Ci sono buone notizie per quanto riguarda il prezzo delle bollette. Ci sarà un aumento, come già annunciato nel periodo precedente, ma sarà decisamente inferiore alle aspettative. A dichiaralo è Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, che ha spiegato all’Ansa cosa succederà giovedì prossimo, quando l’Arera comunicherà le nuove tariffe per le famiglie nel mercato tutelato. Con un’ottima sorpresa, quindi, per le famiglie che non sono ancora passate al mercato libero. Anche chi ha contratti diversi, comunque, beneficerà del cambio di rotta.
Come cambiano adesso le bollette del gas
L’aumento atteso è di circa il 5% per le bollette del gas di ottobre invece che del 70%. L’aggiornamento periodico delle tariffe è passato in questo mese da essere fatto su base trimestrale a essere fatto su base mensile. Con il vecchio meccanismo avremmo accumulato a fine settembre rincari anche del 200%.
I cambiamenti delle tariffe hanno effetti diretti sulle famiglie in condizioni di tutela, ovvero su circa 7,3 milioni di utenze su un totale di 20,4 milioni, il più del 35%, ma si ripercuotono anche sul mercato libero, che deve garantire prezzi concorrenziali delle bollette.
Ma perché, dunque, le tariffe hanno subito un aumento così lieve a fronte di previsioni ben più tragiche per le tasche degli italiani? Il nuovo meccanismo è entrato in vigore proprio durante una flessione del prezzo della materia prima. Infatti il prezzo del gas è sceso. E, analizzando lo storico delle tariffe applicate ai consumatori, Nomisma Energia si attende appunto rialzi del 5%.
Allarme per le bollette della luce: in Italia sono ancora troppo care
Le buone notizie terminano qua, però, considerando che invece la bolletta dell’elettricità di questo mese sarà ancora molto alta, e dovrebbe tornare a scendere solo a gennaio.
Ad aumentare non saranno, ovviamente, solo i consumi domestici, ma anche quelli di aziende, negozi, alberghi, bar e ristoranti. Gli esercenti italiani hanno già una spesa del 27% in più rispetto alle controparti spagnole e di quasi il 70% rispetto a quelle francesi.
Il nostro Paese è quello che ha stanziato più fondi per calmierare i prezzi delle bollette della luce, con ben 60 miliardi di euro. Quasi il doppio rispetto a quanto stanziato dal governo di Madrid. A far lievitare le fatture è la mancata diversificazione delle fonti di energia negli ultimi decenni, e la mancata realizzazione di nuove infrastrutture per produrre elettricità.
Nomisma Energia spiega che la soluzione per fermare i continui rialzi delle bollette della luce e appianare il divario con i nostri vicini è quella di usare “pragmatismo e realismo” per gestire un processo di transizione energetica che possa unire la sostenibilità ambientale alla sostenibilità economica e alla sostenibilità sociale.
Perché è importante fermare subito gli aumenti delle bollette
Abbassare le bollette significa fermare uno dei principali motori dell’inflazione. Maggiori costi dell’energia e del gas si traducono infatti in prezzi più alti di beni e servizi e nella perdita del potere d’acquisto delle famiglie. Minori consumi, dunque, e meno scambi di denaro. Che contribuiscono a una spirale inflazionistica che deve essere fermata prima che sia troppo tardi.
Il perdurare dell’incertezza, che non incentiva certo la propensione agli acquisti, sta dando vita a una recessione tecnica che potrebbe già concretizzarsi entro la fine dell’anno.