46% disposto a farlo in futuro. Creare una filiera che coinvolga pesca, grande distribuzione, ristoranti e agriturismi potrebbe trasformare questa crisi in un’opportunità economica per i territori colpiti.

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