Stop a queste auto dal 1° luglio: cosa sapere

Dopo le richieste giunte dall’Unione europea sull’abbandono dei veicoli più inquinanti, questa volta è la stessa azienda torinese a dare un segnale forte

Pubblicato: 6 Giugno 2022 21:00

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Nel corso dei mesi, soprattutto quelli finali del 2021 e i primi dell’anno nuovo, da parte dell’Unione europea sono arrivati diversi segnali che indicano la strada da seguire per quanto riguarda la produzione di automobili: le istituzioni sovrannazionali hanno infatti richiesto a più riprese di abbandonare (in maniera più o meno graduale) la produzione di veicoli alimentati a diesel e benzina.

Il cambiamento climatico spinge le aziende a convertire la produzione

Puntare sulla sostenibilità è diventato un imperativo categorico per chi si occupa di indirizzare il mercato dell’auto: a livello nazionale, la prova più evidente l’abbiamo avuta nel giorno dell’insediamento del governo di Mario Draghi, quando il premier (dopo le insistenze dei rappresentanti del Movimento 5 stelle) ha annunciato la creazione di un apposito ministero che si occupasse della transizione ecologica.

Un processo che era già cominciato negli anni passati, sulla spinta delle manifestazioni sempre più frequenti e partecipate dei Friday for Future, in cui migliaia di studenti in tutta Europa si sono impegnati a lanciare un segnale forte sulla necessità di intervenire al più presto per scongiurare gli effetti devastanti del cambiamento climatico.

Ispirati dalla figura di Greta Thunberg, ragazzi di ogni età, provenienza e appartenenza politica si sono ritrovati nelle piazze delle città per molte settimane consecutive, fino a quando l’emergenza pandemica non ha imposto loro un lungo e forzato stop.

Scelta storica della Fiat: stop a benzina e diesel

Il sentiero però è stato tracciato e le molte iniziative governative in questo senso – dal bonus mobilità fino agli incentivi auto e moto – hanno contribuito nel convincere molte aziende della necessità di adeguarsi al nuovo trend per salvare il pianeta. E così, arrivando all’ultima novità della settimana, c’è anche un’azienda che ha deciso di fare il passo decisivo in maniera autonoma, senza pressioni esterne, rinunciando alla vendita di auto alimentate con i carburanti più inquinanti, ossia benzina e gasolio.

Stiamo parlando della Fiat, che ha deciso di non attendere l’ennesimo documento di richiamo da parte dei vertici europei e ha annunciato che dal prossimo 1° luglio non produrrà più queste tipologie di veicoli considerate ormai troppo inquinanti. Una scelta destinata a fare la storia.

Tra elettrico e ibrido: ecco le auto del futuro

I modelli più venduti e conosciuti nel mondo – ossia la Panda e la storica 500 – sono già stati riconvertiti completamente alla tecnologia Hybrid, ma nel breve tempo anche tutti gli altri prodotti Fiat verranno immatricolati e messi in circolazione solamente nel pieno rispetto dell’ambiente: saranno vendute solamente automobili che rispettino gli standard europei, ma che continuino comunque a garantire prestazioni in linea con quanto successo fino ad oggi.

Oltre all’ibrido, si punterà molto sulle auto elettriche, come dichiarato a stretto giro da Greg Taylor – amministratore delegato di Fiat e Abarth nel Regno Unito – che ha dichiarato come “questo cambiamento rappresenta un punto cruciale nell’impegno della Casa verso la fornitura di soluzioni che contribuiscano a sensibilizzare l’interesse verso una mobilità sempre più sostenibile: per attraversare grandi centri urbani e zone a traffico limitato, le auto elettriche diventano uno strumento perfetto, un mezzo a zero emissioni valido anche per l’ultimo miglio”.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963