Il blocco alle forniture di gas russo, con lo stop del gasdotto Nord Stream 1 dal 31 al 2 agosto annunciato dal colosso energetico moscovita Gazprom, ha causato un effetto domino sulle Borse europee. Il timore generato dalla possibilità che non riescano a essere portati a termine entro la scadenza prevista i lavori su una turbina, ha causato un nuovo rialzo dei costi del gas al megawattora. Che ha raggiunto prezzi record mai visti prima.
Tra gli effetti dell’annuncio di Gazprom c’è stato anche stato una indebolimento dell’euro rispetto al dollaro. Le due valute hanno raggiunto una situazione di sostanziale parità, che influirà particolarmente non solo sulla macroeconomia ma anche sulle tasche degli italiani e di tutti gli europei. Di seguito tutte le conseguenze del rafforzamento dei verdoni sulla moneta unica del Vecchio Continente.
Export, buone notizie per le imprese italiane. Ma pesa l’inflazione galoppante
Con una moneta debole diventano più facili le esportazioni verso i Paesi con una moneta più forte. Questo significa che le imprese europee saranno sempre più competitive, e riusciranno a vendere sempre più prodotti. Tra l’altro gli Usa sono il terzo mercato di destinazione dell’export italiano, con un valore di 61 miliardi di dollari all’anno grazie alle eccellenze del Made in Italy: meccanica e automotive, moda e accessori, e la filiera agroalimentare.
Attenzione però. L’impennata dell’inflazione con prezzi sempre più alti in Italia, rischia di annullare gli effetti positivi dell’indebolimento dell’euro. Inoltre gli effetti positivi del cambio sull’export sono controbilanciati, come è facile intuire, da effetti negativi sulle importazioni.
Rincari in bolletta e alla pompa della benzina: è l’effetto delle importazioni
Sarà più oneroso per le aziende italiane acquistare prodotti e componenti dagli Usa e nei mercati in cui i negoziati avvengono in dollari. Aumenteranno i prezzi delle forniture americane. In particolare i prodotti hi-tech realizzati sul suolo americano, dai cellulari Apple, i cui prezzi potrebbero dunque aumentare per la prossima generazione di iPhone 14 ai computer Microsoft, dalle schede madri fino a componenti necessari per l’industria ad alta tecnologia.
Sarà anche più difficile importare materie energetiche, come il petrolio, dato che la quotazione del barile è da sempre fatta in dollari. E anche il gas rischia di aumentare notevolmente, visto che l’Italia prevede di importare molto più gas liquido dagli Stati Uniti rispetto al passato. Tradotto: è in arrivo una maxi stangata per il Belpaese, con i prezzi di carburanti e bollette sempre più alti.
Cosa cambia per il settore turistico e per viaggi da e per gli Stati Uniti
I viaggi in Italia diventano più convenienti per i turisti americani, che potranno fare compere nella Penisola in maniera conveniente. Vista la forte ripresa dei flussi turistici dopo il duro colpo della pandemia di Covid, insomma, ci sono ottime notizie per chi gestisce attività frequentate da stranieri, come strutture ricettive, ma anche negozi nei centri della città, servizi di noleggio auto e trasporti, tour guidati, e ovviamente ristoranti, bar e locali notturni.
Ma attenzione. Viaggiare negli Usa diventerà invece molto più oneroso per gli italiani, così come fare acquisti in dollari una volta nel Paese a stelle e strisce. Meccanismo che si applicherà anche gli e-commerce. Con il nuovo cambio i prodotti americani non solo più costosi all’ingrosso, ma peseranno particolarmente anche sulle tasche dei consumatori.
Investimenti: ecco chi guadagna davvero dal nuovo cambio dollaro-euro
Infine, per quanto riguarda gli investimenti, questo dipenderà dal portafoglio posseduto. Chi ha trasformato i propri euro in dollari un anno fa, rivendendo le proprie azioni oggi, guadagnerà più denaro. Un anno fa il cambio era fissato a 1,18 dollari per 1 euro. Significa che chi ha investito 1.000 euro, e quindi 1.180 dollari, oggi avrà nel portafoglio 1.180 euro. Discorso inverso per chi invece ha trasformato i dollari in euro.